Nuova classifica, altra conferma: peggiora la qualità della vita nella provincia di Ascoli


Dopo quella di “Italia Oggi” e di Legambiente (sui capoluoghi di provincia), anche la classifica sulla qualità della vita de “Il Sole 24 Ore” conferma il costante e preoccupante peggioramento nella provincia di Ascoli che perde ben 7 posizioni rispetto al 2021

Se è vero, come diceva Agatha Christie, che “tre indizi fanno una prova”, ora non ci sono più dubbi: la qualità della vita nella provincia di Ascoli è in costante e preoccupante peggioramento. Infatti dopo quella di “Italia Oggi” sulle 107 province italiane, “Ecosistema urbano” di Legambiente (sui capoluoghi di provincia), anche la 33^ edizione della classifica sulla “Qualità della vita” delle province italiane de “Il Sole 24 Ore” fa segnare un risultato negativo per la provincia di Ascoli che perde 7 posizioni rispetto allo scorso anno, scendendo dal 35° al 42° posto. Come abbiamo sempre sottolineato, questo genere di graduatorie vanno prese con le dovute precauzioni, non sono certo “il verbo” ma semmai possono costituire un’indicazione di massima sulla situazione generale del nostro territorio.

In tal senso l’assoluta uniformità di risultati di tre diverse rilevazioni è di certo un’indicazione importante e molto concreta. D’altra parte, però, la situazione della nostra provincia, il progressivo e costante peggioramento della situazione del territorio e, ancor più, del capoluogo piceno sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto di chi ci vive, e le graduatorie che lo certificano sono piuttosto solamente un’ulteriore conferma. L’aspetto positivo (o forse sarebbe meglio dire un po’ meno negativo) della classifica de “Il Sole 24 Ore”, presentata lunedì mattina a Roma nel corso di una conferenza stampa, è che in questo caso quella di Ascoli non risulta la peggiore provincia delle Marche, con Pesaro e Ancona decisamente più avanti ma Macerata e Fermo che fanno registrare risultati peggiori.

Nella classifica sulla qualità della vita di “ItaliaOggi”, invece, la provincia di Ascoli era la peggiore delle Marche (con un crollo dal 2021 di ben 25 posizioni), così come quello piceno, addirittura precipitato al 71° posto, secondo “Ecosistema Urbano” risulta di gran lunga il peggiore capoluogo di provincia della nostra regione. Come ormai ben sappiamo, gli amministratori locali, sempre pronti ad accreditarsi il merito di fronte ad un risultato positivo, in questi sempre più ricorrenti casi negativi restano religiosamente in silenzio, fingono di ignorare il responso per nulla edificante di quelle graduatorie.

Nel 2018, quando la provincia di Ascoli nella graduatoria di “Italia Oggi” guadagnava 16 posizioni (arrivando al 16° posto), l’allora sindaco Castelli rivendicava quel risultato come riguardasse la sua città, non il territorio provinciale. Due anni, sempre dopo la pubblicazione della classifica di “Italia Oggi”, avevamo assistito al patetico teatrino tra il sindaco di Ascoli Fioravanti e quello di San Benedetto Piunti (per altro dello stesso partito) che si sfidavano per attribuirsi in meriti di un risultato accettabile (non buonissimo). Ora da due anni a questa parte improvvisamente in queste circostanze hanno perso la parola, così come non hanno proferito verbo né Castelli né il suo successore Fioravanti di fronte alle classifiche sempre negative di Legambiente, quelle si riferite ai capoluoghi di provincia.

D’altra parte, però, non è certo una novità che nel nostro paese le vittorie (o presunte tali) hanno un numero impressionante di padri mentre le sconfitte sono sempre orfane…  E in questo caso non ci possono essere dubbi sul fatto che siamo di fronte ad una “sconfitta”, perché perdere ben 7 posizioni in appena 12 mesi non può certo essere considerato un risultato positivo. Se i rappresentanti dell’amministrazione comunale si sono chiusi ancora una volta in un imbarazzato silenzio, al loro posto si sono fatti sentire i soliti fedeli cantori delle gesta dell’amministrazione comunale (quotidiani, siti internet, pagine facebook) che hanno provato a trasformare un risultato evidentemente negativo in un irreale e improbabile successo, per altro eventualmente della provincia di Ascoli, del capoluogo piceno.

Stendendo un velo pietoso su questo patetico teatrino e tornando alla classifica de “Il Sole 24 Ore” al primo posto troviamo la provincia di Bologna, seguita da quelle di Bolzano e Firenze. Complessivamente si vede l’eredità lasciata dal covid e si iniziano a vedere i primi segnali di recessione economica. “La crisi inizia a mordere sul territorio – si legge nel comunicato di presentazione dei risultati – soprattutto nel Mezzogiorno, allargando il divario con il resto del Paese. Affiorano i primi sintomi di una popolazione sotto shock per la corsa dei prezzi: le famiglie restano schiacciate sotto il peso di un’inflazione mai così alta dai primi anni Ottanta e il caro energia si abbatte su imprese e amministrazioni locali, in difficoltà nella gestione dei budget”.

Per quanto riguarda le Marche, l’annuale indagine de “Il Sole 24 Ore” conferma e amplifica le distanze che esistono e si fanno sempre più marcate tra il nord e il sud della regione. La migliore risulta la provincia di Pesaro che, rispetto allo scorso anno, guadagna ben 31 posizioni e si colloca al 25° posto, seguita da vicino da quella di Ancona che a sua volta guadagna 2 posizioni e si piazza al 28° posto. Perdono diverse posizioni, invece, le altre province marchigiane.

Sette in meno per Ascoli, ben otto per Macerata che scivola al 59°, quattro per Fermo che scende al 73° posto. Guardando più nel dettaglio la situazione della provincia di Ascoli, nei 6 indicatori presi a riferimento dall’indagini i risultati migliori arrivano da “Giustizia e sicurezza” con il 13° posto (pur perdendo 5 posizioni rispetto al 2021) e da “Cultura e tempo libero” dove si colloca al 15° posto. Per quanto concerne gli atri indicatori 38° posto per “Ambiente e servizi”, 60° per “Ricchezza e consumi”, 62° per “Demografia e società” e 75° posto per “Affari e lavoro”.

Si registra un lieve peggioramento anche per quanto riguarda l’indice di sportività della provincia di Ascoli, che scende dal 43° al 47° posto, con dati particolarmente negativi per quanto riguarda il tasso di praticabilità sportiva e lo sport al femminile. Da segnalare, infine, che la provincia di Ascoli ottiene anche un primo posto, nella classifica relativa alle denunce per estorsione ogni 100 mila abitanti, ma anche un ultimo posto per quanto riguarda i casi di covid ogni mille abitanti, con una media di 346,3 decisamente superiore rispetto a quella nazione di 110,5 casi ogni mille abitanti. (qui i tutti i dati relativi alla provincia di Ascoli).

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