Arriva anche nel capoluogo piceno “Un sogno ricorrente, la personale dell’artista ascolano Maurizio Calenti. Inaugurazione domenica 11 dicembre alle 16:30, nell’occasione studiosi ed esperti si confronteranno sul ruolo che il sogno ha nell’arte e nella letteratura.
“L’arte non è morta, ma è raro incontrare qualcuno che abbia ancora qualcosa da dire. Uno di questi è Maurizio Calenti, la cui opera parrebbe non somigliare a quella di nessuno. La riconosci subito ed è come il caviale: o l’ami alla follia o la detesti profondamente, più difficilmente ti lascia indifferente”. Con queste parole il professore di diritto costituzionale e grande amante ed esperto di arte Enzo Di Salvatore presenta la personale di Maurizio Calenti “Un sogno ricorrente” che verrà inaugurata domenica 11 dicembre alle 16:30 presso la Cartiera Papale.
Arriva finalmente anche nel capoluogo piceno la mostra dell’emergente artista ascolano, già esposta nell’estate 2021 presso il Polo museale Terre di Montenovo di Ostra Vetere e l’estate scorsa presso la galleria di arte moderna e contemporanea “Marcantoni” di Pedaso. E proprio l’associazione culturale “Marcantoni Arte moderna e contemporanea”, insieme alla Provincia di Ascoli e all’Istituto provinciale del movimento di liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea (Isml) patrocinano l’esposizione del docente di discipline grafico-pubblicitarie del Liceo Artistico Licini di Ascoli.
Originario di Pagliare del Tronto, Maurizio Calenti ha frequentato e si è diplomato in Pittura, con il massimo dei voti, all’Accademia delle Belle Arti di Urbino, formandosi sotto la guida di Elio Marchegiani e Omar Galliani. Ha partecipato a diverse rassegne d’arte e ha esposto a Pesaro, Urbino, Fabriano, Spinetoli. Sassoferrato ottenendo, in quest’ultimo caso, una menzione speciale con l’opera “L’infinito – La creazione”. Nel 2002 ha curato la pubblicazione del volume “Fascismo e resistenza nel Piceno. Mostra foto documentaria”, oltre che la grafica di alcune pubblicazioni monografiche della Galaad Edizioni, nello stesso anno ha diretto il laboratorio artistico-didattico della mostra “Chagall-Licini e il sopra naturale” (Galleria d’arte contemporanea Osvaldo Licini, Ascoli Piceno). Partecipa con una sua opera, “Separazione” un acrilico su tavola, al “Premio Marche 2022 – Biennale d’arte contemporanea”, la rassegna dedicata agli artisti marchigiani che si tiene dal 19 novembre scorso al 26 febbraio 2023 al Palazzo Ducale di Urbino.
Nella mostra “Un sogno ricorrente” Maurizio Calenti praticamente espone la sua collezione, le opere che ha iniziato a realizzare dal 1993 e, poi, dopo una breve pausa, dal 2001 fino ai giorni nostri. “La mia opera nasce dai sogni ricorrenti legati al mio stato d’animo dell’epoca – spiega l’artista ascolano – sognavo di fluttuare in spazi e in gallerie morbide e ovattate, ho avuto un’adolescenza non serena e mi rifugiavo nei sogni che mi davano serenità”.
“Il percorso che è stato qui pensato e creato vuole essere una passeggiata sonora dove lo spettatore può immergersi e navigare mondi lontani che solo in sogno si possono visitare – spiega il gallerista Claudio Marcantoni – Spaziare e farsi ammaliare da queste tele, in un apparente silenzio coloristico, è il mondo e il modo in cui Calenti vorrebbe fossero lette le sue opere. Il suo è un ritmo artistico volutamente ripetuto, un canone poetico ad appannaggio di un pubblico che vuole ancora stupirsi con l’arte, che vuol risettare e non dare nulla di scontato. Uno stimolo provocatorio che è essenziale nell’arte. Un creare per stimolare e non per sbalordire. Tutto questo è Maurizio Calenti, un’anima sensibile ed unica che naviga e si erige a faro di un messaggio artistico intriso di stimoli e di ricerche complesse. Linguaggi che devono entrare in maniera prorompente nelle menti degli spettatori, che non devono avere risposte evidentemente plausibili ma percorsi stimolanti e sempre costellati da domande”.
“La sua opera è rischiarata da una luce misteriosa, che attraversa la tavola, impreziosisce i chiaroscuri e gioca con la composizione, mentre il tratteggio non racconta una esistenza, ma mostra l’esistenza – aggiunge Enzo Di Salvatore – Chi la guardasse a fondo resterebbe nudo, nonostante l’impossibilità oggettiva di contemplarla con partecipazione sentimentale. In essa è assente il dramma, non c’è azione; c’è solo il senso ciclico e profondo dell’esperienza umana, che è universale e per questo eterna”.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, domenica 11 dicembre, studiosi ed esperti si confronteranno sul ruolo che il sogno ha nell’arte e nella letteratura. Interverranno il prog. Antonio D’Isidoro, la presidente dell’Isml Maria Paola Alviti, il prof. Enzo Di Salvatore, il critico e storico dell’arte Marino Capretti, oltre naturalmente Maurizio Calenti.