Disagi, degrado e pericoli: i residenti di corso Mazzini si rivolgono al Prefetto


“La situazione è così ormai da due anni e ogni tentativo di contatto con l’amministrazione comunale non ha dato alcun esito” scrive nella segnalazione il Comitato spontaneo cittadino, costituitosi qualche mese fa per far fronte alla situazione di degrado della zona

Torna a far sentire il proprio grido di dolore il Comitato “Corso Mazzini”, questa volta in forma ufficiale con una segnalazione al prefetto, dott. Carlo De Rogatis nel quale viene sottolineata la situazione di degrado della zona (corso Mazzini ovest, lato Porta Romana), con i disagi e i pericoli connessi.

La situazione è così ormai da due anni – si legge nella segnalazione – e ogni tentativo di contatto e suggerimento con l’amministrazione comunale non ha dato alcun esito. Esiste anche un’interrogazione comunale dei gruppi consiliari di minoranza che hanno evidenziato la situazione. I cantieri, ovviamente necessari, non presentano alcuna attrezzatura di salvaguardia per il passaggio persone stante il poco spazio di un corso medievale come il nostro. Motivo per il quale si rederebbe quanto meno necessaria la isitutzione di una ZTL riservata ai soli residenti e ai mezzi dei cantieri.

Allo stesso tempo la ZTL è quanto mai necessaria per la mole di traffico che in certi orari intasa l’asse viario, aggiungendo che spesso transitano mezzi a velocità eccessiva in relazione alle condizioni di ristrettezza della strada, con gli inviti rivolti dai pedoni agli automobilisti incoscienti che hanno spesso dato luogo a pericolosi momenti di tensione. A questo punto nel malaugurato caso che si dovessero verificare incidenti in danno dei pedoni, saremo costretti a comunicare all’A.G. l’episodio per la valutazione delle responsabilità dell’ente proprietario della strada. Si coglie, infine l’occasione per comunicare che è stata segnalata al Comune la totale scoloritura delle strisce pedonali in via Dino Angelini, tratto Porta Romana, con ulteriori pericoli per i pedoni”.

 Per certi versi proprio quest’ultima segnalazione è lo specchio più fedele della situazione di degrado in cui versa la zona, abbandonata (almeno questa è la sensazione dei residenti) dal Comune. “Ci siamo riuniti a seguito della situazione di completo degrado della zona – scrivevano mesi fa alcuni membri del Comitato spontaneo di cittadini – traffico selvaggio, sovraccarico di mezzi in un’arteria viaria storica, palazzi storici anneriti dallo smog, pericolo per la circolazione, assenza di qualsivoglia intervento di pianificazione e programmazione da parte del Comune volta a rendere decorosa la zona, assenza di pulizie strade, assenza di controlli. E poi ordinanze momentanee di divieti di sosta e circolazione improvvise, calate dall’alto senza un minimo di condivisione, con disagi ulteriori per i residenti, vicoli ridotti a latrine, occupazione di suolo pubblico senza più controlli”.

Già allora il Comitato, che sottolineava di non aver nessuna connotazione politica (“abbiamo solo obiettivo di migliorare le condizioni di una città ormai decadente dal punto di vista della gestione dei problemi urbani, con conseguente decadenza del senso civico”), sosteneva di aver inviato lettere, mail e ogni genere di comunicazione (anche telefonate) al sindaco Fioravanti per far presente la situazione, senza però mai ricevere risposta. Ed inevitabilmente in queste mesi la situazione non poteva che peggiorare. Infatti attualmente nel tratto di corso Mazzini da piazza S. Agostino a Porta Romana si contano ben 6 cantieri con relative impalcature che, uniti al tradizionale parcheggio abusivo selvaggio che è ormai una tradizione consolidata, rendono la situazione assolutamente invivibile.

A luglio i gruppi della minoranza hanno anche presentato un’interrogazione rivolta al sindaco Fioravanti a cui, dopo ferragosto, ha risposto, in modo giudicato del tutto insoddisfacente, il comandante della Polizia municipale, dott.ssa Patrizia Celani. “Le situazioni segnalate sono note all’amministrazione comunale e sono strettamente legate all’implementazione degli ultimi 2 anni dei cantieri legati alla ricostruzione post sisma e all’incentivazione eco bonus fiscale e, quindi, al sensibile incremento di occupazione del suolo pubblico per ponteggio, posizionamento gru, creazione di aree di stoccaggio, soprattutto nel centro storico” scrive la dott.ssa Celani. Che, poi, assicura che “la Polizia Locale svolge con attenzione ed accuratezza il controllo circa l’instaurazione dei cantieri e la verifica del possesso di tutti i requisiti di legge necessari per le autorizzazioni e si prende carico dell’effettuazione di controlli successivi per il rispetto di tutte le prescrizioni legate sia alla viabilità , per limitare al minino i disagi per i residenti, sia per la corretta predisposizione di sistemi di segnalazione e contenimento a protezione dei pedoni”.

A giudicare da quanto lamentano i residenti, però, in entrambi i casi l’attività di controllo dei vigili non sembra aver sortito grandi effetti, visto che i disagi sono sempre più pesanti e insostenibili e la sicurezza dei pedoni è una chimera. Per altro ci sarebbe anche da aggiungere che magari i residenti dai vigili si aspetterebbero più controlli e, soprattutto, maggiore intransigenza per quanto concerne la sosta selvaggia che impazza in quella zona. Di particolare interesse, però, è la parte della risposta in cui la comandante dei vigili urbani parla della richiesta dell’istituzione di una Ztl.

L’amministrazione – scrive la dott.ssa Celani – sta predisponendo specifici studi volti ad una rivisitazione della Ztl che prevedono sia la modifica alla viabilità, sia un’estensione delle aree sottoposte al controllo tramite varchi elettronici. Tale studio interessa in modo particolare la zona compresa tra corso Mazzini zona ovest e via dei Soderini. In ogni caso l’attuazione di questo nuovo viario sarà possibile solo ad avvenuta ultimazione di quei cantieri che riguardando interventi sia pubblici che privati, di notevole impatto sull’intera città, come i lavori di riqualificazione di corso Trieste e il consolidamento e ristrutturazione di alcuni palazzi storici”.

In un paese “normale” di pianificazione urbanistica se ne dovrebbero occupare il sindaco, l’assessore all’urbanistica e la giunta comunale. In quel singolare posto che è diventato il capoluogo piceno capita, invece, che a parlare di possibili future scelte urbanistiche sia la comandante dei vigili urbani. Che, ovviamente, non scende nel dettaglio, fornisce indicazioni molto superficiali che lasciano il tempo che trovano e, di fatto, non sono di alcuna utilità. Dovrebbe, invece, essere il sindaco Fioravanti a fare chiarezza e a spiegare, ad esempio, chi sta effettuando i citati studi, a chi sarebbero stati affidati, visto che dagli atti ufficiali (almeno quelli pubblici) non risulta affidato alcun incarico in proposito, quando saranno eventualmente pronti. In altre parole dovrebbe fare chiarezza, cosa in cui in realtà, come insegna la storia di questi 3 anni, non eccelle affatto. Certo se poi è vero quello che afferma la dott.ssa Celani, cioè che qualsiasi nuovo intervento avverrà solo dopo che saranno ultimati certi lavori attualmente in fase di realizzazione, come quello su corso Trieste, allora il Comitato spontaneo e i residenti di corso Mazzini possono anche mettersi l’anima in pace e rassegnarsi a continuare a subire disagi e pericoli ancora per lungo tempo…

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