In un intervento pubblicato sul proprio profilo facebook un esponente del Comitato Scuole Sicure Ascoli Piceno inchioda sindaco e giunta alle proprie responsabilità, smontando inesorabilmente le sconcertanti accuse lanciate dal primo cittadino al Comitato stesso
La sicurezza delle scuole torna prepotentemente al centro del dibattito cittadino. Se nel fine settimana sono scesi in piazza gli esponenti locali del Pd, al grido “Scuole sicure subito”, nelle ore scorse è tornato a far sentire la propria voce, con un post di uno dei suoi membri storici, il Comitato Scuole Sicure di Ascoli Piceno che ha inchiodato il sindaco e l’amministrazione comunale alle proprie gravi responsabilità, smontando le sconcertanti accuse che il primo cittadino aveva lanciato proprio contro il Comitato stesso. Già diversi mesi fa in Consiglio comunale, ribaditi nei giorni scorsi sui social (e rilanciati incautamente e senza minimamente preoccuparsi di verificarne la veridicità dagli ultras del “credere, obbedire, combattere” del primo cittadino).
Allora Fioravanti aveva accusato il Comitato di avergli proposto di acquistare banchi antisismici facendo addirittura il nome della ditta da cui acquistarli, facendo intende un qualche interesse privato da parte del Comitato stesso, concludendo il suo racconto sostenendo che “dopo che gli ho detto no e ho minacciato di raccontare tutto ai giornali si è sciolto il giorno dopo”. E già questa “fantasiosa” ricostruzione sarebbe stata sufficiente per far capire che in realtà le cose stavano in maniera decisamente differente, visto che il Comitato aveva, prima di quell’incontro, spiegato dettagliatamente quali fossero le loro intenzioni e come quell’incontro fosse una sorta di ultimo tentativo.
“A noi interessano i fatti concreti nei tempi minimi possibili. Abbiamo deciso di fare un tentativo estremo di dialogo, ben sapendo che ci siamo dati una scadenza e che entro il 5 agosto dovremo prendere decisioni importanti” scriveva il Comitato prima di quell’incontro. Nei giorni scorsi, poi, dopo la scossa di terremoto del 22 settembre, sui social il sindaco aveva rilanciato quelle surreali accuse. Ora è arrivata la risposta da parte di uno dei componenti del Comitato che, come si suol dire, pone definitivamente in scacco Fioravanti e l’amministrazione comunale.
“Sindaco Marco Fioravanti – si legge nel post pubblicato sui social – per adeguare sismicamente le scuole ascolane, per sanarne cioè l’inadeguatezza in caso di terremoto, l’amministrazione Castelli e l’amministrazione Fioravanti – uniche in Italia – hanno speso energie e tempo inseguendo un faraonico quanto inattuabile project financing. Un progetto talmente inattuabile che gli onorevoli Cataldi e Latini tentarono persino di presentare proposte di legge ad-hoc per renderlo “possibile”. Alla fine tutti doveste ritirarvi con perdite. Già nel 2012 la Jerusalem’s Bezalel Academy aveva sviluppato dei banchi scolastici antisismici. Per capirci, dei banchi di scuola alla SuperMan. Questi banchi sono stati adottati da centinaia di istituti scolastici in Italia. Il loro scopo è semplice: se attorno a te si sbriciola la tua scuola inadeguata, tu puoi ripararti in attesa dei soccorsi.
Gli israeliani non vendono i banchi – nessuno li vende – ma ne concedono il design a chiunque lo richieda per produrli. Se, ad esempio, il Comune di Ascoli avesse un paio di falegnami e carpentieri, potrebbe farseli in proprio. Ma qui ci sono ben altre professionalità, evidentemente. I banchi della sua gravissima affermazione qui sopra, quindi, quei banchi che nessuno ha tentato di venderle, quei banchi che lei potrebbe produrre anche da solo, garantirebbero davvero una miglior sicurezza dei bambini ospitati in scuole non antisismiche. Quella sicurezza che è da sempre l’unica missione del Comitato Scuole Sicure Ascoli Piceno. Allora è colpa vostra, solamente colpa vostra se questa disgraziata città è ancora priva non solo di scuole antisismiche ma anche di banchi salvavita”.
A sostegno delle sue affermazioni, l’esponente del Comitato Scuole Sicure ha allegato nel post una serie di articoli che spiegano cosa siano i banchi antisismici e come siano stati messi a disposizione e utilizzati da tantissime scuole. C’è anche un lungo articolo del 2019 nel quale si racconto cosa è accaduto con quell’impresentabile project financing. In quel Consiglio comunale di febbraio, dopo aver lanciato accuse al Comitato Scuole Sicure, Fioravanti aveva anche accusato la consigliera regionale Anna Casini di aver detto il falso quando aveva sostenuto che quel project financing era inammissibile per legge.
“E’ una falsità – aveva affermato Fioravanti – il project per legge era ammissibile, forse non era sostenibile per il Comune ma per legge era ammissibile. Il project era ammissibile, il Comune ha deciso di uscire perché con le percentuali aumentava troppo il mutuo delle spese comunali, quindi ha scelto un’altra via”. Dopo aver tenuto bloccato tutto l’iter, con i fondi già stanziati, per 2 anni, è giusto ricordarlo. Nell’articolo allegata a quell’intervento, si ricorda con precisione come il problema in realtà fosse l’obbligo di legge sulle quote di capitale investito che, nel project, devono necessariamente essere superiori da parte del privato rispetto al pubblico (almeno 51% e 49%).
Quel project, invece, già considerando solamente gli oltre 30 milioni di euro di finanziamento statale per gli interventi sulle scuole cittadine, prevedeva un investimento maggiore da parte del pubblico, con la quota complessiva d’investimento da parte del Comune che addirittura sarebbe lievitata fino al 70%, con a carico del privato solamente il 30%. Peccato che, però, la legge non lo consentiva. Non a caso i parlamentari ascolani Latini (Lega) e Cataldi (M5S) avevano presentato un emendamento per chiedere una deroga alla legge, almeno nelle regioni dell’area del cratere per un limitato periodo di tempo. Emendamenti che, poi, erano stati ritirati, stante l’impossibilità di essere accolti. Quindi, come correttamente detto allora dalla Casini e ricordato ora dall’esponente del Comitato, sin dalla sua presentazione era chiaro che il project non fosse ammissibile.
Cosa che, d’altra parte, viene ribadita anche nella delibera n. 77 del 14 maggio 2020 con la quale, con estremo e inaccettabile ritardo, finalmente sindaco e giunta bocciano il project “ai sensi e per gli effetti dell’articolo 183 comma 15 del D.Lvo 50/2016 e dell’articolo 2 dell’Ordinanza del Commissario Straordinario 47/2018”. Una delibera che smentisce clamorosamente quanto affermato in quel Consiglio comunale dal sindaco. Che, evidentemente, non conosce o non capisce neppure il contenuto degli atti che lui stesso ha approvato…
“Ci avevano rassicurato sui lavori – scrive il segretario provinciale del Pd Ameli a proposito della manifestazione in piazza di sabato scorso – ma il governo di destra si è impegnato nella propaganda: nonostante i fondi stanziati dai governi precedenti (30 milioni di euro) del programma dei lavori e delle scuole provvisorie se ne è persa traccia. Tutto fagocitato dai veti interni alla giunta Fioravanti. Ma non stiamo con le mani in mano: ad inizio novembre abbiamo ottenuto la convocazione di un Consiglio comunale aperto per discutere dello stato dell’arte delle ricostruzione scolastica”.
Sarebbe l’occasione buona per il sindaco Fioravanti per fare finalmente chiarezza, ammettere gli errori commessi dalla sua e dalla precedente amministrazione e, soprattutto, chiedere scusa al Comitato Scuole Sicure per le inaccettabili accuse lanciate. Sarebbe, ma siamo pronti a scommettere qualsiasi cosa che tanto non sarà così, che quello che andrà in scena a Palazzo dei Capitani sarà l’ennesimo impresentabile show…