L’assessora Latini colpisce ancora: dopo le figuracce su vaccino (definito sostanza tossica…) e cure (idrossiclorochina), promuove il progetto di ventilazione meccanica nelle aule voluto dalla Regione per evitare quarantene e contagi. Ma i dati ufficiali dimostrano il contrario…
Nelle Marche che da lunedì scorso sono passate in zona gialla, in cui di giorno in giorno i dati su positivi, ricoveri, terapie intensive e decessi sono sempre più allarmanti e che viaggiano spedite verso un non lontano passaggio in zona arancione, c’è un assessore regionale che periodicamente dispensa ai marchigiani le sue pillole di sapienza e di saggezza su covid, vaccini e cure. Parliamo, naturalmente, dell’assessora alla cultura e all’istruzione Giorgia Latini che, pur non avendo alcuna competenza medico-sanitaria, dall’inizio di questa interminabile pandemia continua imperterrita non solo a dispensare i suoi preziosi consigli di natura sanitaria, ma anche e soprattutto a confutare e contrapporsi a tutte le indicazioni che arrivano dalle organizzazioni sanitarie nazionali e internazionali e da chi studia e si occupa di sanità da decenni.
Così, mentre tutte le agenzie del farmaco internazionali (dall’Ema all’Aifa, fino alla Fda) e tutte le organizzazioni sanitarie mondiali, sulla base di lunghi e approfonditi studi scientifici, bocciavano l’idrossiclorochina (perché non produce alcun significativo beneficio nella cura del covid ma, anzi, può risultare dannosa), la Latini, in tandem con l’assessore regionale alla sanità Saltamartini, invocava l’utilizzo della nostra regione proprio della terapia a base di idrossiclorochina, sostenendo che “è stata bandita dall’Aifa ma ha dimostrato la sua utilità, come è successo per il protocollo utilizzato per il presidente Trump” (che in realtà non si era curato certo con l’idrossoclorochina ma con un cocktail di anticorpo, Regn – Cov2, provenienti in parte da persone guarite e in parte realizzati in laboratorio, insieme all’antivirale remdesivir, per la modica cifra di un milione di dollari). Nei mesi successivi, poi, in un irresistibile crescendo, l’assessora si è scagliata contro il green pass, poi ha contestato la vaccinazione obbligatoria per il personale sanitario, l’uso dei tamponi e l’utilizzo delle mascherine in classe.
Come se non bastasse mentre Aifa, Ema e Fda hanno più volte ribadito che, per quanto riguarda i vaccini, la sperimentazione è stata ampiamente completata, la Latini, dall’alto della sua “infinita scienza”, non solo ha ribadito che è giusto definirli sperimentali ma, addirittura, è andata oltre, sostenendo che il vaccino è una sostanza tossica. “Non intossichiamo l’organismo quando è sano se non è nell’età del rischio” ha dichiarato qualche mese fa l’assessora. Che, poi, da settimane è impegnata in una vera e propria “crociata” contro i vaccini per i ragazzi e per i più piccoli, sostenendo che per loro il vaccino non serve. Certo ci sarebbe l’Oms, tutte le agenzie del farmaco, virologi, infettivologi che sostengono il contrario.
Non solo, tutte le associazioni di pediatri ribadiscono con forza che è fondamentale immunizzare anche bambini e ragazzi. Per altro ci sarebbe uno dei dati più recenti che dovrebbe far riflettere. Infatti nei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria dei 21 ospedali sentinella del nostro paese nell’ultima settimana il numero dei bambini ricoverati per covid è praticamente raddoppiato in una settimana, con un incremento addirittura del 96%, con il 69% dei degenti che ha tra 0 e 4 anni. Nulla, però, può scalfire le certezze della Latini che, per altro non ha mai spiegato da dove deriva questa sua presunta competenza in campo sanitario che le permette addirittura di mettere in discussione ciò che sostengono scienziati, studiosi e studi scientifici.
Quello che sconcerta nell’assessora regionale è che, come si suol dire, davvero “non conosce vergogna”. Così nei giorni scorsi, di fronte all’ipotesi ventilata dal sindaco di Pesaro e dall’associazione Ali di introdurre il green pass anche agli studenti, non ci ha pensato due volte non solo a rispondere per le rime ma, soprattutto, a proporre le sue ricette per affrontare la situazione. “Ricci lasci in pace i bambini hanno già patito deprivazione culturale – ha affermato – non dobbiamo discriminare i più piccoli. C’è bisogno di tracciamento, prevenzione ed impianti di aerazione. La Regione Marche ha stanziato 9 milioni di euro per la sicurezza nelle aule. E il progetto sta dando grandi risultati”.
“Alla parola tracciamento a tutti i genitori marchigiani, che sanno cosa sta realmente succedendo nelle scuole dei propri figli, è preso un colpo” l’emblematico commento di una mamma sotto il post della Latini. Che, insieme alla Regione, per quanto riguarda il tracciamento “predica bene” ma “razzola male”. Perché quello del tracciamento è uno (purtroppo non il solo) dei problemi delle Marche, visto che la nostra Regione è tra le poche a non fare tracciamenti entro le 48 ore per gli studenti che hanno un positivo in classe. Non solo, il generale Figliuolo e il governo hanno dato l’opportunità alle Regioni che hanno difficoltà ad effettuare il tracciamento di avvalersi del supporto di personale dell’esercito. E diverse Regioni, tra cui Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Molise, ne stanno già usufruendo. Naturalmente, però, non le Marche.
“Ma si rende conto di cosa dice o vive nel mondo delle fate quando dice che c’è bisogno di tracciamento? – commenta un’altra mamma, sempre sotto il post della Latini – E’ lei l’assessore all’istruzione, è lei che con l’assessore Saltamartini dovrebbe impegnarsi e spendersi per i tracciamenti nelle scuole. Per dare la precedenza agli studenti e per fare quello che fanno nelle altre regioni”. Ma se, per quanto riguarda il tracciamento, si sfiora il ridicolo, con la rivendicazione (che, prima della Latini, hanno fatto anche il governatore Acquaroli e l’assessore Saltamartini) dei buoni risultati ottenuti con i decantati impianti di ventilazione nelle aule.
“La Regione Marche – ha aggiunto l’assessora Latini – in questo anno di governo anziché chiedere alle famiglie di vaccinare i propri figli, correndo il rischio di discriminare i più piccoli lasciandoli a casa, ha proceduto all’installazione di impianti di ventilazione meccanica controllata in 170 scuole”. A tal proposito un paio di giorni fa l’Ufficio scolastico regionale, sulla base del monitoraggio periodico, ha fornito i dati delle scuole marchigiane. Da cui è emerso che ci sono ben 425 classi in quarantena per covid, mentre sono addirittura 565 le classi in Dad (didattica a distanza). Se gli impianti di ventilazione servivano per evitare quarantena e dad, i numeri parlano chiaro, il risultato è sconfortante. Anche se, a ben guardare, un risultato è stato ottenuto: niente più discriminazioni, non si lasciano a casa solo i più piccoli ma praticamente tutti i ragazzi.
“Forse interessa più la popolarità che può venire da questi argomenti che la necessità di evitare le lezioni dad e tutelare la sicurezza dei ragazzi” conclude la Latini. Se non avessimo imparato a conoscerla in questi mesi, avremmo potuto anche pensare ad un’onesta e apprezzabile esame di coscienza…