Focolaio a Castignano, il grido d’allarme del sindaco: “Lasciati soli da Prefettura, Regione e Asur”
“Ho chiesto un tavolo tecnico alla Prefettura, ho cercato l’assessore regionale Saltamartini, ho chiesto all’Asur un tracciamento ma fino ad oggi non ho avuto alcuna risposta” accusa il sindaco Polini che, invece, ringrazia per l’impegno Croce Rossa e Protezione civile
Tra le varie situazioni di difficoltà dovute all’aumento del numero dei contagi nel territorio, una delle più allarmanti è sicuramente quella che sta vivendo Castignano. Dove il focolaio è nato dopo un pellegrinaggio a Medjugorje e pian piano è cresciuto fino diventare uno dei casi più eclatanti in tutta Italia, con 90 positivi e un incidenza settimanale record di 1.490 casi su 1.000 abitanti. A rassicurare un po’ è il fatto che, grazie all’alta percentuale di vaccinati, si registra un unico caso in cui si è reso necessario il ricovero in ospedale. Ma la preoccupazione è alta nel paese e anche tra le fila dell’amministrazione comunale. Con il sindaco Polini che in un video parla dell’allarmante situazione che sta vivendo la sua comunità ma, al tempo stesso, lancia anche accuse nei confronti delle istituzioni colpevoli di disinteressarsi della situazione di Castignano.
“La situazione aggiornata vede oggi 4 nuovi positivi e 2 persone che sono tornate negative – afferma Polini nel video – purtroppo nella giornata di ieri per una persona è stato necessario il ricovero in ospedale. Abbiamo numeri importanti, alti, in questo momento circa il 3% della popolazione è coinvolta dal virus. L’aspetto positivo è che, tranne quello prima citato, non ci sono casi preoccupanti, tutte le altre persone si stanno curando a casa”. Se, quindi, la situazione sanitaria è tutto sommato non così allarmante (almeno per quanto riguarda la gravità dei casi), a preoccupare e indispettire il primo cittadino di Castignano è l’incomprensibile menefreghismo delle istituzioni.
“Nei giorni scorsi – prosegue Polini – ho chiesto alla Prefettura un tavolo tecnico con l’Asur, ho poi cercato di contattare l’assessore regionale Saltamartini ma fino ad oggi non ho avuto alcuna risposta, fino ad ora le istituzioni si sono negate. Non è una bella cosa perché è nei momenti di difficoltà che il Prefetto dovrebbe farci sentire la sua vicinanza e anche la Regione, con il suo assessore alla sanità, deve essere vicino alla comunità che sta vivendo un momento particolare. Tante volte basta anche una semplice telefonata di solidarietà. Tra l’altro la Prefettura e l’assessore regionale, attraverso il Gores, hanno un quadro più ampio e maggiori competenze rispetto al sindaco sugli aspetti sanitari e sui possibili interventi per contrastare la diffusione della pandemia sul territorio. Chissà, magari è tutto sotto controllo, non c’è niente di particolare, magari è il sindaco che si allarma per la propria situazione quando invece a livello regionale e nazionale forse i nostri dati rientrano nella norma.
Però ritengo che una telefonata da parte della Prefettura o la creazione di un tavolo tecnico per analizzare i dati e la situazione di Castignano sarebbero auspicabili. Avevo anche chiesto all’Asur un tracciamento perché, secondo il mio punta di vista non da medico, possono esserci degli asintomatici che girano e possono continuare a propagare il virus. Non so se è così, se c’è questo rischio ma in un tavolo tecnico queste domande troverebbe sicuramente una risposta. Per questo ciò che chiedo è la creazione di un tavolo tecnico che possa affrontare tutte queste questioni e che possa dare risposte a tutte queste perplessità che riguardano la nostra comunità”.
Per fortuna che, se le istituzioni continuano a latitare, c’è comunque chi sta svolgendo a pieno il proprio compito. “Abbiamo attivato il Centro operativo comunale (Coc) – prosegue Polini – e sono arrivate risposte importanti che dimostrano che questo territorio è unito. Infatti, se da un lato siamo stati lasciati soli dalle istituzioni, dall’altro ci sono due grandi gruppi, la Croce Rossa e la Protezione Civile, con la presidente Rossana Stracci e il coordinatore Adamello Giacomazzi, che stanno svolgendo un compito importantissimo, essenziale.
Non ho parole per ringraziarli per quello che stanno facendo per la popolazione, è nei momenti di difficoltà che si vedono le forze, le energie di chi, senza prendere un centesimo, mette in campo tutti gli sforzi, tutta la volontà che ha per dare assistenza ai cittadini. Io li ringrazio di cuore perché si stanno adoperando in maniera esemplare, a dimostrazione che questa è una comunità unita, con due grandi associazioni che in questo momento agiscono in modo esemplare per dare assistenza, portare medicine e viveri a queste persone che stanno a casa e non possono uscire”.
L’ultimo aspetto su cui si concentra l’attenzione del primo cittadino è quello relativo alla situazione delle attività commerciali del territorio, con la possibilità paventata da qualcuno di imporre chiusure, con poi la necessità di avere la certezza che possano arrivare in soccorso i ristori.
“Dal punto di vista formale – spiega Polini – la legge dice che il sindaco è il responsabile sanitario del proprio territorio. Però se poi caliamo questa dicitura sul piano pratico troviamo delle enormi incongruenze. Ecco perché è importante il tavolo tecnico delle istituzioni, solo lì si può capire chi deve fare cosa e come trovare una soluzione a questi aspetti di difficile applicazione. Siamo da zona gialla? Siamo da zona arancione? Magari siamo da zona bianca come effettivamente lo siamo attualmente, però se dovessero scaturire delle decisioni differenti bisogna poi capire come vanno stornate queste attività. Ecco perché è importante la presenza del Prefetto, deve essere presente sul territorio, dare indicazioni al sindaco che si trova in difficoltà. E non ricevere neppure una telefonata dalla Prefettura in questa situazione per me è grave, anzi, è gravissimo…”