“Abbiamo implementato l’offerta formativa della nostra città” ha dichiarato Fioravanti all’inaugurazione del corso di Fisioterapia. Dimenticando che la sua attivazione è stata possibile grazie all’ex vicepresidente Casini e all’ex presidente della Regione Ceriscioli
Era l’agosto 2020 quando, mentre nelle Marche era in pieno svolgimento la campagna elettorale per le elezioni regionali, l’allora vicepresidente della Regione Anna Casini annunciava una straordinaria novità per il territorio ascolano. “Regione Marche e Università Politecnica delle Marche – spiegava l’esponente ascolana del Pd – hanno firmato un’intesa che prevede risorse pari a 882 mila euro per l’insediamento di una delle facoltà dell’area delle professioni sanitarie presso le strutture dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. E’ un momento storico per i giovani del Piceno, investire nel futuro del territorio significa creare un circolo virtuoso tra formazione, sanità e lavoro.
La scelta di attivare corsi universitari legati alle professioni sanitarie in una delle palazzine dell’ospedale di Ascoli significa investire sul tessuto sociale ed economico della provincia: più lavoro per i nostri figli, più competenze per la sanità. Noi puntiamo sulla facoltà di Fisioterapia che darebbe un grande lustro alla formazione del territorio e sarebbe in grado di trattenere nel Piceno i nostri giovani ma anche di attrarre nuovi studenti dalle province confinanti, con benefici economici per tutti”.
Naturalmente in tempo di campagna elettorale quella che doveva essere accolta con grande e unanime soddisfazione è diventata l’ennesimo motivo di scontro, con il paradosso che, mentre Lega e Fratelli d’Italia ad Ascoli accusavano la Casini e la Regione di gettare fumo negli occhi per meri motivi elettorali (facendo intendere che non c’era nulla di concreto), gli stessi partiti a San Benedetto attaccavano la vicepresidente della Regione accusandola come al solito di favorire l’ospedale del capoluogo piuttosto che quello di San Benedetto. Nei mesi successivi, passate le elezioni, è arrivata la conferma (scontata) che non si trattava in alcun modo di una promessa elettorale ma che eravamo di fronte ad un progetto concreto, finanziato dalla Regione (dal precedente presidente Ceriscioli) e pronto a partire realmente.
Come poi è puntualmente avvenuto, con l’inaugurazione del nuovo corso di laurea in Fisioterapia, presso il reparto Medicina Fisica e Riabilitazione del Mazzoni, che è avvenuta martedì 9 novembre. Alla presenza degli assessori regionali ascolani, Castelli e Latini, e ovviamente del sindaco Fioravanti, nessuno dei quali ha ritenuto opportuno ringraziare chi ha fatto in modo che si potesse arrivare a quel taglio del nastro. Anzi, mentre gli assessori Castelli e Latini quanto meno hanno avuto la decenza di non arrogarsi palesemente meriti che sono evidentemente di altri, il primo cittadino ascolano non ha perso l’occasione per autocelebrarsi.
“Grazie al lavoro della nostra amministrazione con l’Università Politecnica delle Marche, con la Regione Marche, il Cup, l’Asur Marche e la Fondazione Carisap abbiamo implementato l’offerta formativa universitaria della nostra città” ha affermato Fioravanti fingendo di non sapere come in realtà si è arrivati all’attivazione del nuovo corso di laurea all’ospedale Mazzoni. E se qualcuno avesse ancora dei dubbi è sufficiente ricordare le dichiarazioni del rettore della Politecnica, Gianluca Gregori, quando ad inizio 2021 è stato definitivamente ufficializzato l’attivazione del corso: “il corso di laurea in Fisioterapia era già stato finanziato dalla Regione Marche (la precedente giunta regionale) e partirà l’ottobre prossimo, la sede sarà l’ospedale di Ascoli”.
“Grande lavoro tagliare i nastri. L’accordo con il rettore Gregori è stato fatto da Ceriscioli che ha stanziato i fondi e fortemente voluto dalla vicepresidente Casini che ha sempre lavorato per il territorio Piceno. E non dimentichiamo che quando se ne iniziò a parlare la destra ci accusò di fare marchette elettorali. Invece ora è una bella realtà” commenta con ironia Manuela Marcucci, responsabile sanità del Pd di Ascoli.
“Continuo a vedere realizzate le iniziative che abbiamo impostato e finanziato negli anni passati – afferma la consigliera regionale Anna Casini – una grande felicità soprattutto perché la scelta fu fatta in piena prima ondata covid. Insieme al rettore Gregori scegliemmo di dare centralità al capoluogo piceno con l’attivazione di due nuovi corsi di laurea: sistemi agricoli innovativi e appunto fisioterapia. Sono doppiamente contenta se penso anche al fatto che la destra mi attaccò definendo la scelta uno specchietto per le allodole da utilizzare in campagna elettorale. Sono felice anche se non sono stata invitata dal direttore Milani, non importa chi taglia i nastri, la cosa importante è che un’iniziativa che volemmo fortemente con la giunta Ceriscioli per Ascoli si sia concretizzata e che vengano date opportunità ai nostri giovani”.
Era un’occasione unica per dimostrare che, al di là degli schieramenti, quando c’è di mezzo la crescita del nostro territorio si può lavorare insieme, si possono riconoscere i meriti anche agli avversari politici. Anche e soprattutto in considerazione del fatto che non ci sono elezioni, comunali o regionali, all’orizzonte, anche se ormai anche nel nostro territorio, come purtroppo nel resto del paese, siamo perennemente in clima di campagna elettorale. In ogni caso, però, una parola, una menzione, un riconoscimento al lavoro svolto da altri era il minimo che ci si potesse aspettare dal sindaco Fioravanti che aveva l’opportunità di dimostrare che davvero è il sindaco di tutta la città, degli ascolani, che il suo punto di riferimento è il capoluogo piceno e non il suo partito, la sua parte politica.
Ed è significativo che questa ennesima occasione mancata arrivi proprio in un giorno nel quale lo stesso Fioravanti ha ulteriormente dimostrato come sia molto più legato alla sua parte politica che alla sua città. Infatti nelle ore scorse ancora una volta il nome di Ascoli è finito sulle cronache nazionali per motivi tutt’altro che edificanti, grazie al “colpo di genio” degli Ultras bianconeri che hanno ben pensato di infangare la memoria del “Milite Ignoto”, pubblicando la foto con uno striscione (“Rendiamo onore al Milite Ignoto”) con dietro una selva di braccia tese intente a fare il saluto romano.
Sorvolando, per pietà, sull’ennesima dimostrazione di profonda ignoranza di chi ha messo in scena quella vergognosa pagliacciata, dal momento che questa brutta vicenda è diventata di dominio nazionale, era quanto meno lecito attendersi dal sindaco una presa di distanza da quella vergogna, un intervento a tutela dell’immagine della città.
Invece Fioravanti non solo non ha ritenuto opportuno spendere una parola a supporto della propria città ma, nelle stesse ore in cui Ascoli vedeva così infangato il suo nome, con un surreale post sui social celebrava l’anniversario del 9 novembre di 32 anni fa quando “l’Europa festeggiava la caduta della tirannia comunista” (una “ripassatina” alla storia non farebbe male…). Dimostrando così, per l’ennesima volta, di essere decisamente più attento agli interessi di bottega (della sua parte politica) che a quelli della sua città.
In altre parole, nel giro di poche ore, Fioravanti ha preso due grandi occasioni per dimostrare di essere un sindaco con la S maiuscola, in grado di rappresentare concretamente tutta la città e tutti i cittadini.