Piceno immondezzaio delle Marche, associazioni e comitati del territorio accusano Fioravanti
“Gli slogan sono rimasti tali, non è stata annunciata alcuna azione per ridurre i megaimpianti, nessuna iniziativa per l’annullamento della delibera Ata” accusano in un comunicato congiunto 21 associazioni e comitati del territorio annunciando l’intenzione di continuare a battersi
Un piccolo risultato il sindaco Fioravanti, dopo il “penoso” show offerto nel corso dell’assemblea pubblica del 26 ottobre scorso, l’ha ottenuto. A memoria non era mai accaduto nel Piceno che tutte le associazioni e i comitati del territorio si unissero per cercare di contrastare una scelta, quella operata dall’Ata in merito ai rifiuti, che rischia di trasformare il nostro territorio nell’immondezzaio della regione e dell’intero centro Italia. Come abbiamo evidenziato (vedi articolo “Una farsa l’assemblea pubblica sui rifiuti, atti ufficiali e documenti inchiodano il sindaco”) l’assemblea pubblica ha ampiamente deluso le aspettative.
Per la verità nessuno si era fatto particolari illusioni nonostante i soliti roboanti proclami del primo cittadino. Che, nel presentare l’assemblea, sui social aveva annunciato: “diciamo no a mega impianti, no a interessi privati, no ai rifiuti pericolosi, no al passaggio di camion, no all’aumento della tari, si alla bonifica dell’ex Ipgi, si alla gestione pubblica dei rifiuti”. In realtà il primo cittadino e il Comune di Ascoli in sostanza si erano già comportati esattamente al contrario di quanto annunciato, visto che avevano votato un piano d’ambito che di fatto prevede gran parte di quelle cose a cui Fioravanti aveva annunciato di voler dire no. E, addirittura, per quanto riguarda i mega impianti, proprio in sindaco di Ascoli (insieme a quello, poi non rieletto, di San Benedetto) aveva deciso di puntare sulla vasca 0 di Geta in corso di approvazione da oltre 900 mila tonnellate (la lettera del 9 agosto firmata dai due sindaci inchioda alle sue responsabilità Fioravanti).
Così dopo quell’assemblea pubblica farsa, immediata è arrivata la risposta di assemblee e comitati del territorio che bocciano il comportamento del primo cittadino ascolano e annunciano l’intenzione di voler proseguire nella battaglia “per salvare il territorio dal degrado e la salute nostra e delle future generazioni”. Di seguito riportiamo integralmente il comunicato sottoscritto da 21 tra associazioni e comitati (Acli Terra Ascoli Piceno – Ascolto & Partecipazione – Associazione di valorizzazione e tutela della Valdaso – Associazione I Care – Cambia San Benedetto – Casa Comune Fermo – Cittadinanzattiva Ascoli Piceno – Cittadinanzattiva San Benedetto – Comitato Aria Pulita Castel di Lama/Villa Sant’Antonio – Comitato Ci Rifiutiamo Ascoli Piceno – Comitato Fermiamo il consumo di suolo – Comitato spontaneo Acqua Pulita – Comitato spontaneo Le buone acque del Pescara – Comitato tutela del Bretta – Dipende da noi Ascoli Piceno – Dipende da noi Fermo – Gas Gasper Ascoli Piceno – Legambiente circolo di Ascoli Piceno – Legambiente circolo Lu Cucale San Benedetto – Obiettivi Comuni per Offida – Tavolo Piceno Acqua Bene Comune):
“Dopo gli annunci che hanno accompagnato la convocazione dell’assemblea ci aspettavamo dichiarazioni in linea con gli slogan postati sui social. Invece il sindaco Fioravanti ha continuato a negare l’evidenza senza avanzare alcuna proposta concreta per evitare che ad Ascoli continuassero ad arrivare i rifiuti di tutta la provincia e forse anche oltre visto il sovradimensionamento degli impianti.
Gli slogan sono rimasti tali perché non è stata annunciata alcuna azione per ridurre i megaimpianti, nessuna iniziativa per l’annullamento della delibera ATA, nessuna intenzione di dare parere sfavorevole negli iter amministrativi già avviati, niente. Il sindaco ha continuato a ripetere come un mantra che non ha alcuna responsabilità e che la soluzione di tutto è tornare a Relluce, ipotesi cara al comune di Ascoli e ad Ascoli Servizi ovviamente, ma che è inaccettabile perché, come ribadito innumerevoli volte, significa gravare ancora su territori che subiscono da 40 anni le conseguenze dannose della discarica ascolana.
Essendo i rifiuti, prodotti da tutti i comuni, componenti dell’ATA, questi NON devono e NON possono continuare a gravare sugli stessi territori di sempre, come la Valle del Bretta e Relluce. È impensabile che ciò possa continuare all’ infinito.Oltretutto nello sbandierato No ai megaimpianti il sindaco Fioravanti dimentica il biodigestore a Relluce, anche quello sovradimensionato esattamente come vasca 0 di Geta, entrambi sono stati progettati di certo non sulla base del fabbisogno del territorio e richiederanno necessariamente di accogliere i rifiuti di mezza Italia per andare a regime.
Fioravanti non si è espresso in merito alla riduzione delle capacità degli impianti, né ci ha comunicato come e in che misura propone di adeguare gli stessi al fabbisogno dell’ambito territoriale. Torniamo poi a ribadire che il sovradimensionamento impiantistico non è conforme al principio dell’autosufficienza d’ambito che come previsto nel PRGR e come indicato dalla regione Marche e che gli ATO erano chiamati a perseguire nella pianificazione.
Niente proposte concrete, nessuna risposta ai quesiti posti in assemblea fino a non voler prendere nemmeno in considerazione quanto proposto da 19 comitati dei territori di tutta la provincia ed ai quali se ne sono aggiunti altri per la sottoscrizione di questo comunicato. È giunta l’ora in cui, a partire da quello di Ascoli Piceno che esprime il maggior numero di voti, i 33 comuni in modo responsabile e per mezzo della Oikos – società pagata con i soldi pubblici – si attivino per individuare nell’ ambito provinciale nuove aree idonee per una discarica di servizio, in grado di poter ricevere i rifiuti indifferenziati che necessariamente dovranno essere sempre più ridotti secondo gli obiettivi imposti dalle norme UE .
Gli slogan sono rimasti tali, tanta autopromozione ma soluzioni zero. Starà a noi continuare a batterci per salvare il territorio dal degrado e la salute nostra e delle future generazioni”