Il sindaco in Consiglio comunale sostiene che è “un provvedimento utile per velocizzare il processo delle progettazioni e dell’apertura dei cantieri”. Ma gli atti del Comune dimostrano la sua totale inutilità, con il cronoprogramma stabilito dall’Ordinanza completamente disatteso
Senza alcun riferimento malizioso alla vicenda che nei giorni scorsi ha coinvolto il suo partito (Fratelli d’Italia), il sindaco Fioravanti deve essere uno dei seguaci più convinti della teoria, attribuita al ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, secondo cui una bugia ripetuta più volte alla fine diventa verità (“ripetete una bugia centro, mille, un milione di volte e diventerà verità”). Infatti è quello che sta cercando di fare con l’ormai famosa Ordinanza Ascoli per le scuole, una delle più imbarazzanti umiliazioni subite dal Comune di Ascoli e dalla sua amministrazione comunale, visto che basta leggere l’Ordinanza stessa, la Relazione istruttoria e tutti i documenti ad essa allegati per comprendere che siamo di fronte ad un pesante atto di accusa nei confronti della passata e della presente amministrazione comunale (rispettivamente guidate da Castelli e Fioravanti).
Come se non bastasse, dati e fatti alla mano, è del tutto evidente come l’Ordinanza stessa di fatto è risultata completamente inutile, visto che non ha sortito in alcun modo l’effetto che avrebbe dovuto provocare (almeno secondo il primo cittadino e l’assessore regionale Castelli), cioè velocizzare i tempi per gli interventi di messa in sicurezza delle scuole. Eppure nonostante l’inequivocabile e imbarazzante (per il Comune) evidenza dei fatti, il sindaco Fioravanti continua a ripetere la solita storiella dell’Ordinanza come un grande successo della sua amministrazione comunale e in grado finalmente di velocizzare l’interminabile iter per l’avvio degli interventi di messa in sicurezza delle scuole cittadine. Lo ha ripetuto, come se nulla fosse, anche nel corso del Consiglio comunale di giovedì 30 settembre.
“Stiamo vivendo una fase molto delicata e complessa – ha affermato il sindaco – specie per il nostro territorio tra pandemia e terremoto. E stiamo cercando di velocizzare la ricostruzione pubblica e privata, ricordando che la priorità, nel nostro programma, è per l’adeguamento sismico e la ricostruzione delle scuole. In tal senso abbiamo sollecitato il commissario Legnini a predisporre l’Ordinanza Ascoli e abbiamo condiviso il provvedimento utile per velocizzare il processo delle progettazioni e dell’apertura dei cantieri. Costantemente ci riuniamo con l’Ufficio del commissario per trovare insieme le migliori soluzioni per velocizzare le procedure. Siamo già partiti con la progettazione di gran parte delle 11 strutture scolastiche su cui intervenire. Ma soprattutto, dopo aver atteso un ultimo parere necessario, adesso possiamo concludere la gara per sbloccare i lavori della scuola media di Monticelli”.
Certo se per quella che lo stesso primo cittadino definisce “la priorità” dopo 2 anni e mezzo non c’è neppure un cantiere, nonostante ci siano da tempo (oltre 4 anni) i fondi a disposizione, forse qualche domanda sulle capacità di questa amministrazione comunale dovrebbe porsela anche il sindaco stesso. A cui qualcuno dovrebbe consigliare, per decenza e per evitare di sprofondare nel ridicolo, di non citare neppure la scuola media di Monticelli, una delle più imbarazzanti vergogne dell’amministrazione comunale (quella precedente guidata da Castelli, quella attuale guidata da Fioravanti).
Il finanziamento, per la Don Giussani chiusa perché inagibile dopo il terremoto, è stato stanziato nel luglio 2017 (5 milioni di euro), esattamente con l’Ordinanza del Commissario straordinario del governo per la ricostruzione n. 33 dell’11 luglio 2017. Da allora sono dovuti trascorrere 14 mesi prima di vedere approvato dalla giunta comunale il progetto di fattibilità (delibera n. 185 del 6/9/2018). Da quel momento è iniziato un lungo ed interminabile iter, tra incomprensibili ritardi, imbarazzanti omissioni e improponibili annunci. Ad inizio 2020, nel piano annuale delle opere pubbliche, il sindaco Fioravanti e la sua giunta avevano previsto per giugno 2020 l’apertura del cantiere per l’inizio dei lavori.
In realtà solo ad aprile 2020 è stato approvato il progetto definitivo che, poi, sarà la base per la gara per l’affidamento dei lavori che, dopo 7 mesi, ancora è lungi dal concludersi. Va, oltrettutto, sottolineato come in base all’avviso pubblico predisposto dal Comune per acquisire manifestazioni di interesse di operatori economici da invitare alla procedura negoziata telematica, viene indicato in 540 giorni il tempo utili per ultimare i lavori (dal momento della consegna dei lavori stessi).
Quindi, anche ipotizzando con straordinario (e immotivato…) ottimismo, che il cantiere aprirà ad inizio del nuovo anno, quando terminerà il primo mandato amministrativo del sindaco Fioravanti la scuola Don Giussani non sarà ancora pronta. Particolare non irrilevante, secondo il cronoprogramma predisposto dall’Ordinanza Ascoli, i lavori per la scuola media di Monticelli in realtà dovrebbero durare complessivamente non più di 150 giorni (5 mesi). Già questo sarebbe sufficiente per comprendere come quell’Ordinanza sia del tutto inutile e, soprattutto, non ha cambiato di una virgola la situazione. Come dimostrano anche gli ultimi atti ufficiali dell’amministrazione comunale che confermano come, nonostante l’Ordinanza, si continui a procedere con una lentezza a dir poco esasperante.
Due giorni prima di quel Consiglio Comunale (martedì 28 settembre), ad esempio, si è tenuta la seduta pubblica digitale nella quale la commissione giudicatrice ha reso noto ai concorrenti che hanno partecipato alla gara per l’affidamento della progettazione dell’intervento di demolizione e ricostruzione della scuola Massimo D’Azeglio i punteggi complessivi conseguiti da ciascuna offerta tecnica, con la contestuale apertura delle buste dell’offerta economica. Ci sono voluti quasi due mesi dall’apertura delle buste dell’offerta tecnica solo per comunicare i punteggi. Secondo il cronoprogramma previsto dall’Ordinanza per la D’Azeglio in 30 giorni doveva essere affidato l’incarico di progettazione e dopo ulteriori 70 giorni il progetto doveva essere pronto per l’approvazione (altri 30 giorni). Altri 20 giorni per predisporre il progetto definitivo e dopo 5 mesi dall’avvio della procedura (la gara per l’affidamento della progettazione) dovevano essere affidati i lavori.
Questo almeno in base a quanto previsto dall’Ordinanza che, secondo quanto dichiarato da Fioravanti in Consiglio comunale, è un “provvedimento utile per velocizzare il processo delle progettazioni e dell’apertura dei cantieri”. Nella realtà “messicana” del Comune di Ascoli, però, a 7 mesi dall’avvio della procedura (la gara per l’affidamento della progettazione per la D’Azeglio e la Don Bosco è del 5 marzo 2021) siamo ancora lontanissimi dalla conclusione del primo step per la D’Azeglio (della Don Bosco non si hanno più notizie…), quell’affidamento della progettazione che nel mondo virtuale dell’Ordinanza doveva avvenire in appena un mese! D’altra parte, però, se solo per la nomina della commissione giudicatrice ci sono voluti quasi 4 mesi (determina n. 1884 del 28/6/2021)…
Senza dilungarci ulteriormente, la situazione è praticamente identica per tutti gli interventi nelle altre scuole cittadine. A giugno, ad esempio, è stato avviato anche l’iter per l’affidamento delle progettazioni per gli interventi di adeguamento sismico per le scuole Ceci, Don Giussani (primaria) e Cantalamessa. Anche per quelle tre scuole l’Ordinanza Ascoli prevedeva che si arrivasse all’affidamento della progettazione entro 30 giorni. Nella realtà dopo quasi 4 mesi c’è stata solamente la verifica delle offerte ricevute, quindi siamo più che in alto mare. Per non parlare dell’intervento per la scuola Malaspina la cui progettazione, ad un anno dall’indizione della gara, è stata affidata concretamente solo da pochi giorni. Per altro si tratta dell’unica progettazione, delle 11 scuole oggetto del finanziamento stanziato 4 anni fa, concretamente affidata.
Per le altre, come visto, siamo ancora in alto mare, in barba a quanto previsto dall’Ordinanza Ascoli. Questo significa che, a 6 mesi dalla sua approvazione, è già ampiamente chiaro ed inequivocabile che neppure l’intervento del commissario Legnini è servito a qualcosa, è riuscito a scuotere l’amministrazione comunale. Che, al di là di improbabili annunci e proclami, prosegue con i suoi ritmi “messicani”. Tanto non c’è fretta, la sicurezza delle scuole (e dei nostri studenti) può aspettare…