Bocciato il progetto del Comune, sfumano i 700 mila euro per la “Cittadella del ciclismo”


Pubblicata la graduatoria dei progetti finanziati dal bando “Sport e Periferie 2020”, bocciato il progetto presentato nell’ottobre scorso dal Comune di Ascoli e che, nel solito racconto incantato di sindaco, assessori e stampa, era certo di ottenere i fondi richiesti…

Come abbiamo più volte sottolineato, ad Ascoli ormai da diverso tempo convivono due mondi, completamente differenti e assolutamente contrapposti. Quello virtuale raccontato dal sindaco e dagli assessori (e, con ancora maggiore enfasi, da parte della stampa locale), fatto di continui annunci di lavori che partono, di cantieri che si aprono, di progetti che vengono finanziati che, se anche in minima parte fossero realtà, renderebbero il capoluogo piceno un posto davvero unico, per bellezza ed efficienza. Poi c’è il mondo reale, quello che è disegnato dai fatti concreti di tutti i giorni ma anche dagli atti ufficiali della stessa amministrazione comunale, nel quale i lavori annunciati quando va bene partono con mesi e mesi di ritardo (basterebbe pensare all’incredibile vicenda dei lavori di messa in sicurezza del ponte di San Filippo, il cui inizio era stato annunciato per il 1 luglio e che tuttora non sono partiti…), in cui tutto procede con “ritmi messicani” e dove i progetti tanto sbandierati da sindaco e assessori non vengono finanziati o, peggio ancora, vengono sonoramente bocciati.

Senza andare troppo indietro nel tempo, lunedì scorso abbiamo svelato come il progetto per l’intervento di miglioramento sismico della scuola primaria Sant’Agostino, che secondo quanto “confermato dal sindaco Fioravanti” sarebbe stato finanziato dal ministero, in realtà non ha ottenuto per il 2021 il contributo richiesto (2 milioni) e non c’è alcuna certezza, anzi, che lo otterrà il prossimo anno (2022).

Due giorni dopo l’ennesima brutta bocciatura, la nuova doccia fredda. Il progetto per la cosiddetta “Cittadella del ciclismo” a Campolungo, per il quale l’amministrazione comunale aveva chiesto il contributo di 700 mila euro attraverso il bando “Sport e Periferie 2020”, è stato bocciato, non è neppure rientrato nella graduatoria dei progetti finanziabili, ottenendo un punteggio bassissimo (39,74 su un massimo di 100). Quei fondi, secondo i soliti proclami del sindaco Fioravanti e dell’assessore ai lavori pubblici Cardinelli, dovevano servire “per la realizzazione di un Velodromo tra i più innovativi in Italia” ma anche per realizzare il cosiddetto “bike park” (tutto a Campolungo).

A tal fine il 27 ottobre 2020, con delibera di giunta n. 218, aveva approvato il progetto per il completamento dei servizi del nuovo velodromo in zona Villa Sgariglia, dell’importo complessivo di 700 mila euro, “al fine di partecipare al bando di finanziamento Sport e Periferie 2020”. Ovviamente, come ormai tradizioni, l’informazione locale si è subito lasciata trasportare dall’entusiasmo, senza neppure chiedersi se ci fosse anche un minimo rischio che il finanziamento non venisse accordato. “Un nuovo velodromo, un campo da ciclo cross ed un bike park con tante attività e percorsi sportivi e per lo svago di grandi e piccoli. E’ quanto ospiterà nel futuro la nuova cittadella del ciclismo immaginata dall’amministrazione comunale che ora, grazie al finanziamento del bando Sport e Periferie, diventerà realtà” annunciava dopo l’approvazione della delibera un quotidiano locale.

A Campolungo nascerà una vera e propria Cittadella del Ciclismo” scriveva un altro quotidiano locale che, poi, riportava le dichiarazioni entusiastiche del sindaco e dell’assessore allo sport. “Sarà una vera chicca, una straordinaria eccellenza per il Piceno ma anche a livello nazionale” affermava l’assessore Stallone. “Grazie al progetto presentato dall’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli – aggiungeva il sindaco Fioravanti – avremo a disposizione ulteriori 700 mila euro per la realizzazione di un velodromo tra i più innovativi in Italia ma anche per realizzare una vera e propria area dedicata al mondo delle bici”.

L’Arengo fa un importante passo avanti nell’iter che porterà alla realizzazione dell’impianto a Villa Sgariglia, con l’approvazione in giunta del progetto che verrà finanziato con 700 mila euro dal bando Sport e Periferie” aggiungeva un altro quotidiano locale. Per loro, così come per gli amministratori, il semplice fatto di aver presentato il progetto automaticamente significa ottenere il finanziamento. Nessuna precauzione, nessuna opportuna spiegazione che in realtà non tutti i progetti presentati vengono ammessi e finanziati, nessun insegnamento dal passato. Si perchè in realtà c’era anche un precedente che avrebbe dovuto quanto meno far riflettere e che avrebbe dovuto indurre ad una maggiore cautela.

Parliamo del progetto per la nuova palestra Squarcia, nel 2018 presentato con enfasi dall’allora assessore allo sport Brugni e dal sindaco Castelli che, secondo quanto sostenuto dai due amministratori, sarebbe stato realizzato grazie al finanziamento di 500 mila euro (sui 700 mila complessivi) provenienti dal bando Sport e Periferie 2018. Che, ovviamente, allora come ora nessuno, men che meno l’informazione locale, osava mettere in discussione, era praticamente certo che venisse accordato. Poi, però, era arrivata la “doccia fredda”, con la bocciatura di quel progetto e da allora della nuova palestra dello Squarcia non se ne è più parlato. “Errare human est, perseverare autem diabolicum” recita una famosa locuzione latina (“errare è umano, perseverare è diabolico”) evidentemente sconosciuta agli amministratori e ai quotidiani locali del capoluogo piceno.

Così anche per la “Cittadella del ciclismo” si è ripetuto lo stesso imbarazzante copione, con puntuale, anche questa volta, la solenne bocciatura per il tanto sbandierato progetto. Lunedì 13 settembre il Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha infatti pubblicato “la graduatoria dei progetti pervenuti nell’ambito del bando Sport e Periferie 2020 che include, così come previsto dal paragrafo 9 del bando, gli interventi oggetto di finanziamento e gli interventi non finanziati con l’indicazione del punteggio totalizzato”.

Complessivamente oltre 1200 progetti con, ironia della sorte, al primo e secondo posto (con i punteggi più alti) i Comuni marchigiani di Lunano (Ps) e Montegiorgio (Fm), mentre quello del Comune di Magliano di Tenna si è classificato al quinto posto. Complessivamente sono 15 i progetti di Comuni marchigiani finanziati, nessuno della provincia di Ascoli. Oltre quello del Comune di Ascoli, che ha ottenuto un punteggio bassissimo di 39,74, sono stati esclusi dal finanziamento anche quelli dei Comuni di Appignano (il secondo degli esclusi…), Comunanza, Monsampolo, Castel di Lama, Venarotta, Offida e del Centro Ippico piceno.

Naturalmente nessuno di quei quotidiani locali, che così tanto avevano esaltato l’amministrazione comunale al momento dell’approvazione della delibera, ora si è degnato di riportare la notizia della bocciatura del progetto del Comune di Ascoli. Così come muti sono ora il sindaco Fioravanti e gli assessori Stallone e Cardinelli. Che, assorbito il duro colpo per l’ennesima cocente bocciatura, dovrebbero quanto meno spiegare ai cittadini ascolani se il progetto va comunque avanti (e in quel caso con quali fondi, visto che 700 mila euro non si trovano certo tutti i giorni per strada…) o se invece è destinato a fare la stessa triste fine della nuova palestra dello Squarcia…

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