Guerra al green pass: la sgangherata offensiva degli “scrocconi della libertà”


Per coprire il “vuoto cosmico” alla base di certe teorie, il popolo no vax e no pass utilizza i più stucchevoli stereotipi tanto cari ai “complottisti” che di certo fanno presa su una fetta di popolazione. Ma che irrimediabilmente si sgretolano di fronte a dati e atti concreti

“Poteri forti”, “Big Pharma”, “dittatura sanitaria”, “sperimentazione”, “informazione mainstream”. Sono questi i termini che più utilizzati da chi in questi giorni contesta il green pass, perfettamente nel solco della tradizione del movimento no vax e, più in generale, dei cosiddetti “complottisti”. Che da sempre, nelle loro campagna mediatica sui social, fanno sfruttano i più stucchevoli stereotipi che hanno sicuramente un impatto su chi non ha una conoscenza approfondita della materia, ma che principalmente servono a coprire il “vuoto cosmico” che è alla base di certe teorie. Ed anche a mascherare la loro vera natura all’insegna del più profondo opportunismo.

Chiunque fa informazione e conosce le tecniche di comunicazione, sa perfettamente che l’utilizzo di determinati termini che evocano una sorta di complotto o di satanica macchinazione ai danni  degli ignari cittadini hanno sicuramente impatto su una determinata fascia di persone che non ha la possibilità o la capacità per approfondire e verificare le informazioni, ma al tempo stesso sono necessari per nascondere la mancanza di veri e concreti riferimenti, di atti, dati e numeri che possano dare fondamento a determinate teorie.

Dover argomentare e confrontarsi in concreto ovviamente comporta notevoli rischi, soprattutto quando ci si trova di fronte l’insormontabile muro costituito da fatti e dati che dimostrano l’esatto contrario. Che, però, può essere abbattuto e aggirato insinuando il sospetto della macchinazione orchestrata da chi, di nascosto, tira le fila per perseguire i propri biechi interessi, aiutato e supportato da un’informazione allineata e ammaestrata.

E’ lo schema da sempre utilizzato dai no vax e dai complottisti “di casa nostra” e che ora calza a pennello per questa battaglia. Con l’entità oscura che manovra i fili, i cosiddetti “poteri forti”, che in questo caso è facilmente individuabile (almeno in questa fantasiosa costruzione) in “Big Pharma”, la presunta lobby delle più importanti case farmaceutiche unite e alleate, che, per perseguire i propri interessi, ha spinto i governi internazionali  (compreso quello italiano) a sottoporci a questa feroce “dittatura sanitaria”, attuata attraverso immotivate restrizioni della nostra libertà e l’inoculazione di un farmaco chiamato proditoriamente vaccino ma che, in realtà, non può neppure definirsi tale perché è ancora qualcosa di indefinito, di sperimentale.

Fuori Big Pharma dal governo” recitava il cartello che apriva la manifestazione contro il green pass che si è svolta sabato a Milano (in contemporanea ad altre città italiane). Il messaggio è chiarissimo, il governo italiano impone l’utilizzo del green pass non per motivi di salute ma semplicemente per spingere chi ancora non l’ha fatto a vaccinarsi, tutelando così non la salute dei propri cittadini ma gli interessi economici di Big Pharma. Un concetto semplice e chiaro ma incredibilmente demenziale, almeno per chi conosce un minimo la materia. Non solamente e non tanto per il fatto che le grandi case farmaceutiche, almeno nella vita reale, più che marciare unite e alleate, continuano a farsi una spietata guerra senza esclusione di colpi. Ma soprattutto perché, anche fingendo di credere alla sua esistenza, Big Pharma avrebbe esattamente l’interesse opposto, cioè evitare di far vaccinare i cittadini.

Perché il ritorno economico che avrebbe dal dover fornire le cure ai malati di covid sarebbe clamorosamente e nettamente maggiore rispetto a quello che deriva dalla vaccinazione. E’ sufficiente fare due conti per comprendere quale sia la situazione. Secondo il contratto firmato in Europa il 24 agosto 2020, l’Italia nel 2021 dovrebbe spendere 1,5 miliardi per i vaccini (in realtà alla fine spenderà qualcosa meno perché rispetto a quell’accordo sono un po’ diminuite le forniture di dosi per il nostro paese). Solamente nei mesi di gennaio e febbraio per le cure (a casa, in ospedale e in terapia intensiva) di chi ha contratto il covid sono stati spesi quasi 4 miliardi di euro.

Non c’è molto da aggiungere, se non che è paradossale come i no vax e i no pass che accusano “Big Pharma” di fare i propri interessi economici ignorano (o fingono di ignorare) che proprio la disinformazione no vax è una delle industrie internazionali più floride, con ogni anno un giro di affari di miliardi. Non solo, secondo il rapporto del Center for Countering Digital Hate solo nell’ultimo anno i 12 influencer che hanno alimentato la maggior parte della disinformazione sui vaccini anti covid hanno fatturato oltre 1 miliardo di euro.

Nulla di nuovo, è ampiamente noto (per chi vuole vedere) che l’industria delle “bufale” è una delle più redditizie. Tornando alla surreale costruzione dei no vax e no pass, proprio per permettere a “Big Pharma” di perseguire i propri interessi economici, il governo italiano starebbe sottoponendo i cittadini italiani ad una feroce “dittatura sanitaria” al punto da spingerci ad inocularci non un vaccino, ma un farmaco ancora sperimentale.

Ora una dittatura che non obbliga (per chi l’avesse dimenticato il vaccino non è obbligatorio) ma invita è già una cosa che fa sorridere, non bisogna essere dei geni per comprendere quanto ridicolo sia usare quel termine. In realtà nel nostro paese di “dittatura sanitaria” si potrebbe spesso parlare a ragione, ad esempio quando per determinate prestazioni sanitarie le attese sono tali che di fatto costringono a ricorrere alla sanità privata a pagamento. Oppure quando determinate prestazioni (come ad esempio l’interruzione volontaria della gravidanza) vengono di fatto negate. Frutto della più totale ignoranza e della sconcertante capacità di “abboccare” ad ogni invenzione è invece il discorso relativo al presunto vaccino ancora sperimentale, ripetuto come un mantra sui social dai “pasdaran” no vax.

La realtà, certificata e verificabile da chiunque, è che tutti i vaccini attualmente utilizzati in Europa hanno concluso con successo la fase 3 di sperimentazione necessaria per metterli concretamente in commercio. Ed Ema e Fda (gli enti governativi di Europa e Stati Uniti che si occupano di farmaci) hanno entrambi verificato e analizzato le tre fasi dei trial clinici, che ha visto il coinvolgimento di migliaia di ricercatori, dando poi il via libera.

E se è vero che Pfizer e Moderna hanno comunicato che continueranno lo studio rispettivamente fino a maggio 2023 e ottobre 2022, questo non vuol dire affatto che la fase 3 non è stata ancora completata: Ma semplicemente che le due aziende continuano a monitorare la situazione per raccogliere ulteriori dati che, ovviamente si spera che non accada, potrebbero essere utili nel caso dell’insorgere di nuove varianti che riducano l’efficacia del vaccino stesso. “A lavare la testa dell’asino si perde il ranno e il sapone” recita un famoso detto popolare quanto mai calzante perché tanto il variegato popolo no vax e no pass è pronto a replicare che quella spiegazione (che, ripetiamo, chiunque può verificare) è solo la versione dell’informazione mainstream che nel linguaggio “complottista” ha sostituito i “non ce lo vogliono dire” e “ce lo tengano nascosto” tanto in voga nei social.

In realtà il termine mainstream indicherebbe i mezzi di comunicazione più radicati e con maggior grado di penetrazione nel tessuto sociale, ma nella costruzione complottista si usa per indicare in maniera dispregiativa i mezzi di comunicazione che vengono considerati allineati al potere ma anche quei giornalisti che si basano su dati e atti concreti. Che, come abbiamo già verificato, più di ogni altra cosa sono i principali nemici di quei novelli “inventori di favole” dei no vax e no pass.

E a proposito di definizioni, per quanto riguarda coloro che nel fine settimana sono scesi in piazza e quanti sui social continuano a “strepitare” contro il green pass, quella più azzeccata  arriva dal parlamentare di Italia Viva Davide Faraone che li ha definiti “gli scrocconi della libertà”. “Il biglietto per la circolare senza ripiombare nel lockdown, nel coprifuoco, senza le processioni di camion militari con le bare – spiega Faraone – è rappresentato dal vaccino. Quelli che sono andati in piazza hanno manifestato grazie a chi vaccinandosi ha pagato il biglietto, visto che le restrizioni si sono allentate solo in virtù del fatto che grazie ai vaccini c’è stata una drastica riduzione dei contagi. Li vedi, gli scrocconi di libertà, in giro senza mascherine che tornano al lavoro o vanno in vacanza sfruttando il fatto che si riparte solo grazie ai tanti di noi che si sono vaccinati”.

E’ giusto, anzi quanto mai opportuno, ricordarlo e sottolinearlo, a dimostrazione dell’inaccettabile opportunismo che anima gran parte del popolo no vax e no pass che, quanto meno, dovrebbe avere il coraggio e la coerenza di comportarsi di conseguenza, se davvero crede così a fondo alla battaglia che sta portando avanti…

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