Come avevamo anticipato un mese fa, non c’è nulla di concreto dietro l’annuncio del sindaco sulla ripavimentazione di piazza Arringo. Lo ha ammesso anche il primo cittadino nell’imbarazzante lettera di risposta alla richiesta di accesso agli atti del consigliere comunale Ameli
“Come abbiamo sempre sottolineato, al di là dei proclami propagandistici, un’amministrazione in concreto agisce attraverso atti ufficiali. E in questo caso non
c’è uno straccio di qualcosa del genere, solo il post del sindaco su facebook e null’altro di concreto. “Aria fritta”, quindi”. Con queste parole poco più di un mese fa spiegavamo per quali ragioni l’annuncio fatto dal sindaco sui social in merito alla ripavimentazione di piazza Arringo in realtà fosse un clamoroso bluff.
Per altro anche fatto decisamente male perché anche un bambino capiva chiaramente che dietro a quell’annuncio non ci fosse nulla di concreto o, tanto meno, qualcosa che potesse anche solo far pensare che il (molto) supposto intervento potesse partire in un tempo relativamente breve. Però la solita claque del primo cittadino, pronta ad applaudire ed esaltarsi ad ogni suo proclama, anche quello più evidentemente infondato (come appunto questo relativo a piazza Arringo), immediatamente aveva rilanciato con enfasi quel proclama. E, come al solito, gran parte dell’informazione aveva puntualmente fatto da megafono al proclama di Fioravanti, ovviamente senza neppure preoccuparsi di verificare e di approfondire quanto dichiarato dal primo cittadino (d’altra parte, però, quello è il compito che solitamente spetta ai giornalisti…).
Qualche quotidiano, per la verità, si era spinto addirittura oltre replicando (neanche fosse l’avvocato difensore del sindaco…) al nostro articolo (“Pavimentazione di piazza Arringo, il grande bluff…”) sostenendo che addirittura presto sarebbero partiti i lavori, al massimo alla fine dell’estate. Ancora una decina di giorni fa quello stesso quotidiano rilanciava la notizia, affermando che il cantiere a piazza Arringo si aprirà dopo l’estate. Ora, però, la conferma che in realtà non c’è nulla di concreto, che siamo di fronte al solito annuncio, al solito bluff arriva direttamente dal sindaco Fioravanti. Che, rispondendo ad una richiesta di accesso agli atti e di chiarimenti del capogruppo del Pd Francesco Ameli, scrive: “trattandosi di un’iniziativa personale del sottoscritto, le richieste non sono pervenute attraverso i canali istituzionali del Comune di Ascoli Piceno. Pertanto non esistono atti ufficiali che, per legge, debbano essere rilasciati”.
Il sindaco Fioravanti, quindi, conferma quanto avevamo anticipato, non esiste alcun atto ufficiale da parte del Comune, quindi non c’è nulla di concreto. E lo fa nel modo più goffo possibile, con una lettera che è un imbarazzante manifesto della confusione e delle contraddizioni che attanagliano il primo cittadino. “Come Sindaco della città di Ascoli Piceno – scrive Fioravanti in quella lettera – ho più volte ribadito la volontà, mia e dell’Amministrazione Comunale, di condividere con la cittadinanza ascolana progetti, idee, iniziative, attività e quanto relativo al nostro territorio”.
Ma, è del tutto evidente, come sindaco e come capo dell’amministrazione comunale nel portare avanti questa presunta volontà di condivisione non può che utilizzare tutti i mezzi istituzionali che ha a disposizione. Ed è altrettanto palese che questa presunta volontà come sindaco è assolutamente e clamorosamente in contraddizione con quanto lo stesso Fioravanti scrive poche righe, cioè che si tratta di un’iniziativa personale e che quindi, ammesso che esistano davvero, “le richieste non sono pervenute attraverso i canali istituzionali”.
“Questa volta la finta condivisione e la finta partecipazione millantata dal sindaco hanno superato il limite – accusa Ameli – infatti pur non esistendo un atto amministrativo con cui sia stato ufficialmente deciso di rinnovare piazza Arringo Fioravanti, da normale cittadino ma usando un ruolo istituzionale, chiede al popolo di esprimere idee e pensieri ben sapendo che questi ultimi non avrebbero avuto alcun valore”. Al di là del poco credibile bluff del sindaco, è il comportamento del primo cittadino stesso che lascia a dir poco perplessi e che solleva inquietanti interrogativi.
“La risposta all’istanza di accesso agli atti è sconvolgente – prosegue Ameli – la volontà di ripavimentazione di piazza Arringo è un’iniziativa personale del sindaco e pertanto non vi sono atti ufficiali da poter consegnare a un consigliere comunale! Praticamente non esiste nulla. Ma allora il sindaco Fioravanti quando dichiarava sulla stampa del 3 e 4 aprile scorso che ‘è volontà dell’amministrazione’ e che si sta lavorando insieme all’assessore Cardinelli non diceva verità? Oppure dava e dà per scontato che il pensiero della giunta sia indifferente e scontato”. Probabilmente non se ne è neppure reso conto, ma di fatto il primo cittadino va esattamente nella direzione opposto di quella partecipazione che tanto sbandiera e che, in un’amministrazione pubblica, ci può essere solo ed esclusivamente negli ambiti istituzionali e non certo con strampalate iniziative private.
“Il sindaco rinnega i percorsi partecipativi stabiliti dalle norme e dalle buone pratiche – prosegue Ameli – e con le vesti del Podestà attiva una finta consultazione. Pensare che un’opera di tale portata possa essere realizzata sulla base di un’iniziativa personale” chiosa Ameli “è un precedente grave che, a giudizio dello scrivente, svilisce il ruolo e la funzione degli organi comunali e dei partiti rappresentativi delle volontà dei cittadini. Come è possibile far valutare agli uffici comunali proposte che il sindaco Fioravanti ha chiesto di inviare ad un indirizzo e-mail privato (chi è il titolare di questo indirizzo?) ? Come è possibile pensare che privati o studi tecnici possano inviare osservazioni non al Comune come Istituzione bensì a un privato cittadino che si arroga la possibilità di decidere del futuro di un bene pubblico? Spero che da parte dei consiglieri comunali tutti, a prescindere dalle parti politiche, possa emergere un segnale di distanza rispetto a questo modus operandi che segna una pagina buia nella politica della nostra città e che non ha precedenti”.
Per altro dalla lettera di risposta del sindaco emerge, poi, un altro aspetto non meno inquietante. Nei giorni scorsi il primo cittadino (e ovviamente dietro a lui il suo personalissimo megafono rappresentato da gran parte dell’informazione locale) aveva sostenuto che i soldi necessari per la presunta ripavimentazione di piazza Arringo sarebbero arrivati dalla rimodulazione dei fondi Iti 1.
Al di là del fatto che ci sono grossi dubbi sulla reale possibilità di utilizzare quei fondi per piazza Arringo, Fioravanti afferma che “attualmente sono in corso le interlocuzioni tra le strutture comunali e le strutture regionali competenti per procedere ad una rimodulazione”. In altre parole anche in questo caso non c’è nulla di concreto, solo ipotesi vaghe e indefinite. D’altra parte sarebbe semplicemente folle pensare di destinare parte dei fondi Iti per qualcosa che al momento neppure esiste.
“Sarà cura del Partito Democratico e delle forze di opposizione – conclude Ameli – procedere con tutti gli approfondimenti del caso per valutare, con il responsabile anticorruzione, se non siano ravvisabili condotte divergenti con quanto previsto dalla normativa in materia di appalti”.
Al di là delle valutazioni che eventualmente effettuerà il responsabile anticorruzione, non è comunque accettabile che il primo cittadino si prenda gioco in questo modo dei cittadini ascolani, continuando a fare roboanti proclami che puntualmente non hanno mai una minima base concreta.