Verrà presentato sabato 8 maggio alle 11, presso la sede dell’Archivio di Stato di Ascoli, il volume “Le pergamene del monastero di Sant’Angelo Magno di Ascoli Piceno (1028-1460). Regesti” realizzato dal funzionario archivista dell’Istituto Emanuele Tedeschi
Sabato 8 maggio alle ore 11, presso la sede dell’Archivio di Stato di Ascoli (via San Serafino 8/c) verrà presentato il volume “Le pergamene del monastero di Sant’Angelo Magno di Ascoli Piceno (1028-1460). Regesti” a cura di Emanuele Tedeschi ed edito dalla Fas Editore. Ne parleranno con l’autore e funzionario archivista dell’Istituto la direttrice dell’Archivio di Stato Laura Ciotti e il presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria e dell’Anai sez. Umbria Mario Squadroni.
Il Monastero, la cui esistenza è attestata dal diploma che l’imperatore Ottone II fece dono al vescovo Adamo e alla chiesa ascolana, ospitò dapprima le monache benedettine che, poi, nel 1239 passarono all’ordine di San Damiano, quella forma di vita religiosa femminile patrocinata e organizzata dalla sede apostolica, su iniziativa del cardinale Ugolino d’Ostia in accordo con il pontefice Onorio III, poi divenuto nel 1263 ordine di Santa Chiara. Il 9 luglio 1460, per decreto di papa Pio II, le monache di Sant’Angelo Magno furono costrette ad abbandonare il loro monastero e furono trasferite nel monastero di Santa Maria delle Donne, fuori Porta Romana, dove vi erano lo suore dello stesso ordine, ivi collocate dal vescovo Marcellino Pete nel 1230. Al loro posto nel monastero subentrarono i monaci olivetani.
Nel 1830 il monastero passò ai camaldolesi, poi nel 1861, per effetto del decreto 3 gennaio n. 705 del Regio Commissario straordinario per le provincie delle Marche, venne soppresso.
La pubblicazione del volume, promossa dall’Archivio di Stato per valorizzare e favorire la diffusione della documentazione del proprio patrimonio, presenta particolare interesse ed importanza, in quanto contributo essenziale per una approfondita conoscenza ed una piena fruizione delle più antiche fonti archivistiche conservate in città. L’approfondita analisi dei polivalenti contenuti delle numerose pergamene – più di seicento – porta alla luce non soltanto le vicende della comunità monastica femminile, ma anche significativi aspetti del contesto socio-politico comunale, che consentono di ricostruire un quadro di ampie dimensioni della storia medievale ascolana.
L’evento si svolgerà compatibilmente con le misure di sicurezza sanitaria, pertanto i posti sono limitati e la prenotazione obbligatoria, al tel. n. 0736.264511, e all’indirizzo e mail as-ap@beniculturali.it. L’incontro sarà trasmesso anche sui canali You Tube e Facebook dell’Istituto.