Nelle Marche il miracolo della moltiplicazione dei vaccini e delle dosi Astra Zeneca!


Secondo Saltamartini sono 40 mila le dosi Astra Zeneca inutilizzabili per lo stop. Eppure secondo i dati ufficiali al momento risultano inutilizzate (comprese quelle Pfizer) complessivamente 35 mila dosi. E quel dato è in contrasto anche con il numero di dosi consegnate…

Non avremmo voluto tornare sull’argomento vaccini e sullo sconcertante pasticcio sul numero imprecisato e confuso delle dosi consegnate alle Marche. Ma dopo le affermazioni fatte dall’assessore regionale alla sanità Saltamartini, e in parte anche dal governatore marchigiano Acquaroli, a margine della presentazione della nuova Tac a 64 strati per pazienti covid, posizionata nel parcheggio antistante il Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona, è impossibile evitarlo. Perché va bene tutto, si possono comprendere i proclami, la propaganda, la mistificazione della realtà, ma sfidare addirittura le leggi della matematica, con la convinzione che evidentemente i marchigiani sono così “boccaloni” da bersi qualsiasi panzana, è davvero troppo.

Ma anche perché dopo quanto accaduto ieri (lunedì 15 marzo) nei punti di vaccinazione marchigiani, con tanti anziani rimandati a casa senza aver potuto fare la prima dose, visto che il piano vaccinazione nelle Marche di fatto si è fermato (a parte le seconde dosi per gli over 80) si auspicava ben altro tipo di comportamento da parte degli amministratori regionali. Anzi, per rispetto dei marchigiani avrebbero dovuto fare massima chiarezza, fornire i dati esatti sul numero di dosi ricevute, su quelle complessivamente somministrate, su quelle ancora a disposizione. Certo bisogna aver coraggio per fare chiarezza, per essere il più possibile trasparenti e abbiamo ampiamente compreso che il coraggio non è di sicuro tra le principali virtù del governatore marchigiano e dell’assessore alla sanità.

Però almeno sarebbe stato lecito attendersi che la finissero di sparare numeri e cifre a caso, senza alcun senso, senza alcun riscontro reale e concreto. Infine perché in questo sconcertante gioco in ballo c’è la salute dei marchigiani, la possibilità per loro di uscire in un tempo non troppo lungo da questa infinita pandemia, di provare a tornare pian piano ad una vita il più possibile vicina a quella cosiddetta “normale” pre covid. In altre parole c’è in ballo qualcosa di serissimo che va e deve andare oltre la logica degli schieramenti politici di parte, degli interessi di questo o quel partito.

Per questo, prima di scendere nel dettaglio di quanto dichiarato da Saltamartini e Acquaroli, è bene subito precisare che ovviamente non sappiamo (e non è certo nostra intenzione fare alcun processo alle intenzioni) se governatore e assessore continuano ad inciampare in questo modo perché magari sono andati in tilt oppure perché si sono resi conto che stanno affrontando qualcosa di più grande di loro, un’emergenza di fronte alla quale non hanno le capacità di intervenire in maniera seria e concreta, o per chissà quale altro motivo. Quel che è certo ed innegabile è che, comunque, ogni loro intervento, ogni loro dichiarazione invece di contribuire a fare chiarezza e a far capire concretamente ai marchigiani cosa stia accadendo non fa altro che contribuire ad alimentare la confusione.

Tornando alle dichiarazioni di qualche ora fa, l’assessore Saltamartini in merito agli effetti che lo stop arrivato dal governo per Astra Zeneca ha spiegato che “sono 40 mila le dosi Astra Zeneca a disposizione delle Marche e inutilizzabili per lo stop. Che ovviamente imporrà un rallentamento delle vaccinazioni, oltra a causare disagi a chi era stato chiamato per la prima dose o a coloro che erano stati già programmati. Ora sono arrivate altre 20 mila dosi Pfizer che serviranno per fare richiami, le seconde dosi”. “Siamo davanti a 179 mila dosi inoculate molte sono prime dosi, circa 133 mila e pochi richiami” ha aggiunto il governatore Acquaroli che poi ha ripetuto che le Marche sono tra le prime regioni d’Italia nel rapporto tra dosi consegnate e dosi somministrate, annunciando anche che “stiamo costituendo una cabina di regia per la vaccinazione in maniera tale che quotidianamente si potrà monitorare l’andamento della campagna vaccinale e cercare di correggere il tiro”.

Magari sarebbe stato opportuno costituirla subito, da quando a fine dicembre è ufficialmente partita la campagna di vaccinazione, questa cabina di regia, comunque meglio tardi che mai… Il problema vero, però, è che ancora una volta non riportano (almeno secondo la matematica attuale) i numeri e i dati forniti da Saltamartini e Acquaroli e, in questo caso, in maniera a dir poco eclatante. Perché le 40 mila dosi di Astra Zeneca a disposizione delle Marche e al momento non utilizzabili non sono compatibili con nessuno dei dati ufficialmente fornito dalla Regione. Non con quelli comunicati al governo e pubblicati sul sito del governo stesso in cui è presente il report sull’andamento della campagna di vaccinazione.

Infatti secondo quel report al momento nelle Marche sono state somministrate 179.408 dosi sulle 214.750 disponibili. Quindi anche ammettendo che quelle non ancora utilizzate sono tutte Astra Zeneca (ma sappiamo che non è così perché anche nel corso di questa giornata sta proseguendo la somministrazione della seconda dose, rigorosamente Pfizer, agli over 80), comunque non corrisponderebbero al numero citato da Saltamartini. Non solo, nella polemica scoppiata nei giorni scorsi sul numero di dosi realmente consegnate alle Marche, nella risposta alla richiesta di accesso agli atti firmata dalla direttrice del Servizio Sanità della giunta regionale si sosteneva che complessivamente erano 41.360 le dosi di Astra Zeneca arrivate nella nostra regione, mentre nella successiva “anonima” rettifica le dosi Astra Zeneca scendevano a 37.600.

Considerando che poi gli stessi Acquaroli e Saltamartini hanno ribadito che quest’ultimo era il dato giusto (anche se permangono tutti i dubbi del caso per l’errato conteggio delle dosi da ricavare per ogni flacone), saremmo di fronte al caso a dir poco anomalo che sono ferme ed al momento inutilizzabili più dosi (sempre riferite ad Astra Zeneca) di quelle che sono state consegnate. In pratica una moderna versione del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci…

Per altro anche considerando per buono l’altro numero (41.360 dosi) in ogni caso i conti non tornerebbero ugualmente perché secondo i dati ufficiali pubblicati sul sito del governo ad oggi nelle Marche al personale scolastico e alle forze armate (categorie per le quali si è utilizzato fino ad ora il vaccino Astra Zeneca) sono state somministrate rispettivamente 10.847 e 5.644 dosi. Considerando anche che già dal fine settimana scorso, con le dosi Pfizer agli sgoccioli e da utilizzare per chi doveva ricevere la seconda dose, a diversi over 80 alla prima dose è stato somministrato il vaccino Astra Zeneca, complessivamente siamo a circa 20 mila dosi utilizzate e, di conseguenza, quale che sia tra i 2 il dato corretto non sarebbero rimaste più di 20 mila dosi.

Per altro se si prendono in considerazione anche i dati citati da Acquaroli la confusione se possibile aumenta, sia per le citate 20 mila dosi di Pfizer sia perché non si capisce più se la Regione stessa (nei vari punti di vaccinazione) nei prossimi giorni è in grado di garantire a chi deve riceverla la seconda dose. Per altro né Acquaroli né Saltamartini spiegano se nei dati oggi comunicati al governo (quindi nelle 214 mila dosi ricevute) sono inserite, come dovrebbe essere opportuno, le 20 mila dosi Pfizer o meno. In un caso o nell’altro non ci siamo comunque.

Perché, è del tutto evidente, se sono già state inserite allora quelle presunte 40 mila dosi inutilizzate di Astra Zeneca citate da Saltamartini diventerebbero una “barzelletta”, In caso contrario, invece, la “barzelletta” diventerebbe il solito proclama di Acquaroli sulle Marche tra le prime regioni d’Italia nel rapporto tra dosi consegnate e dosi somministrate. Perché già con i numeri attuali comunque ci sono 6-7 regioni che hanno un rapporto decisamente migliore.

Ma se in quel dato non sono considerate le 20 mila dosi Pfizer, allora sarebbe esattamente vero il contrario. Infatti con 179.408 dosi somministrate su 234.570 ricevute (a tanto ammonterebbero con l’aggiunta delle 20 mila dosi) la percentuale delle Marche scenderebbe intorno al 76%, con solamente Calabria, Liguria e Lombardia che hanno fatto peggio. Senza, per altro, che il dato su Astra Zeneca di Saltamartini diventi anche solamente un po’ più credibile.

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