Con il solito ritardo la Regione presenta la campagna di vaccinazione degli over 80, con l’assessore alla sanità Saltamartini che assicura che verranno vaccinati tutti in 20 giorni, ad una media di 2.866 dosi al giorno. Che, però, non consentirebbe neppure di vaccinarne il 50%…
Bertolaso chiama, Saltamartini risponde. Il primo promette di vaccinare entro giugno 10 milioni di lombardi, il secondo replica assicurando che in 20 giorni vaccinerà tutti gli over 80 marchigiani. E se l’ex numero uno della Protezione civile sfida la logica e la realtà di dati e fatti, che dimostrano inequivocabilmente come non ci sia neppure mezza possibilità di rispettare quella promessa, l’assessore marchigiano alla sanità riesce addirittura ad andare oltre, a stravolgere le più elementari regole della matematica. Ci sarebbe davvero da sbellicarsi dalle risate se non fosse che l’ennesima imbarazzante “pagliacciata” dell’assessore Saltamartini riguarda un’operazione così importante e delicata, come la vaccinazione dei più anziani, che meriterebbe di essere affrontata con ben altra serietà e consapevolezza.
Invece siamo alla solita storia, come ormai è tradizione la Regione Marche parte con un discreto ritardo rispetto alle altre regioni e, di fronte alle comprensibili e inevitabili proteste, risponde con proclami eclatanti ma che non hanno alcuna possibilità di tradursi in fatti concreti e che, anzi, dimostrano il pressapochismo e l’improvvisazione con le quali si muovono questa amministrazione regionale e il suo disastroso assessore alla sanità in tema di covid.
L’annuncio del via alla campagna di vaccinazione degli over 80 è arrivato nel corso di una “pomposa” conferenza stampa alla quale ha voluto partecipare anche il governatore Acquaroli. “Ho voluto prendere parte alla conferenza – ha dichiarato il presidente della Regione – anche per testimonia l’enorme lavoro che l’assessorato alla sanità sta conducendo in termini di risorse umane e materiali e della forte attenzione e impegno della Regione Marche per la campagna vaccinale”. In concreto dal 12 febbraio alle ore 14 gli over 80 marchigiani potranno prenotare la vaccinazione attraverso il sistema delle Poste (https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it) o tramite il numero verde (800.00.99.66).
Concretamente, poi, la somministrazione delle dosi vaccinali inizierà il 20 febbraio nei 15 punti di vaccinazione distribuiti sul territorio regionale (2 nella provincia di Ascoli, presso la Casa della Gioventù nel capoluogo piceno, presso il Palazzetto dello Sport “Speca” a San Benedetto). “Siamo ben organizzati grazie al sistema già utilizzato per lo screening che abbiamo implementato su tutto il territorio regionale” afferma Saltamartini che non ha dubbi ed assicura che sarà tutto fatto in un mese. A supporto di questa convinzione vengono anche forniti i numeri di tutta l’operazione. E a questo punto iniziano i problemi.
Secondo i dati forniti dalla stessa Regione gli over 85 nelle Marche sono circa 134 mila. Di questi, però, circa 9 mila sono ospiti di Rsa e residenze protette, quindi per loro il percorso vaccinale è già iniziato (molto a rilento, per la verità). Questo significa che sono 125 mila gli over 80 da vaccinare. La tabella di marcia stilata dalla Regione prevede che dal 20 febbraio nelle 15 sedi complessivamente verranno somministrate 2.866 dosi al giorno, con conclusione del primo richiamo per il 12 marzo. Ovviamente poi occorrerà effettuare il secondo richiamo che, si suppone, verrà fatto con lo stesso ritmo del primo (altri 20 giorni). Quindi, a voler essere pignoli, siamo già oltre il mese di tempo annunciato da Saltamartini. Il problema, però, non riguarda tanto i 10-15 giorni in più rispetto a quanto dichiarato dall’assessore ma, piuttosto, la matematica.
Perché al ritmo di 2.866 dosi al giorno per complessivi 20 giorni (dal 20 febbraio al 12 marzo) si arriva a poco più di 57 mila dosi (57.320 per la precisione). In altre parole neppure la metà degli anziani da vaccinare. E’ evidente che i conti non tornano e, forse anche per questo, nel corso della conferenza stampa la Regione in qualche modo si è corretta, sostenendo che si è stimata un’adesione del 70% da parte degli over 80 nelle Marche. Al di là del fatto che in altre regioni si è impostata la campagna di vaccinazione degli over 80 presupponendo una percentuale molto più ampia di partecipazione (è la categoria più a rischio), anche solo fermandosi al 70% si tratterebbe comunque di oltre 85 mila anziani (87.500 per la precisione). Cioè ben 30 mila in più di quelli che, secondo il piano di Saltamartini, dovrebbero essere vaccinati (ammesso e non concesso che si riesca davvero a rispettare una media di 2.866 dosi al giorno).
Bisognerebbe spiegare all’assessore regionale alla sanità, che evidentemente deve avere grossi problemi con la matematica (e purtroppo non solo con quella), che bisognerebbe quasi raddoppiare la media di dosi da somministrare al giorno (poco meno di 4.500) per poter rispettare il cronoprogramma di 20 giorni così pomposamente sbandierato nel corso della conferenza stampa. Naturalmente per poter arrivare a quella cifra servirebbe anche un deciso potenziamento del personale sanitario (medici e infermieri) da utilizzare per la somministrazione dei vaccini, ma questa eventualità non è stata neppure ventilata nel corso della conferenza stampa. In altre parole, è del tutto evidente che per raggiungere il target citato di almeno il 70% di over 80 vaccinati servirà, in queste condizioni, un tempo decisamente maggiore rispetto a quello promesso dall’assessore.
“Vaccinare gli over 80, in una delle regioni più longeve d’Italia e d’Europa, doveva essere una priorità assoluta” accusa in una nota il gruppo regionale di Italia Viva. “La cosa tragica e veramente preoccupante per la nostra comunità – prosegue la nota – è che il centro destra vive questo suo ritardo e immobilismo sul piano vaccinale come un trofeo, tanto da annunciare con toni trionfalistici un piano che parte con un ingiustificato ritardo e proprio in una regione dove il servizio sanitario e i medici di base, attraverso le Usca, hanno sempre dato prova di grandissima professionalità e spirito di servizio. Troppo sono state le disattenzioni e le anomalie in questa gestione della pandemia. Poca trasparenza, troppi focolai nei nostri ospedali e totale assenza di comunicazione con i territori. Si muova presidente Acquaroli, lei e tutta la sua giunta”.
Più che altro il governatore marchigiano dovrebbe trovare il coraggio per ammettere il terribile errore che ha commesso nell’assegnare una delega così fondamentale come quella alla sanità, ancor più in questo momento in cui siamo alle prese con questa infinita pandemia, ad un esponente che non aveva alcuna competenza in materia. Non c’è tempo da perdere, il presidente della Regione dovrebbe revocare prima possibile la delega alla sanità a Saltamartini (magari assegnandogliene qualcun’altra, se proprio lo ritiene necessario per la sua giunta) per evitare ulteriori disastri e figuracce. Che, di fatto, hanno permesso a Saltamartini in così poco tempo di fare concorrenza all’ex assessore al welfare lombardo Giulio Gallera…