Giorgia Meloni scatenata, dalle solite “bufale” sugli immigrati alle accuse contro la lotteria degli scontrini, già smontate dal Garante della privacy e definite una “panzana passesca” da “Pagella Politica”, il sito dedicato al “fact checking” delle dichiarazioni dei politici italiani
Erano passate poco più di 24 ore da quando “Pagella Politica”, il sito italiano dedicato al “fact checking” (verifica dei fatti) delle dichiarazioni dei politici italiani, ha bollato come “panzana pazzesca” l’ultima improbabile crociata di Giorgia Meloni contro la lotteria degli scontrini, quando l’ineffabile leader di Fratelli d’Italia ha pensato bene di lanciare un altro paio di panzane per certi versi ancora più pazzesche.
“Conte vuole fare il presidente degli immigrati, si dimetta. Mentre i negozi chiudono i porti aprono. Mentre agli italiani si impedisce di passare il Natale in famiglia, si permette agli immigrati di andare in giro per il mondo” ha affermato la Meloni. Che, poche ore prima, alla Camera aveva rilanciato la “boiata”, già ampiamente smentita da tutti i dati ufficiali, del virus che questa estate sarebbe stato diffuso dagli immigrati. “Per mesi ci hanno detto che il virus non correva sui barconi e ci avete chiamato razzisti, poi la cronaca ha raccontato un’altra storia” ha denunciato la leader di Fratelli d’Italia. Per esclusione, visto che non ce ne è nessun altro, l’unico fatto di cronaca a cui può appigliarsi la Meloni è quello relativo ai fatti di Nizza dove il migrante responsabile dell’attentato è risultato positivo al covid.
Un solo episodio è sufficiente per tirare conclusioni del tutto infondate. Perché, allora, se dovessimo utilizzare questo metro di giudizio, visto che il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, è risultato anche lui positivo allora siamo autorizzati a sostenere che è il partito della Meloni a diffondere il virus nel nostro paese… Ironia a parte, tutti i dati ufficiali e i monitoraggi effettuati hanno dimostrato inequivocabilmente che il contributo degli immigrati al diffondersi del virus è quasi nullo, comunque non superiore al 2-3%. Nulla di nuovo e di sorprendente, da sempre la propaganda dei sovranisti di casa nostra si alimenta con le “bufale” sull’immigrazione.
Così come non stupisce che la Meloni (e dietro a lei subito anche Salvini) veda con fastidio ogni possibile iniziativa che abbia nelle intenzioni (che poi non è detto che si tramutino in fatti concreti) il contrasto all’evasione fiscale. Esattamente come la lotteria degli scontrini, un sistema a premi ideato nel 2017 (governo Gentiloni) per contrastare proprio l’evasione fiscale e che, dopo una serie ripetuta di rinvii, diventerà operativa dal 1 gennaio 2021 (e dal 1 dicembre scorso tutti i cittadini maggiorenni e residenti in Italia possono richiedere, sul sito ufficiale, il codice della lotteria degli scontrini). Il meccanismo è semplice, ogni acquisto superiore ad un euro effettuato nei negozi con regolare scontrino dai cittadini maggiorenni genererà un biglietto virtuale per partecipare all’estrazione di premi settimanali, mensili e annuali. Si può partecipare alla lotteria sia con acquisti effettuati in contanti, sia con pagamenti elettronici.
Nel primo caso si accede solo alle estrazioni ordinarie, nel secondo anche ad un secondo tipo di estrazioni chiamate “zerocontanti”, con premi sia per il cliente che per l’esercente. E proprio il giorno in cui, con l’apertura della richiesta del codice, è di fatto iniziata la procedura, Giorgia Meloni sui social ha sferrato un pesante attacco alla lotteria degli scontrini che, secondo la leader di FdI, nasconderebbe la volontà del governo e dell’Agenzia delle entrate di spiare le abitudini dei cittadini e, in aggiunta, violerebbe la privacy dei cittadini.
“Oggi parte la registrazione per poter partecipare alla vergognosa lotteria degli scontrini – scrive la Meloni sui social – se paghi con carta di credito e fai così sapere a Conte, Casalino, Di Maio, Gualtieri, l’Agenzia delle Entrate e lo Stato tutto quali sono le tue abitudini, cosa ti piace, cosa compri e da chi e a che ora, allora partecipi a una “lotteria dello Stato” (cioè pagata anche da te). Poi Conte, Casalino, Di Maio, Gualtieri, l’Agenzia delle Entrate e lo Stato tutto potranno valutare se fai spese “immorali” oppure se sei un cittadino socialmente accettabile. Vale così poco la tua libertà? Manda al diavolo questi accattoni che abbiamo al Governo e non registrarti a questo umiliante gioco, fai vedere loro che gli italiani non vendono la loro dignità e la loro libertà a buon prezzo, a differenza di chi ci governa”.
Un deja vu verrebbe da dire, baggianate per certi versi simili sono state utilizzate dalla destra sovranista già per contestare l’app per il tracciamento “Immuni”, con tutti i danni che un simile comportamento ha prodotto. Naturalmente, non servirebbe neppure sottolinearlo, alla Meloni si è subito accodato Salvini e in loro soccorso, ripetendo “a pappagallo” come automi gli stessi vuoti concetti, sono subito arrivati i soliti quotidiani.
Solo per dovere di cronaca è giusto ricordare che in realtà a lanciare per primo la proposta di un sistema a premi come la lotteria degli scontrini è stato proprio il centrodestra, in particolare la Lega che nel 2011, su iniziativa di alcuni parlamentari tra cui l’ex sottosegretario all’economia Massimo Bitonci, aveva presentato in proposito un progetto di legge. Coerenza a parte, sarebbe stato sufficiente le Faq del sito per evitare di affermare sciocchezze.
“La lotteria degli scontrini – spiega una delle Faq – non consente il tracciamento dei tuoi acquisti. Al sistema lotteria arrivano solo dati riguardanti l’importo speso, la modalità di pagamento (contante o elettronico) e il tuo codice lotteria, mentre non arrivano altri dati descrittivi del tuo acquisto (tipologia del bene o del servizio acquistato)». I dati vengono «raccolti e conservati nella banca dati del sistema lotteria dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e possono essere utilizzati esclusivamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli nelle estrazioni e per risalire a te solo in caso di vincita (tramite l’abbinamento codice lotteria – codice fiscale). Né l’esercente né altri potranno invece risalire a te per profilazioni o analisi delle tue abitudini di spesa”.
Un’ulteriore Faq spiega (come abbiamo già sottolineato) che alla lotteria si può partecipare anche effettuando pagamenti in contanti, non solamente con pagamenti elettronici, contribuendo a demolire ulteriormente le “bufale” della Meloni. Va, per altro, ricordato come sulla lotteria degli scontrini nel marzo scorso si era espresso in maniera favorevole anche il Garante della privacy (che, per chi non lo sapesse, è un’autorità indipendente) che, con il comunicato stampa del 3 marzo 2020, aveva dato il via libera all’iniziativa valutando positivamente il sistema di protezione dei dati adottato e ritenendo le misure tecniche e organizzative, individuate nel provvedimento e nelle valutazioni di impatto effettuate dalle Agenzie, “adeguate”.
“Tra i numerosi profili approfonditi – si legge nel comunicato – particolare attenzione è stata posta sull’utilizzo del codice lotteria (in alternativa al codice fiscale): una misura ritenuta efficace per la tutela dei consumatori a fronte di una raccolta massiva e su larga scala di dati presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Agenzia delle entrate, e, per come è organizzata la lotteria, anche presso gli esercenti. Il codice lotteria, pseudonimo del codice fiscale, consente infatti di rendere le informazioni raccolte non riconducibili al singolo individuo senza informazioni aggiuntive e permette al consumatore di non fornire all’esercente il codice fiscale, da cui sono ricavabili anche informazioni su sesso, data e luogo di nascita, non necessarie per partecipare al concorso”.
Non è necessario aggiungere altro, anche se Pagella Politica ha spiegato nel dettaglio perché ha definito l’intervento della Meloni una “panzana pazzesca” (https://pagellapolitica.it/dichiarazioni/8777/falso-lo-stato-non-spia-i-tuoi-acquisti-con-la-lotteria-degli-scontrini), rispondendo poi all’improbabile tentativo di FdI di confutare e smontare le argomentazioni alla base di quel giudizio (https://www.pagellapolitica.it/blog/show/863/risposta-a-fratelli-ditalia).