Secondo l’autovalutazione, certificata poi dal Nucleo di valutazione e ratificata con decreto del sindaco n. 23 del 22 settembre, i dirigenti comunali nel 2019 hanno raggiunto il 94,2% degli obiettivi fissati ad inizio anno, meritandosi ricchissime retribuzioni di risultato
Benvenuti nel favoloso mondo del Comune di Ascoli. Un “regno” dorato e invidiabile, soprattutto per chi ne fa parte come i dirigenti comunali, dove tagli, sacrifici, spending review sono termini banditi e sconosciuti. Dove il sovrano può permettersi lo sfizio di far pagare profumatamente ai “sudditi” i suoi poeti cortesi (coloro che, nel periodo di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, erano incaricati di cantare ed esaltare le gesta del sovrano).
Dove chi ha la fortuna di entrarvi può godere non solo di stipendi da nababbi (da 85 a 115 mila euro lordi l’anno) ma anche di ricchissimi premi (in “burocratese” retribuzione di risultato). Liquidati, in toto o in grandissima parte, a prescindere dalle sorti stesse del Comune dove, che le cose vadano bene o vadano male, che non ci sia più un euro per importanti servizi o che si debbano aumentare tasse e tariffe che gravano sui sudditi (cittadini), spuntano sempre fuori i soldi per premiare i bravissimi ed efficientissimi dirigenti comunali. Che, poi, per carità meritano davvero di ottenere questi ricchissimi premi perché ogni anno quando va male raggiungono almeno 90% degli obiettivi fissati.
Negli ultimi 10 anni non c’è stata una sola occasione in cui sono scesi sotto la mostruosa percentuale del 90% degli obiettivi raggiunti. Difficile, praticamente impossibile, trovare in giro per l’Italia dirigenti così bravi, in grado di ottenere risultati simili. Certo, poi in concreto si fatica a vedere concretamente il frutto di questi straordinari risultati. Ma questo è un altro discorso…
Di solito la retribuzione di risultato viene liquidata poco prima delle festività natalizie, come una sorta di ricchissimo regalo di Natale. Quest’anno, però, insolitamente Babbo Natale è arrivato con largo anticipo per i dirigenti comunali che nei giorni scorsi si sono visti liquidare, con determina n. 2272 del 22 settembre, retribuzioni di risultato (ovviamente relative al 2019) tra i 21 mila e i 30 mila euro, per un totale complessivo di 151 mila euro, a cui vanno aggiunti i fondi per le retribuzioni di risultato dei due segretari generali, il dott. Giovanni Schiavo di Colella Lavina (in carica fino all’8 settembre 2019) e il dott. Vincenzo Pecoraro (in carica dal 9 settembre 2019), circa 20 mila euro complessivi.
Come ormai è tradizione, gli atti comunali in questione sollevano non pochi dubbi e perplessità sulla procedura con la quale vengono attribuiti e liquidati i premi ai dirigenti. La determina, che prende atto del decreto del sindaco n. 23 sempre del 22 settembre (firmato dal vicesindaco Silvestri, vista l’assenza del primo cittadino per motivi di salute), ricorda innanzitutto che l’importo destinato nel 2019 alla retribuzione di risultato dei 6 dirigenti comunali ammonta a poco più di 130 mila euro (131.200 euro per l’esattezza).
O meglio, ammonterebbe a quella cifra perché le sorprese positive per i nostri dirigenti non finiscono mai. Infatti la stessa determina svela che nel 2019 “alcune posizioni dirigenziali sono risultate coperte temporaneamente, determinando delle economie sulla parte del fondo destinato alla retribuzione di posizione del personale dirigenziale”. Un risparmio di 40 mila euro che potrebbero essere utilizzati in svariati modi ma che, guarda il caso, vanno a rimpolpare il fondo per la retribuzione di risultato dei dirigenti (che passa da 131 a 171 mila euro).
Per giustificare questo ulteriore “regalo” si fa riferimento ad alcuni pronunciamenti dell’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e all’art. 27 comma 9 del CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) del 23/12/199 che, però, non obbliga in alcuna modo ma, semplicemente, consente di utilizzare quei risparmi per la retribuzione di risultato.
Il decreto del sindaco n. 23 spiega, poi, come l’attribuzione della retribuzione di risultato sia determinata sulla base dell’autovalutazione degli stessi dirigenti in relazione al raggiungimento degli obiettivi loro assegnati nel 2019, successivamente certificata dal Nucleo di valutazione che attribuisce ad ogni dirigente un punteggio (massimo 100), sulla base di tre fattori: performance dell’ambito organizzativo di diretta responsabilità (20% del punteggio complessivo), specifici obiettivi raggiunti (60%) e valutazione dei comportamenti manageriali e competenze professionali dimostrate (20%).
Neanche a dirlo per quanto riguarda il primo ed il terzo fattore, tutti i dirigenti comunali ovviamente hanno ottenuto il massimo punteggio. A fare la differenza e a determinare l’entità della retribuzione di risultato che spetta ad ogni dirigente è, quindi, la percentuale di obiettivi raggiunti da ognuno di loro. Naturalmente altissima per tutti, visto che il dirigente con il punteggio peggiore ha comunque ottenuto 54 (su 60) che equivale a dire il raggiungimento del 90% degli obiettivi, mentre c’è addirittura un dirigente che ha raggiunto il massimo, quel 60 che vuol dire 100% degli obiettivi raggiunti.
Da applausi, da estendere comunque a tutti i dirigenti comunali che complessivamente fanno registrare una media del 94,2% di realizzazione degli obiettivi fissati ad inizio anno. Siamo ad un passo dalla perfezione, un risultato ineguagliabile che farebbe pensare ad una macchina amministrativa efficiente ed impeccabile. Come sappiamo, però, la realtà è ben differente.
Per altro questa narrazione trionfalistica, di un Comune dove quasi tutti gli obiettivi che vengono fissati ad inizio anno sono poi raggiunti, non è certo una novità. Già un paio di mesi fa, in occasione dell’approvazione della “Relazione Performance 2019” (una sorta bilancio conclusivo dell’anno precedente, stilato in base alla percentuale di obietti raggiunti rispetto a quelli fissati dal Comune stesso ad inizio anno) avevamo assistito a qualcosa del genere (vedi articolo “Il capoluogo dei balocchi”).
In realtà analizzando attentamente la “Relazione Performance” era, però, emerso con chiarezza come si usava ogni genere di artificio, compreso il totale stravolgimento della realtà, pur di poter arrivare alla conclusione desiderata, cioè un’altissima percentuale di obiettivi raggiunti. In diversi casi, tra l’altro, si definivano raggiunti obiettivi che palesemente non erano stati centrati, al punto che nella stessa relazione (stato di attuazione) dell’amministrazione comunale si certificava il non raggiungimento dell’obiettivo prefissato, salvo poi inspiegabilmente annoverarlo tra quelli centrati (le verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole, la ricostruzione della curva sud, la riqualificazione dell’area verde dell’Annunziata tra gli esempi più imbarazzanti).
Al di là della molto presunta immagine di efficienza del Comune che in tal modo si vuole trasmettere, questa clamorosa distorsione della realtà in realtà ha una conseguenza pratica assai rilevante. Perché la “Relazione sulla Perfomance” e la percentuale di obiettivi raggiunto sono poi alla base proprio dell’assegnazione della retribuzione di risultato. Per altro tra quella Relazione e il decreto n.23 del sindaco emerge una clamorosa e inspiegabile discrepanza.
Perché, pur con tutte le forzature che abbiamo evidenziato, la “Relazione sulla Performance 2019” certifica il raggiungimento del 78% degli obiettivi fissati ad inizio anno. Che, però, magicamente nel decreto del sindaco diventa un ben più consistente 94,2%. E’ del tutto evidente che ci sia qualcosa che non va, sembra quasi che sparino numeri a casaccio. In concreto, però, quel clamoroso 16% in più si traduce in migliaia e migliaia di euro che finiscono nelle tasche dei 6 dirigenti. Per altro anche nell’allegato alla determina 2272 (Riparto della retribuzione di risultato tra i 6 dirigenti) c’è qualcosa che non torna.
Viene, infatti, evidenziato come la quota massima di retribuzione di risultato a disposizione per ogni dirigente sia di 24.551,42 euro. Però, poi, ci sono ben 3 dirigenti che ottengono una quota maggiore (addirittura uno di loro ben 30 mila euro).
Detto che per quanto riguarda il settore Urbanistica c’è stato un avvicendamento nel corso dell’anno (quindi la retribuzione di risultato è suddivisa tra il precedente dirigente e il suo sostituto), con l’aggiunta della retribuzione di risultato, gli stipendi da “nababbi” (di seguito la tabella con l’importo complessivo degli stipendi 2020 di ciascun dirigente, con le varie voci che li compongono) dei dirigenti comunali e del segretario comunale superano abbondantemente i 100 mila euro, per una spesa complessiva a carico del Comune di Ascoli (quindi dei cittadini…) di oltre 750 mila euro (764.233,31 euro per l’esattezza).
Gli stipendi dei dirigenti comunali
*Segretario generale 116.899, 99 euro
Stipendio tabellare 43.310,93 e. – indennità vacanza 565,24 e. – retribuzione di posizione 33.1434,89 e. – retribuzione di posizione art. 41 18.075,98 e. – retribuzione aggiuntiva per attività connesse al sisma 21.893,95 e.
Dirigente urbanistica 93.789,82 euro
Stipendio tabellare 43.310,93 e. – indennità vacanza 617,89 e. – retribuzione di posizione 38.000. e. – **retribuzione di risultato (98%) 11.861 e.
Dirigente settore amministrativo 117.839,27 euro.
Stipendio tabellare 43.310,93 e. – indennità vacanza 617,89 e. – assegno anzianità 224,25 e. – retribuzione di posizione 41.000. e. – arretrati retribuzione di posizione 3.865,20 – retribuzione di risultato (94%) 28.821 e.
Dirigente edilizia-attività produttive 108.415,82 euro.
Stipendio tabellare 43.310,93 e. – indennità vacanza 617,89 e. – retribuzione di posizione 41.000. e. – retribuzione di risultato (100%) 23.487 e.
Dirigente risorse economiche 103.178,82 euro.
Stipendio tabellare 43.310,93 e. – indennità vacanza 617,89 e. – retribuzione di posizione 38.000. e. – retribuzione di risultato (96%) 21.250 e.
Dirigente patrimonio-gestioni dirette-welfare 110.136,34 euro.
Stipendio tabellare 43.310,93 e. – indennità vacanza 617,89 e. – retribuzione di posizione 38.000. e. – retribuzione di risultato (95%) 28.207,52 e.
Dirigente progettazione e gestione opere pubbliche 113.973,25 euro.
Stipendio tabellare 43.310,93 e. – indennità vacanza 617,89 e. – retribuzione di posizione 38.000. e. – arretrati retribuzione di posizione 1.415,43 e. – retribuzione di risultato (97%) 30.629 e.
(tra parentesi la percentuale di retribuzione di risultato attribuita sulla base della determina n. 2272 del 22 settembre)
*da aggiungere la retribuzione di risultato pari al 10% lordo del monte salari riferito al periodo dal 9 settembre al 31 dicembre 2019
**assegnata per il periodo che va dal 24 giugno al 31 dicembre 2019,per il periodo che va dal 1 gennaio al 5 maggio 2019 assegnata al precedente dirigente (7.703 euro)