Gestione del coronavirus, tutti pazzi per l’Italia
Il direttore generale dell’Oms elogia il nostro paese portato per l’efficace gestione dell’emergenza coronavirus. Sulla stessa linea il direttore dell’area europea dell’Oms che applaude l’Italia anche per la riapertura delle scuole. Consensi per il nostro paese anche da Fitch
Se volessimo usare i toni che solitamente utilizzano i cosiddetti complottisti sui social potremmo esordire con i tradizionali proclami del tipo “questo le tv non l’hanno detto” o “non ce lo vogliono far sapere”. Molto più semplicemente, invece, non possiamo non sottolineare il fatto che una notizia del genere non abbia avuto il risalto che avrebbe meritato su stampa e tv. Perché non capita certo tutti i giorni e sicuramente non è capitato molto di frequente negli ultimi anni che il nostro paese venga elogiato e addirittura citato come esempio a livello internazionale. Invece è esattamente quello che è accaduto nei giorni scorsi quando i vertici dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno citato l’Italia come esempio positivo per quanto riguarda la gestione dell’emergenza coronavirus.
D’altra parte non è certo una novità, già nei mesi scorsi, anche quando ancora eravamo nel pieno della pandemia, l’Oms aveva più volte sottolineato l’ottimo lavoro svolto dal nostro paese, sia in termini di decisioni assunte dal governo sia in termini di risposta da parte della popolazione. Come purtroppo avviene sempre nel Belpaese, quelle convinte attestazioni sono scivolate via quasi come non contassero nulla. Anzi, visto il livello sempre più infimo e virulento dello scontro politico e considerato che ormai qualunque cosa accada viene valutata solo in termini di ritorno elettorale, quei riconoscimenti che avrebbero dovuto riempire d’orgoglio indistintamente tutti non sono per nulla risultati graditi ad una parte politica, in particolare al cosiddetto fronte “sovranista”. Che, evidentemente, ha rispolverato il famoso “tanto peggio, tanto meglio” molto in voga negli anni ’80 e 90’ in alcuni ambienti della sinistra italiana.
Ora, però, l’Oms è tornata nuovamente ad elogiare il nostro paese e lo ha fatto due volte nel giro di pochi giorni, prima per bocca del direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, per giunta nel corso di un appuntamento ufficiale (il quotidiano briefing sulla pandemia a Ginevra), poi attraverso il direttore per la regione europea dell’Oms, Hans Kluge, nel corso di un’intervista rilasciata ad un quotidiano. Ghebreyesus, in particolare ha sottolineato come il comportamento dell’Italia sia stato oltre modo significativo anche e soprattutto perché il nostro è il paese che, al di fuori della Cina, per primo ha dovuto fare i conti con questa pandemia (con tutto quello che ciò comporta).
Nonostante tutto, però, secondo l’Oms l’Italia è stata bravissima nella gestione dell’emergenza e il suo esempio è risultato molto utile anche per gli altri paesi europei che sono stati colpiti in seguito. “L’Italia è stato uno dei primi paesi a sperimentare una grande epidemia di covid 19 al di fuori della Cina – afferma Ghebreyesus – è stata pioniera sotto molti aspetti; ha preso decisioni difficili basate sull’evidenzia scientifica e le ha mantenute, il che ha ridotto la trasmissione e salvato molte vite”.
Il direttore generale dell’Oms, tra l’altro, non si è limitato ad elogiare il governo italiano per la tempestività e la bontà delle decisioni prese in un momento così delicato e difficile ma ha anche voluto rimarcare il comportamento di tutto il paese, sottolineando come “unità e solidarietà, combinate con la dedizione e il sacrificio di operatori sanitari e l’impegno della popolazione italiana hanno portato il covid 19 sotto controllo in Italia”. In realtà Ghebreyesus già nei mesi scorsi aveva rivolto certi apprezzamenti all’Italia, in particolare al termine del lockdown.
“A marzo Italia e Spagna erano l’epicentro della pandemia – affermava a fine giugno – al culmine della loro epidemia, la Spagna registrava quasi 10 mila casi al giorno e l’Italia più di 6.500. Entrambi i Paesi hanno riportato la situazione sotto controllo con una combinazione di leadership, umiltà, partecipazione attiva di ogni membro della società e un approccio globale. Entrambi i Paesi hanno affrontato una situazione spaventosa, ma l’hanno ribaltata”.
La differenza, non di poco conto, è che ora, quanto a casi positivi al giorno, in Spagna siamo quasi tornati a quei livelli, mentre in Italia (fatti gli scongiuri del caso) la situazione è ancora sotto controllo. Sulla stessa linea di Ghebreyesus anche il direttore dell’Oms per la regione europea, Hans Kluge, che sottolinea come il lockdown deciso dal governo italiano ad inizio marzo, primo paese europeo a farlo, sia stata una “decisione coraggiosa e giusta”.
“Ha significato porre la salute prima di considerazioni economiche. La gente ha risposto con resilienza e solidarietà, un esempio per il mondo” ha aggiunto Kluge. Che, poi, ha elogiato l’Italia anche per come ha gestito e sta gestendo il delicato tema della riapertura delle scuole, sottolineando di essere in perfetta linea con il ministro Speranza, soprattutto “quando afferma che il diritto alla salute e all’istruzione vanno a braccetto”. Dovremmo essere fieri e orgogliosi di simili riconoscimenti e simili apprezzamenti che riguardano sicuramente l’operato dell’esecutivo ma anche e soprattutto il comportamento di tutto il popolo italiano, sempre così bistrattato (spesso a ragione), spesso additato per lo scarso senso civico ma che almeno in questa circostanza, magari perché spaventato da qualcosa che non era neppure immaginabile, si è comportato e continua a comportarsi (tranne alcune eccezioni) in maniera impeccabile.
Invece in determinati ambienti sono visti con malcelato fastidio perché si ragiona esclusivamente in termini di eventuale ritorno elettorale e si teme che simili attestati internazionali possano far ulteriormente salire il gradimento del presidente del Consiglio Conte. Che una simile reazione ce l’abbia una determinata parte politica in qualche modo può anche essere compreso (non giustificato). Che ce l’abbia anche una buona parte dell’informazione sicuramente lo è molto meno…
A rendere più amara agli uni e agli altri questa fine dell’estate 2020 nella giornata di lunedì è arrivato anche l’intervento dell’agenzia di rating Fitch che applaude il governo per la risposta rapida ed efficace agli effetti negativi sull’economia del coronavirus, sottolineando anche come la cassa integrazione abbia aiutato a reggere all’urto della crisi. Anche Fitch, a sua volta, elogia l’Italia per come ha saputo “contenere l’epidemia di virus grazie alle sue rigorose regole di quarantena, pur essendo stato uno dei paesi più colpiti a livello globale” e sottolinea anche come al momento sta sperimentando una recrudescenza di nuovi casi ma in misura decisamente inferiore agli altri paesi europei grazie al fatto che “il governo ha velocemente agito per arginare il contagio, allo stesso insistendo sul fatto che non saranno imposte nuove restrizioni a livello nazionale”.
Per quanto riguarda le stime sull’andamento del Pil italiano l’agenzia di rating prevede per quest’anno un calo vicino al 10% (il ministro Gualtieri aveva detto di attendersi un calo superiore all’8%) a cui, però, farà seguito una grossa crescita, secondo le nuove stime del 5,4% (rispetto al 4,4% previsto inizialmente), nel 2021. Che, sempre secondo l’agenzia di rating, sarà determinata anche grazie alle efficaci misure di sostegno adottate dall’Italia. In altre parole, ulteriori elogi per il nostro paese. Probabilmente troppi tutti insieme per chi era abituato a ben altro trattamento a livello internazionale…