Il sindaco annuncia con enfasi l’avvio dei lavori di riqualificazione in corso Trento e Trieste “uno dei progetti più ambiziosi del nostro mandato”. Ma, dall’ordinanza 386 del 26 agosto, emerge che sono solo iniziativi i saggi archeologici preventivi da parte della Ciip
L’annuncio l’ha fatto direttamente il sindaco Fioravanti, con un messaggio social, con la pomposa enfasi che evidentemente ha ripreso dal suo predecessore (Guido Castelli). “Partono ufficialmente oggi i lavori di riqualificazione in corso Trento e Trieste” scrive il primo cittadino sul proprio profilo facebook.
“E’ una giornata storica per la nostra Ascoli – prosegue il sindaco – perché interverremo su un’arteria nevralgica e uno snodo cruciale per la viabilità del nostro territorio. Lo diciamo fin da subito: i lavori saranno lunghi, il progetto è di notevole rilevanza e potrebbero sorgere problematiche che affronteremo passo dopo passo. Ma noi ci mettiamo la faccia: monitoreremo giornalmente i lavori, saremo a completa disposizione dei residenti, dei lavoratori che hanno le loro attività lungo questa via e di quanti saranno direttamente o indirettamente interessati dagli interventi di riqualificazione. Chiediamo a tutta la cittadinanza un sano spirito di collaborazione: non intervenire avrebbe sicuramente generato meno problematiche a tutti, ma il nostro corso Trento e Trieste ha bisogno di un completo restyling. Insieme all’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli compiamo oggi il primo passo per uno dei progetti più ambiziosi del nostro mandato amministrativo”.
Naturalmente, come è tradizione ormai storica nel capoluogo piceno, nel giro di pochissimo tempo tutti i quotidiani locali hanno immediatamente rilanciato la notizia, adeguandosi fedelmente ai toni trionfalistici del sindaco, senza preoccuparsi per nulla di effettuare anche una pur minima verifica per capire come stiano realmente le cose. Ma, tra i tanti “osanna” al primo cittadino e alla sua giunta, a rovinare questo quadretto così idilliaco ecco spuntare, su una pagina facebook dedicata alle vicende cittadine, un post di ben altro tenore di qualcuno che, sacrilegio, ha avuto l’ardire di chiedere alcune precisazioni, in sostanza quelle che avrebbero sottoporre al primo cittadino i giornalisti locali.
“Ci piacerebbe vedere prima il progetto (la fontana del Jolly docet) – si legge – ci piacerebbe sapere chi è la ditta che si è aggiudicata i lavori, ci piacerebbe sapere qual è la ditta che si è aggiudicata i lavori, ci piacerebbe sapere quanto ci costeranno, ci piacerebbe sapere qual è la data di fine lavori, ci piacerebbe sapere chi seguirà veramente i lavori, ci piacerebbe sapere se il sindaco risponderebbe a queste semplici domande. O magari forse se qualcuno della residua opposizione si porrà il problema…”. Interrogativi più che legittimi ai quali, però, in realtà, anche se volesse, il sindaco non sarebbe in grado di rispondere (ad eccezione forse di quello relativo ai costi). Per il semplice fatto che, al di là dei toni trionfalistici, la realtà è ben differente e, in concreto, l’intervento di riqualificazione di corso Trieste non solo non è affatto partito ma, ad essere ottimisti, partirà tra diverso tempo.
Come al solito basta fare riferimento ai fatti concreti, in questo caso gli atti ufficiali dell’amministrazione comunale, per rendersene conto. Prima di ogni altra cosa, però, non si può fare a meno di rimanere esterrefatti di fronte all’affermazione del sindaco secondo cui quello di corso Trento e Trieste è “uno dei progetti più ambiziosi del nostro mandato amministrativo”. E’, infatti, indiscutibile che quella importante via del centro ha urgente bisogno (da tempo) di una sistemata perché è in condizioni indecorose. Ma stiamo, comunque, parlando di un intervento di rifacimento del manto stradale che, per quanto atteso e necessario, non può certo essere annoverato tra gli interventi qualificanti di un’amministrazione. O meglio, se è considerato tale dagli stessi amministratori non è certo un bel segnale…
Per altro a voler essere pignoli non si tratta neppure di un progetto di questa amministrazione ma di un intervento previsto e pensato (ma poi mai realizzato) dalla giunta Castelli che, non a caso, lo aveva anche inserito nel piano triennale delle opere pubbliche 2019-2021. Al di là di queste doverose sottolineature, andando nel dettaglio va innanzitutto sottolineato che, in realtà, nella giornata di lunedì 31 agosto non sono certo partiti i lavori di riqualificazione della via, ma molto più semplicemente i saggi archeologici preventivi da parte della Ciip Spa propedeutici all’intervento di rifacimento del manto stradale di corso Trento e Trieste. Che, come è specificato con precisione nell’ordinanza dirigenziale n. 386 del 26 agosto (che ha adottato i necessari provvedimenti per la regolamentazione della viabilità nella via) dovrebbero durare fino al prossimo 31 dicembre.
D’altra parte, però, prima che possano partire realmente i lavori di riqualificazione del manto stradale della via è necessario approvare il progetto e affidare i lavori. E da questo punto di vista siamo assolutamente in alto mare. Come sempre quando si parla di un’amministrazione comunale, al di là delle dichiarazioni, il vero punto di riferimento non possono che essere gli atti ufficiali dell’amministrazione stessa. A tal proposito il progetto di riqualificazione di corso Trento e Trieste è stato inserito dal sindaco Fioravanti e dalla giunta nel piano annuale 2020 delle opere pubbliche, approvato a fine gennaio.
Secondo quanto è riportato in quell’elenco il costo stimato dell’intervento è di poco inferiore ai 2 milioni di euro (1.840.109,53 euro per l’esattezza), mentre per quanto riguarda il livello di progettazione approvata a fine gennaio eravamo ancora allo studio di fattibilità. In pratica alla fase iniziale di un lungo iter che prevede prima la predisposizione e l’approvazione del progetto preliminare, poi di quello definitivo ed infine di quello esecutivo, sulla base del quale poi si procede all’affidamento dei lavori. Un lungo percorso che gli enti pubblici più efficienti riescono a completare di 6-8 mesi e che, sulla base di quanto visto in questi ultimi anni, il Comune di Ascoli solitamente nella migliore delle ipotesi riesce a terminare in non meno di 12 mesi.
Per altro da quella delibera di fine gennaio tra gli atti ufficiali del Comune non c’è più traccia del progetto di riqualificazione di corso Trento e Trieste, quindi al momento non c’è neppure il progetto preliminare (a meno che per qualche incomprensibile motivo l’amministrazione comunale non l’ha voluto tenere nascosto). D’altra parte, però, anche la logica sembra confermare che ancora siamo fermi al palo perché sarebbe quanto meno singolare che si predisponesse un progetto prima ancora che vengano effettuati i saggi archeologici preventivi. Che, come detto, dovrebbero terminare a fine anno e tutto lascia pensare che solo dopo si potrà procedere con la predisposizione del progetto in questione. E’ altrettanto chiaro, quindi, che non essendoci ancora neppure uno straccio di progetto (neanche quello preliminare) non si può in alcun modo sapere quale ditta effettuerà i lavori e, ovviamente, neppure entro quale dovranno terminare. Si capisce, quindi, la ragione per cui il sindaco afferma che i lavori saranno lunghi. Così come appare addirittura superfluo che il primo cittadino sottolineai che “potrebbero sorgere problematiche”.
Negli ultimi anni in tutti gli interventi di una certa rilevanza effettuati dal Comune sono puntualmente sorte problematiche di ogni tipo che hanno sempre allungato (e spesso di molto) il termine dei lavori. Sarebbe un’inattesa novità se non ci fossero proprio in questo caso…