Il primo cittadino aveva promesso che entro una settimana avrebbe dato una risposta alla proposta presentata dal Comitato Scuole Sicure. Sono passati 10 giorni e non si hanno più notizie in proposito. Intanto prosegue il solito teatrino con le verifiche di vulnerabilità sismica
L’illusione che qualcosa potesse cambiare è durata una settimana. Poi, con il passare dei giorni, è tornata a farsi strada la solita triste realtà, quella di un sindaco e di un Comune che della sicurezza delle scuole se ne interessano solo a parole ma nella realtà se ne fregano. Era così con la precedente amministrazione e con il precedente sindaco Castelli, purtroppo fino ad ora c’è la più assoluta e la più sconfortante continuità, con Fioravanti che sta esattamente ripercorrendo le orme del suo predecessore (per certi versi addirittura rischia di fare addirittura peggio).
E’ deprimente constatare come la situazione potrebbe essere di gran lunga migliore se solo il primo cittadino impiegasse concretamente per risolvere i problemi legati alla sicurezza delle scuole metà del tempo che perde per cercare improbabili giustificazioni e alibi alla sua inerzia. Ci eravamo lasciati 10 giorni fa con l’incontro, avvenuto martedì 23 giugno, tra il sindaco Fioravanti e i rappresentanti del Comitato Scuole Sicure di Ascoli Piceno che aveva acceso la speranza che finalmente sul tema della sicurezza di studenti e personale scolastico ci potesse concretamente essere un cambio di marcia.
Il precedente sindaco Castelli e la precedente amministrazione comunale avevano rifiutato ogni incontro, ogni confronto con il Comitato ascolano. Il fatto che l’attuale primo cittadino, sia pure dopo un anno, avesse compiuto questo passo quanto meno lasciava sperare in qualcosa di diverso. Da parte sua il Comitato Scuole Sicure non ha perso tempo e, nel corso dell’incontro, dopo aver offerto massima collaborazione ha proposto al primo cittadino un progetto innovativo per mettere in sicurezza studenti e personale scolastico.
Stiamo parlando del progetto pilota “Mettiamoli al sicuro” che prevede l’installazione in ogni aula di un sensore capace di intercettare le onde primarie del terremoto per dare subito l’allarme e i banchi antisismici in grado di offrire protezione ai ragazzi stessi (sono in grado di sostenere un urto di una tonnellata). Un progetto semplice e di rapida applicazione che permetterebbe di assicurare un ottimo livello di sicurezza, nell’attesa (che di certo non sarà breve) che l’amministrazione comunale avvii e completi il progetto complessivo per la sistemazione delle scuole cittadine.
I rappresentanti del Comitato avevano, poi, spiegato al sindaco come il progetto stesso fosse di rapida applicazione, visto che non prevede particolari ostacoli burocratici, ed economicamente assolutamente sostenibile. Un’opportunità unica per Fioravanti per dimostrare che la sicurezza dei ragazzi è una vera priorità del sindaco, non solo a parole. Ma anche un decisivo banco di prova, perché questa volta non si sono “scuse” e giustificazioni che tengano.
Purtroppo, però, tutto lascia pensare che l’esame non verrà superato e che per quanto riguarda questo delicatissimo tema ad Ascoli si continuerà ad andare avanti con parole, proclami, promesse ma senza mai fare fatti concreti. In altre parole con la chiara ed evidente dimostrazione che, al di là delle belle promesse, al sindaco e all’amministrazione comunale non frega niente della sicurezza delle scuole e dei ragazzi. Il primo cittadino aveva, infatti, chiesto una settimana di tempo, assicurando che entro quel termine avrebbe dato una risposta concreta al Comitato.
Sono passati 10 giorni e, ovviamente, non si hanno notizie in proposito in Comune. Per altro le due parti si erano lasciate con la promessa di rivedersi entro 7 giorni (indicativamente era stata fissata la data di martedì 30 giugno) ma secondo quanto riferito dai rappresentanti del Comitato il segretario del sindaco continua a prendere tempo e tergiversare, mentre al cellulare nessuno risponde, tutti dispersi…
“Aspettiamo ancora il fine di questa settimana poi prenderemo atto e inizieremo il nostro atto finale” spiegano dal Comitato Scuole Sicure. Naturalmente speriamo vivamente di sbagliare, ma l’esito finale appare ampiamente scontato. Anche perché da un lato, sempre in tema di sicurezza delle scuole, in questo anno di mandato Fioravanti ha già più volte dimostrato di non rispettare in alcun modo le promesse e i proclami fatti.
L’esempio più lampante sono le verifiche di vulnerabilità sismica sugli edifici scolastici cittadini, un imbarazzante e vergognoso tormentone che ha ormai assunto le sembianze di una sconfortante farsa. Ricordando sempre che in teoria bisognava effettuarle entro il 31 dicembre 2018 (e ovviamente la responsabilità del mancato rispetto di quella data è tutto della passata amministrazione), il 4 ottobre 2019 c’era il tanto atteso annuncio che entro 3 mesi, finalmente sarebbero arrivati i tanto attesi risultati delle verifiche stesse. In altre parole ad inizio 2020, massimo entro la fine di gennaio dovevano esserci quei risultati.
Nulla da fare, sono trascorsi gennaio e febbraio ma di quelle verifiche non si sono avute più notizie. Poi è arrivato il lockdown, che teoricamente non avrebbe dovuto comunque interrompere quel genere di lavori. Al termine della quarantena è ricominciato il solito indecoroso balletto, sono pronte a giugno, no slittano a luglio. Ora, al culmine della farsa, nei giorni scorsi un quotidiano locale ci annuncia che il “verdetto” sulla sicurezza degli istituti è anticipato (un termine che suona a dir poco come una presa in giro…) a luglio perché i risultati dovevano arrivare entro l’inizio di agosto ma il sindaco ha chiesto un’accelerazione.
Senza vergogna, probabilmente il primo cittadino è convinto che gli ascolani hanno l’anello al naso e sono pronti a credere a qualsiasi fandonia. Restando in tema di promesse non mantenute come non ricordare, poi, l’annuncio fatto dallo stesso Fioravanti nel corso del Consiglio comunale di giovedì 14 maggio: “entro 10 giorni comunicheremo il cronoprogramma sulle progettazioni e sulle gare per le scuole cittadine”.
Sono passati quasi due mesi ed ovviamente di quel cronoprogramma non ci sono notizie. E non poteva essere altrimenti, lo stesso primo cittadino ne era pienamente consapevole nel momento stesso in cui pronunciava quella promessa per il semplice ed elementare motivo che senza avere a disposizione i risultati delle verifiche di vulnerabilità sismica è impossibile programmare alcun tipo di intervento. Perché poi il sindaco ha pronunciato quella promessa, pur sapendo perfettamente di non poterla mantenere, è impossibile da comprendere.
Al di là delle promesse non rispettate c’è poi il comportamento complessivo di Fioravanti che continua ad aggrapparsi ad improbabili giustificazioni. A tal proposito l’ultima trovata del primo cittadino è questa presunta collaborazione con il commissario straordinario Legnini, con la promessa dell’avvio di un progetto pilota su Ascoli che dovrebbe accelerare i tempi del progetto “Scuole sicure” (ci sono oltre 30 milioni di euro in attesa di essere utilizzati da 3 anni, c’è solo da vergognarsi…), grazie anche all’affiancamento di una task force di esperti dell’Ufficio di ricostruzione.
Tutto questo, nel surreale e paradossale racconto del sindaco, servirebbe per accorciare i tempi che, sempre secondo il primo cittadino, altrimenti sarebbero lunghissimi con le norme attuali. Che, però, evidentemente valgono solo per il Comune di Ascoli. Perché, come abbiamo ampiamente visto diversi mesi fa, con quelle stesse norme la maggior parte dei Comuni che nel 2017 hanno ricevuto un finanziamento simile a quello ottenuto dal Comune di Ascoli per le scuole hanno già da tempo iniziato i lavori e, addirittura, in diversi casi le nuove scuole (o gli adeguamenti) sono già terminati. Inutile aggiungere altro…