Secondo due analisi internazionali che hanno preso in esame parametri differenti hanno dato lo stesso risultato: l’Italia è al primo posto nella classifica mondiale come esempio da seguire nella lotta al coronavirus. Un riconoscimento che non giunge certo inaspettato…
Non lo scopriamo certo ora che l’Italia è il “paese di Tafazzi” (il mitico personaggio di “Mai dire gol”, interpretato da Giacomo Poretti, che, con innato masochismo, si auto flagellava con una bottiglia di plastica nelle parti intime). Siamo sempre i primi a denigrarci, mettendo in risalto e dando ampio spazio quasi esclusivamente alle cose negative, facendo invece passare sotto silenzio quanto di positivo riusciamo a fare. Sicuramente in parte avviene a causa delle sempre più feroci e profonde contrapposizioni politiche.
Però è sempre più concreta la sensazione che alla fine ci stiamo quasi autoconvincendo di essere un popolo e una nazione mediocri. Così troviamo assolutamente normale quando nel resto d’Europa (e del mondo) veniamo sbeffeggiati e bistrattati, mentre ci stupiamo e cerchiamo sempre di sminuire quando invece veniamo incensati. E’ quello che sta accadendo in queste settimane di emergenza coronavirus nel corso delle quali l’Italia è al centro dell’attenzione nella stragrande maggioranza dei casi come esempio positivo da seguire nella gestione dell’emergenza stessa.
Eppure, chissà perché, sugli organi di informazione hanno molto più spazio i rarissimi giudizi negativi sul nostro paese che, per altro, alla fine fanno tutti riferimento ad un articolo del New York Times di metà marzo che, per altro, riletto un mese e mezzo dopo, alla luce della situazione che si sta vivendo negli Stati Uniti, assume contorni a dir poco paradossali. E’ invece passata incredibilmente sotto silenzio praticamente su tutti i media la notizia delle ore scorse secondo cui per ben due analisi internazionali effettuate da due agenzie di “reputation marketing” l’Italia è al primo posto nella classifica mondiale come esempio da seguire nella lotta al coronavirus.
Il fatto è ancor più eclatanti in considerazione del fatto che, nonostante abbiano preso in esame parametri differenti, entrambi gli studi sono arrivati all’identica conclusione: la reputazione dell’Italia tra i cittadini e tra gli stati esteri (e ovviamente tra i propri cittadini) risulta decisamente rafforzata proprio in virtù della gestione dell’emergenza.
La prima delle due analisi in questione è stata effettuata da Zwan, utilizzando l’algoritmo del Reputation Rating che pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando una serie di parametri oggettivi e soggettivi attraverso la tecnologia blockchain. In altri termine, l’analisi ha riguardato l’orientamento delle principali testate internazionali e dei certificati pubblici dei singoli stati, in particolare in ambito sanitario.
La seconda analisi, una Web Reputation analysis, è stata effettuata da SEMRush che ha analizzato milioni di post condivisi sui social, rivelando l’orientamento generale e la percezione in merito alla gestione dell’emergenza. Sintetizzando e semplificando, in pratica la prima analisi è rivolta più nel dettaglio all’opinione del mondo dell’informazione e delle istituzioni (in particolari sanitarie) internazionali, la seconda al sentiment espresso dai cittadini di tutto il mondo sui social. Come anticipato, in entrambe le analisi l’Italia è ampiamente al primo posto, con Corea del Sud ed Estonia che seguono, mentre Francia, Inghilterra e Stati Uniti sono agli ultimi posti di entrambe le gradutorie.
Il dato che sicuramente farà ancora meno piacere a chi avrebbe preferito continuare a tenere nascosta questa notizia è che, in particolare per quanto riguarda il mondo dell’informazione internazionale, la reputazione del nostro paese è cresciuta soprattutto in riferimento alla leadership. In altre parole è la figura del premier Conte che sta riscuotendo unanimi apprezzamenti a livello internazionale e, non da meno, anche a livello nazionale.
Un dato quest’ultimo che non stupisce affatto visto che tutti gli ultimi sondaggi sono concordi nell’attribuire una fiducia record da parte degli italiani nei confronti del presidente del Consiglio (e, anche se in misura meno eclatante, del governo). Risultati molto positivi anche per quanto riguarda la Governance, in particolare per la gestione sociale e politica dell’emergenza. Ma anche e soprattutto della sanità pubblica italiana, gratuita ed aperta a tutti, messa in relazione con quella esattamente opposto, come gli Stati Uniti.
Il fatto sul quale, sempre secondo questa analisi, istituzioni e organi di informazione internazionali sembrano concordare senza distinzioni è che l’Italia è considerato il paese che si mosso prima e meglio in ambito europeo, adottando da subito le misure di quarantena adeguate. Per quanto concerne l’analisi sulle opinioni dei cittadini espresse sui social va, innanzitutto, evidenziato che è stata effettuata nel periodo che va dal 28 febbraio al 28 marzo 2020. Al di là della crescente reputazione che emerge, è significativo anche come gli emoji positivi (pollice in su, applausi, cuori) sono di gran lunga più frequenti quando sono correlati a riferimenti che riguardano l’Italia. Significativo anche il fatto che la bandiera tricolore e la parola Italy sono i più utilizzati anche nei tweet e nei post in inglese.
In un paese “normale”, al di là del reale valore da attribuire a simili analisi, questi risultati sarebbero motivo di orgoglio per tutti e verrebbero evidenziati con la giusta e necessaria enfasi. Nell’Italia perennemente divisa tra contrapposte fazioni politiche e con, in generale, un’informazione che non gradisce per nulla il crescente consenso che il presidente del Consiglio può vantare tra gli italiani, quel doppio riconoscimento incredibilmente è passato sotto silenzio (e probabilmente non è stato per nulla gradito).
Per altro non giunge certo inatteso, almeno a chi ha prestato attenzione ai fatti delle settimane passate. Quando autorevoli organi di informazione e, soprattutto, istituzioni internazionali avevano già ampiamente incensato il comportamento dell’Italia. In Francia, ad esempio, una trentina tra i più noti giornalisti transalpini, come il coronavirus ha iniziato a diffondersi nel proprio paese, hanno sottoscritto un appello, pubblicato inizialmente da “Liberation” poi da tutti gli organi di informazione francesi,. Per chiedere al presidente della Repubblica di seguire l’esempio dell’Italia.
Negli Stati Uniti, invece, la nota conduttrice Christiane Amanpour e la CNN per settimane hanno chiesto di seguire l’esempio italiano. Sulla stessa linea Mark Zuckerberg che un paio di settimane fa affermava. “sul coronavirus l’Italia è un esempio per tutto il mondo”. Soprattutto, però, dall’inizio dell’emergenza è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che sottolinea in continuazione il gran lavoro che sta svolgendo il nostro paese.
“L’Italia si sta comportando in maniera veramente incredibile, sta facendo tutto quello che può e che deve fare” ha più volte sottolineato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Da quanto vediamo e, ancor più, da quello che ci riferiscono i nostri esperti presenti sul territorio ammiriamo molto quello sta facendo l’Italia” aggiunge Mike Ryan, capo Programma emergenze sanitarie dell’Oms. “Il governo e il popolo italiano stanno agendo in maniera coraggiosa per contenere e mitigare il rischio di Covid 19, è fondamentale che gli altri stati seguano l’esempio italiano” sottolineava alcune settimane fa Hans Kluge direttore dell’Oms in Europa.
Se i massimi esperti sanitari, se giornalisti di tutto il mondo, che fino a qualche tempo fa facevano a gara a sbeffeggiare il nostro paese, sono concordi nell’apprezzare quanto sta facendo l’Italia, ci dovrà forse venire il sospetto che, in fondo, non siamo poi così tanto male?