La Lega (insieme a Forza Italia) al Parlamento europeo vota contro un emendamento dei Verdi che chiedeva quegli eurobond a lungo richiesti dallo stesso leader del Carroccio Salvini. Poi parte la solita imbarazzante manfrina per cercare di giustificare l’ingiustificabile…
Non capita spesso, soprattutto in politica, che un evento sia talmente chiaro ed imbarazzante che non servano particolarmente commenti ma semplicemente riportare i fatti così per come sono accaduti. E il voto contrario da parte della Lega (e anche di Forza Italia) nel Parlamento europeo su un emendamento presentato dal gruppo dei Verdi che chiedeva l’introduzione, nel pacchetto Ue di aiuti per l’emergenza coronavirus, di quei coronabond (o eurobond che dir si voglia) da sempre dal nostro Paese.
Naturalmente neppure in questo caso non mancano e non mancheranno schiere di ultras accecati pronti a sposare in pieno le improbabili e surreali motivazioni fornite dagli esponenti leghisti per giustificare l’ingiustificabile. E’ fisiologico, per i fedeli del “credere, obbedire, combattere” (ovviamente di tutti gli schieramenti) pur di non ammettere che il proprio leader o il proprio schieramento ha “toppato” sarebbero pronti a credere anche che la Befana esista davvero o che “gli asini volano”.
Ma in questo caso i fatti sono talmente chiari e inequivocabili che, fortunatamente, anche una buona fetta dei sostenitori e simpatizzanti della Lega sono rimasti sconcertati di fronte a questa incomprensibile “giravolta”. Perché non ci sono dubbi che di questo si tratta. La fredda cronaca, le ripetute dichiarazioni dei leaders leghisti nei mesi e nelle settimane scorse non lasciano dubbi. Addirittura ben prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus la Lega chiedeva gli eurobond. L’ex ministro Garavaglia il 28 novembre scorso dichiarava “L’Europa prima deve fare gli eurobond e poi parliamo del Mes”.
Il 27 marzo scorso, dopo che era fallito l’accordo Ue sugli eurobond il governatore Zaia accusava: “Il no agli eurobond è uno scandalo, è la dimostrazione che siamo in un Europa che ci ha abbandonato e che così non ha senso di esistere”. Quello stesso giorno ancora più duro il commento del leader della Lega Matteo Salvini: “Schifo e sdegno per questa Europa che dice no anche agli eurobond. Altro che Unione, è un covo di serpi e di sciacalli”. Il 7 aprile scorso, in vista dell’incontro tra i ministri dell’Eurogruppo, il deputato leghista Francesco Zicchieri rilanciava: “L’accordo si deve fare con gli eurobond o con la Bce, in caso contrario è inutile”.
E la sera del 9 aprile, appena le agenzie hanno battuto la notizia dell’accordo tra i ministri, immediato è arrivato il durissimo commento di Matteo Salvini: “L’eurobond era l’unica richiesta che faceva l’Italia e invece nisba. Poi diranno che c’è il Mes light (come la mozzarella light). Ma è una truffa ai danni dei nostri figli”. Giovedì 16 aprile al Parlamento europeo il gruppo dei Verdi ha presentato l’emendamento citato che chiedeva di condividere a livello Ue una quota consistente del debito che sarà emesso dagli Stati membri.
“Per preservare la coesione della Ue e l’integrità della sua unione monetaria, una quota sostanziale del debito che sarà emesso per combattere le conseguenze della crisi del Covid-19 dovrà essere mutualizzato a livello Ue”. L’emendamento è stato bocciato con 326 voti contrari, 282 a favore e 74 astenuti. Determinante, per la bocciatura, il voto contrario di Lega e Forza Italia (tra cui anche Silvio Berlusconi) che hanno votato insieme ai sovranisti olandesi e tedeschi che, dall’inizio dell’emergenza coronavirus, stanno facendo una dura battaglia contro il nostro Paese. Per cercare di arginare le polemiche e le accuse la Lega inizialmente ha sostenuto che si trattava di una “vergognosa strumentalizzazione” del M5S per distogliere l’attenzione dalle disastrose scelte del governo Conte ma che in realtà il Carroccio da sempre era contrario agli eurobond.
“L’accusa sarebbe quella di aver votato contro l’emendamento dei Verdi al Parlamento Ue sugli eurobond – si legge in una nota della delegazione leghista in Europa – rivendichiamo che noi, a differenza del M5S e di Conte che cambiano ogni settimana idea sull’argomento, non siamo mai stati a favore dello strumento coronabond”. Paradossalmente gli stessi siti leghisti che, nei giorni scorsi, per dare forza e credito alle proprie tesi contro l’Europa rilanciavano in continuazione le affermazioni di Varoufakis a favore degli eurbond (“Senza gli eurobond per l’Italia e l’Europa sarà una catastrofe”), con un’improvvisa e improbabile giravolta tentavano di sostenere e dimostrare che in realtà la Lega da sempre era contraria a questo strumento.
Un giochetto che, pur in un Paese con la memoria cortissima e con un discreto numero di “boccaloni”, inevitabilmente non poteva durare a lungo. Spalle al muro di fronte a quella serie di dichiarazioni, che testimoniano inequivocabilmente che in realtà Salvini e il Carroccio da sempre chiedevano gli eurobond, la Lega ha provato a cambiare lo scenario, sostenendo di aver votato contro quell’emendamento perché faceva riferimento al Mes e alla condizionalità.
“Ovvio che il nostro gruppo ha votato no, era l’unica cosa da fare. Gli eurobond previsti dai Verdi sono con condizionalità, nessuno fa nulla per nulla, è la solita logica dell’Unione europea” ha affermato il deputato europeo della Lega Antonio Maria Rinaldi. Che, come già aveva fatto quando sosteneva che il governo aveva sottoscritto il Mes (a proposito, la Meloni ha ammesso la bugia e si è scusata, dovrebbe quanto meno fare la stessa cosa Rinaldi…), nel giro di poche ore ha inondato i social con i video in cui ribadiva questa bizzarra tesi che, come detto, è diventata la nuova giustificazione della Lega.
Peccato per lui e per il Carroccio che, però, chiunque leggendo l’emendamento presentato dai Verdi può tranquillamente verificare che non c’è alcun riferimento alla condizionalità e tanto meno al Mes. Evidentemente, quindi, Rinaldi ha votato contro un emendamento che o non ha neppure letto o non ha capito (il testo è chiarissimo, almeno per chi conosce un poco la lingua italiana). Smascherata l’ennesima improbabile amenità, la Lega ha nuovamente provato a cambiare tiro, sostenendo di aver votato contro perché l’emendamento prevedeva l’introduzione di una nuova tassa.
Ma il testo dell’emendamento è chiaro e per fortuna chiunque può leggerlo e comprenderlo. Si potrebbe aggiungere che, non a caso, a favore di quell’emendamento ha votato anche il partito della Meloni, Fratelli d’Italia, mentre i maggiori e più accaniti sostenitori del voto contrario guarda il caso sono stati i gruppi tedeschi e olandesi contro i quali nelle ultime settimane si erano ripetutamente scagliati proprio Lega e Fratelli d’Italia. Emblematico, a tal proposito, il commento dell’esponente leghista siciliana Nuccia Palermo.
“Prima definite l’Europa covo di serpi e sciacalli perché i sovranisti di Olanda e Germania si schierano contro gli eurobond e le forme di solidarietà europea – scrive su facebook – poi vi allineate ai vostri cuginetti sovranisti tedeschi e olandesi nel rigettare queste forme di solidarietà? Complimenti! Sinceramente per me fare opposizione significa vigilare affinchè i governi facciano il loro dovere e non giocare sulla pelle delle persone che stanno morendo di fame per raccattare un pugno di voti dalle che state scientemente ingannando. Per quanto mi riguarda io ho una coscienza e mi sento a disagio ad essere ancora affiancata a chi tradisce l’Italia”.
C’è poco da aggiungere, si potrebbe ricordare che in fin dei conti “il lupo perde il pelo ma non vizio”, visto che in realtà Matteo Salvini ha costruito la sua carriera politica sull’avversione nei confronti dell’Italia (“Padania is not Italy”, “con il tricolore mi ci pulisco il c…” alcuni dei suoi slogan di allora, senza dimenticare il tifo contro gli azzurri, in occasione di mondiali e europei di calcio).
“Questa Lega è una vergogna” cantava qualche anno fa il compianto Pino Daniele e mai come ora quella strofa è pertinente. Almeno fino a quando continuerà ad essere guidata dal suo sempre più impresentabile segretario…