Sostegno a famiglie e imprese e cassa integrazione: pioggia di richieste nel Piceno
Sono già oltre 22 mila le richieste alle banche fatte da imprese, liberi professioni e famiglie della provincia di Ascoli, mentre ammontano a 1.815 le domande per la cassa integrazione in deroga per oltre 4 mila lavoratori e quasi un milione di ore
Sono oltre 22 mila le richieste di sostegno presentate da famiglie, imprese e liberi professionisti nel Piceno, mentre ammontano a 1.815 le domande per la cassa integrazione in deroga. Sono numeri parziali ma che fotografano in maniera abbastanza chiara la situazione di difficoltà che sta vivendo il Piceno (come il resto d’Italia) in questa lunghissima emergenza cornavirus. Si tratta di numeri ufficiali, forniti dalla Cna di Ascoli e dalla Regione Marche.
La Cna, in particolare, sulla base delle prime informazioni della Banca d’Italia, ha elaborato i dati relativi alla nostra provincia in questa prima fase emergenziale di sostegno alla liquidità decisa dal governo con l’ultimo decreto. Si tratta, in pratica del credito a imprese e famiglie per l’emergenza determinata dall’epidemia di coronavirus. Nella provincia picena sono state 14.421 (437.000 in tutta Italia) le richieste di finanziamento inviate dalle imprese, e accolte dalle banche, per complessivi 1,740 miliardi di euro (58 miliardi in tutta Italia). Le richieste di sostegno da parte di famiglie e professionisti sono state invece 7.491 (227.000 in tutta Italia) per un importo complessivo, sempre nel Piceno, di 510 milioni di euro (17 miliardi in tutta Italia).
Le richieste percentualmente più rilevanti: moratoria su prestiti e rate di mutuo, sospensioni del mutuo prima casa e dilazione dei prestiti non rateali in scadenza prima del 30 settembre 2020.
“Una prima iniezione importante anche se non ancora decisiva per il futuro delle nostre piccole imprese – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno – perché un’altra importantissima parte la giocheranno i meccanismi, sicuri ma operativi appena possibile, di graduale riapertura delle attività e, soprattutto, come è stato per il post sisma, gli indennizzi per il calo di fatturato determinato dall’emergenza sanitaria“.
Per la Cna Picena questi indennizzi per mancato fatturato dovranno prendere in considerazione immediatamente il trimestre marzo-maggio, sicuramente critico già nei fatti per le chiusure in atto. E, a seguire, le ripercussioni estive, quindi almeno da giugno a settembre, laddove le auspicate graduali riaperture non potranno sicuramente e da subito riportate i fatturati ai livelli pre Covid19.
Per quanto riguarda le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese, Mediocredito Centrale Mcc ha ricevuto 9.972 in tutta Italia richieste di garanzia (per un importo finanziato di oltre 1,6 miliardi), di cui 8.697 ai sensi del DL Cura Italia (per un importo finanziato di quasi 1,5 miliardi).
Le domande accolte sono state 8.571 (per un importo finanziato di circa 1,3 miliardi), delle quali 7.451 ai sensi del Dl Cura Italia (per un importo finanziato di quasi 1,2 miliardi). Nel Piceno le richieste di garanzia accolte, ad oggi, sono state 252 con un importo finanziato di circa 430 milioni di Euro. “Il nostro sistema di garanzia – prosegue il direttore Cna, Francesco Balloni – è già attivo e operativo con il confidi Uni.Co per dare il massimo supporto alle imprese, anche con misure che vanno a integrare e completare le azioni di sostegno decise a livello governativo“.
Fra le linee operative attivate dal sistema della Cna Picena e dal Confidi Uni.Co, per un primo sostegno di emergenza ai conti delle imprese e alla loro liquidità, sono 4 le misure previste:
per micro, piccole imprese e liberi professionisti. Fino a 50mila euro di finanziamento chirografario per nuovi acquisti, materiali e immateriali, per il rilancio e la diversificazione dell’attività
credito a breve termine. Garanzie su linee di credito a breve termine con garanzia del Confidi fino al 90 per cento
chirografari. Garanzia fino al 90 per cento del Confidi su finanziamenti chirografari con durata massima di 96 mesi
rinegoziazione e consolidamento. Rinegoziazione dei finanziamenti o consolidamento di passività a breve, sempre con la garanzia al 90 per cento del Confidi e per una durata fino
Per quanto concerne le domande di richiesta della cassa integrazione in deroga la Regione Marche ha reso noto che complessivamente sono state inviate 11.601 domande che interessano 28.599 lavoratori, per un totale di 6.725.460 ore e un impegno economico di 54,4 milioni di euro. Per quanto riguarda la provincia di Ascoli le domande sono 1.815 e riguardano complessivamente 4.172 lavoratori, per un totale di 993.859 ore e un importo economico di 8 milioni di euro. Al momento la Regione ha già autorizzato ed inviato all’Inps 4.464 richieste (15.886 lavoratori) per 30,7 milioni di euro.
“Il governo – spiega l’assessore al lavoro Loretta Bravi – nell’ambito del riparto della prima tranche di risorse aveva assegnato alle Marche circa 33 milioni di euro che in pratica abbiamo già autorizzato e sono ormai esauriti. Dalle domande che continuano ad arrivare però è evidente che ne servono altrettanto. Sono in corso le Commissioni ministeriali e sono fiduciosa che, nel giro di qualche giorno, il ministro del lavoro Catalfo libererà, tramite un nuovo decreto, una seconda tranche di risorse destinate alla cassa integrazione in deroga ed autorizzerà lo sblocco più volte richiesto di 27,2 milioni di fondi residui degli ammortizzatori sociali in deroga della Regione degli anni pregressi. Invito quindi tutti i soggetti che ne hanno diritto a continuare a presentare le domande alla piattaforma Comarche”