“W l’Amore”, abbasso l’ignoranza


Giorgia Latini contro la Regione per “W l’Amore”: “è assurdo che finanzi un progetto rivolto ai ragazzi di 13-14 anni proponendo loro in primo piano la teoria gender”. Che, in realtà, non esiste e non c’entra nulla con il progetto, promosso dall’Ufficio scolastico (e non dalla Regione…)

Avevamo lasciato Giorgia Latini a fine settembre quando, prima parlamentare del Piceno, grazie al suo post “bufala” sugli sbarchi di era guadagnata su “Pagella Politica” l’appellativo di “Pinocchio andante”. Sono passati appena 20 giorni da allora e ora la ritroviamo nuovamente protagonista, anche se in buona (si fa per dire…) compagnia, di un’ennesima imbarazzante figuraccia, questa sul progetto di educazione all’affettività e alla sessualità  “W l’Amore” promosso dall’Ufficio scolastico regionale.

E’ davvero singolare come nei 4 anni in cui è stata assessore alla cultura del Comune di Ascoli (non finiremo mai di ringraziare per questo il sindaco Castelli…) praticamente nessuno si era accorto della sua presenza. Ora, invece, da quando è stata eletta alla Camera finisce sempre più spesso al centro dell’attenzione, purtroppo per lei non certo per ragioni di cui andar fiera. In questo caso, poi, la “figuraccia” è ancor più imbarazzante perché chi, come la Latini, ha un ruolo istituzionale comunque di un certo prestigio (vice presidente della Commissione Cultura della Camera), dovrebbe quanto meno avere l’accortezza di informarsi accuratamente prima di parlare di un determinato argomento e, ancor più, di lanciare accuse.

Accortezze che, in questo caso, la parlamentare leghista ascolana non ha avuto, finendo per parlare “a sproposito” del progetto in discussione e per lanciare accuse, sbagliando clamorosamente il bersaglio. E se non stupisce che in questa sua improbabile e sgangherata “crociata” abbia subito trovato sponda e sostegno da altri esponenti leghisti marchigiani (ad esempio la consigliera regionale Marzia Malaigia), sorprende che, sia pure in misura differente, a seguirla su una strada completamente sbagliata sia stata addirittura anche l’assessore regionale all’istruzione Loretta Bravi. Ma andiamo con ordine.

L’Ufficio scolastico regionale delle Marche, tra i progetti per l’anno in corso, ha inserito anche “W l’amore”, progetto di educazione all’affettività e alla sessualità che da anni si svolge in Emilia e Romagna. Si tratta di un’iniziativa che, come si può leggere nell’apposito sito, segue le indicazioni e le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e che in Olanda viene proposto da 25 anni. Naturalmente è più che legittimo discutere e interrogarsi se sia il caso di far svolgere educazione sessuale nelle scuole medie (il progetto è rivolto a ragazzi e ragazze della terza media).

Ci sarà occasione di approfondire il discorso, in questa sede ci preme semplicemente sottolineare che per quanto ci riguarda siamo assolutamente convinti che sia giuso affrontare determinati argomenti con i ragazzi delle medie ma, ovviamente, è giusto rispettare e confrontarsi con chi in proposito ha una visione differente.

Ciò che, invece, non è assolutamente lecito e accettabile è che per ignoranza (intesa nel senso di mancanza di conoscenza) si spari a zero su quella iniziativa tirando fuori dal cilindro quella che è una vera e propria ossessione in determinati ambiti, cioè la cosiddetta (e inesistente) teoria gender. E’ semplicemente ridicolo, invece, accusare il soggetto sbagliato, prendere clamorosamente “fischi per fiaschi” attaccando chi non ha e non poteva in alcun modo avere voce in capitolo sulla decisione di proporre il progetto stesso. In altre parole, la Latini avrebbe fatto meglio a tacere, a non esporsi in questo modo senza alcuna cognizione. Invece ha deciso di lanciarsi in un deciso quanto improvvido attacco frontale nei confronti della Regione. Che, come detto, non c’entra nulla.

E’ assurdo che la Regione Marche sponsorizzi e finanzi un progetto rivolto ai ragazzi di 13-14 anni delle scuole secondarie di primo grado proponendo loro in primo piano la teoria gender e non un naturale rapporto ragazzo-ragazza – ha affermato  l’onorevole ascolana – il progetto in questione invece di aiutare i ragazzi a vivere serenamente la propria sessualità rischia solo di creare confusione tra gli adolescenti. Si dice spesso che la teoria gender non venga insegnata e divulgata nelle scuole, poi però propongono a ragazzi così giovani di sperimentare rapporti intimi anche omosessuali”.

Messa in questi termini sarebbe terrificante, un progetto che propone a ragazzi delle medie di sperimentare rapporti intimi omosessuali (ma qualsiasi tipo di rapporto intimo…) sarebbe un’inaccettabile aberrazione. Ovviamente le cose stanno in maniera decisamente differente e la deputata leghista ascolana ha preso una doppia, clamorosa “cantonata”.

Basta andare sul sito del progetto per capirlo, soprattutto per rendersi immediatamente conto che “W l’amore” naturalmente non ha in alcun modo l’obiettivo di far sperimentare ai ragazzi alcun tipo di rapporto intimo (men che meno omosessuale) ma, molto più semplicemente, di informare a 360 gradi su tutti gli aspetti della vita sessuale. Compresi i rischi che si corrono, le malattie e le infezioni sessuali che si possono contrarre. Basterebbe leggere la locandina del progetto diffusa dalla Regione Emilia Romagna per comprendere quanto infondate siano determinate polemiche.

E’ un percorso formativo su relazioni e sessualità, ripreso e adattato dal progetto Long live love attivo da vent’anni nei Paesi Bassi. Aiuta i preadolescenti ad aumentare le informazioni e a potenziare attitudini e abilità riguardanti le relazioni interpersonali, l’affettività e la sessualità, con l’obiettivo di vivere questa dimensione della propria vita in modo consapevole e sicuro, rispettoso di sé e degli altri” si legge nella locandina. Che poi evidenzia come il percorso formativo si componga di 5 unità (Cosa mi succede? Che uomo, che donna stai diventando? E’ amore? Decidi tu? Sesso? Sicuro!) nessuna delle quali, pur utilizzando una formidabile dose di fantasia, può in qualche modo essere neanche lontanamente avvicinata alla supposta (e inesistente) teoria gender.

Certo, poi nella quarta unità (“E’ amore?”) in merito all’orientamento sessuale viene riportato che “l’orientamento sessuale è l’attrazione affettiva, amorosa, sessuale verso persone dell’altro sesso (eterosessuale), dello stesso sesso (omosessuale) o di entrambi i sessi (bisessuale)”. Non servirebbe neppure puntualizzarlo, ma parlare di teoria gender o, addirittura, di “proporre ai giovani di sperimentare rapporti intimi anche omosessuali” sulla base di quell’unico riferimento è semplicemente ridicolo.

Così come non ci dovrebbe essere bisogno di sottolineare che spiegare agli adolescenti che le persone possono essere eterosessuali, omosessuali o bisessuali non è certo un modo per indirizzare il loro orientamento ma, più semplicemente, per informarli della realtà che li circonda. E’ inevitabile, quindi, pensare che la Latini abbia espresso certi giudizi senza neppure aver verificato concretamente in cosa consisteva il progetto perché, se l’avesse fatto, non avrebbe preso una simile “cantonata”.

Come detto duplice, perché il progetto è portato avanti dall’Ufficio scolastico regionale (che è un organo territoriale del ministero dell’istruzione) e non dalla Regione. Come ha poi sottolineato l’assessore regionale Loretta Bravi (“neanche una riga di questo progetto è passato sulla mia scrivania”) che, però, a sua volta si è lanciata in una critica del progetto stesso (“non condivido questa modalità di affrontare l’affettività con progetti che hanno dimostrato di non incidere positivamente sulla lotta all’omofobia e sul tema del rispetto della dignità della persona”), dimostrando a sua volta di non sapere di cosa stesse parlando.

A spegnere ogni ulteriore polemica ci ha poi pensato il presidente della Commissione regionale Sanità Fabrizio Volpini che ha evidenziato che “è un progetto che segue le indicazioni e le linee guida dell’Oms ed è consultabile da tutti sul sito internet del ministero della salute “Epicentro” che è il portale dell’epidemiologia e sanità pubblica. Ha quindi tutti i requisiti del rigore metodologico e scientifico”.

Per chi non avesse ancora compreso, il progetto “W l’Amore” è già da tempo riconosciuto e apprezzato dal ministero della salute. Non solo, se la Latini (o chi per lei) avesse avuto l’accortezza di andare a visitare sul sito del ministero la pagina dedicata al progetto stesso avrebbe scoperto che è stato anche sottoposto a valutazione tra insegnanti, alunni e genitori, con risultati più che soddisfacenti: il 91% dei ragazzi ha promosso il progetto, l’85% degli insegnanti l’ha valutato positivamente, così come l’80% dei genitori (con il 94% di loro che ha dichiarato di essere stato informato correttamente).

C’è poco da aggiungere, se non augurarsi che la prossima volta la deputata ascolana possa informarsi in maniera corretta, prima di esprimere giudizi e lanciare accuse senza alcun fondamento…

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