L’evento in programma nel fine settimana, organizzato dall’Organizzazione internazionale per la Famiglia, vede la presenza di tutte le associazioni anti abortiste, anti omosessuali, anti divorziste e anti femministe. L’ipocrita partecipazione di Salvini e della Meloni
Lo diciamo con un certo pudore, perché non abbiamo una particolare simpatia per il soggetto in questione. Ma per una volta non possiamo che essere d’accordo con Andrea Scanzi. Che, nel corso di “Otto e mezzo” (La7) di martedì 26 marzo ha definito il Congresso Mondiale delle Famiglie “un concentrato di sessismo, omofobia, misoginia”. Da settimane si discute dell’evento che si svolgerà nel fine settimana a Verona, organizzato dall’Organizzazione internazionale per la Famiglia (IOF). Che nella sua missione ha quella “di unire e dotare i leader di tutto il mondo di strumenti per promuovere la famiglia naturale”.
Chi contesta l’evento ha parlato di ritorno al Medioevo, stigmatizzando determinate posizioni oltranziste. Nelle ultime settimane prima del Congresso gli organizzatori e alcuni sostenitori hanno cercato di presentare l’iniziativa sotto un’altra veste, sicuramente molto più soft e con posizioni più sfumate. La realtà, però, è inequivocabile. E ci racconta, innanzitutto, che al Congresso parteciperanno tutte le associazioni anti abortiste, anti omosessuali, anti divorziste e anti femministe.
Emblematica anche la partecipazione (tra i principali promotori dell’evento) del ministro della famiglia Lorenzo Fontana, noto per le sue posizioni anti abortiste e per la sua visione della donna ferma a secoli fa, e, ancora più, del senatore leghista Simone Pillon, promotore di una delle proposte di legge più retrograde e più vergognose della storia recente della nostra repubblica.
Non meno emblematica, per altri aspetti, la partecipazione del ministro dell’interno Matteo Salvini e del leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. E’ paradossale che a promuovere certe deliranti tesi, che a sostenere con forza il ruolo centrale e indiscutibile della famiglia tradizionale (per intenderci quella formata da moglie, marito e figli) sia chi ha alle spalle divorzi, convivenze more uxorio e figli al di fuori dal matrimonio. Ha pienamente ragione la Meloni quando sostiene che nella propria vita privata ognuno è libero di fare le scelte che ritiene più opportune e figuriamoci se potremmo essere noi a criticare lo stile di vita di questo o quel politico.
Ma, al di là delle libere e legittime scelte private di ognuno, continuiamo a credere che la coerenza, soprattutto su temi così delicati, sia un valore fondamentale. E per questo riteniamo un’evidente e clamorosa dimostrazione di ipocrisia la partecipazione “in pompa magna” ad un simile evento da parte di chi a parole condivide e promuove certi tesi ma nei fatti si comporta esattamente in maniera opposta. Ipocrisia tipicamente italiana a parte, ci sono altri elementi inconfutabili ed emblematici che confermano il clima da “caccia alle streghe” che si respirerà in questo appuntamento.
Lo IOF negli ultimi anni ha finanziato una serie di studi per dare una base più solida a determinate posizioni di stampo medievale. Tra questi gli studi per dimostrare come le famiglie omogenitoriali determino poi nei bambini un peggior stato di crescita, per creare un nesso tra i matrimoni tra persone dello stesso sesso e l’aumento della pedofilia, per attaccare gli studi scientifici femministi su genere e stereotipo in nome dell’inesistente “teoria gender” o anche per associazione l’aborto ad una maggiore incidenza del tumore del seno. Studi tutti ampiamente screditati e inequivocabilmente dimostrati “carta straccia” ma che continuano ad essere sbandierati e che non è escluso (come già accaduto in edizioni passati del Congresso Mondiale delle Famiglie) che vengano nuovamente citati per dare supporto a certi “deliri” anche a Verona.
Nei giorni scorsi, poi, ha tenuto banco la polemica su un manifesto che elencava una serie di obiettivi (che definire di stampo medievale è addirittura riduttivo) da perseguire che sarebbero stati promossi nel corso del Congresso. Gli organizzatori hanno smentito con forza, parlando di evidente e clamorosa fake news. E’ però un dato di fatto che diversi dei relatori del Congresso fanno parte o sostengono Agenda Europa (nato nel 2013 dall’iniziativa di una ventina di leader e consulenti strategici e antiabortisti nord americani e europei con lo scopo di “sviluppare un gruppo di pensiero europeo di ispirazione cristiana” per contrastare i diritti per le persone Lgbt e di promuovere posizioni estremiste di stampo conservatore) i cui obiettivi, più volte enunciati e sottoscritti, fanno “raggelare il sangue”.
Tra questi, solo per citarne alcuni, l’abrogazione di tutte le leggi che permettono il divorzio, di quelle che permettono le unioni civili e tra persone dello stesso sesso, l’adozione di leggi che vietino la vendita di tutti i contraccettivi farmaceutici e di leggi che vietino le diagnostiche prenatali, l’abolizione delle leggi in favore dell’eguaglianza, inserire il divieto di aborto nel diritto nazionale ed internazionale. Sarebbero ancora numerose le considerazioni da fare.
Per completare il quadro in maniera esauriente, però, ci limitiamo a riportare di seguito le affermazioni e le posizioni “estremiste” di alcuni dei principali relatori del Congresso che, sicuramente, meglio di tante altre parole contribuiranno a delineare il quadro.
Dimitrij Smirnov (esponente della Chiesa ortodossa russa): “Aspettarsi qualsiasi tipo di vita felice dopo l’infanticidio (aborto) è semplicemente ridicolo. Una persona non può trovare la felicità se è l’assassino dei suoi figli. Le donne che scelgono di abortire sono assassine e cannibali, se vogliamo essere salvati questi cannibali devono essere spazzati via dalla faccia della terra” “Gli omosessuali sono contagiosi peggio della peste”
Igor Dodon (presidente Moldavia) “Non ho mai promesso e non sarò mai il presidente degli omosessuali, dovrebbero eleggersi un loro presidente perché appartengono ad una razza a parte”
John Eastman (professore di diritto presso Chapman University): “La legge ugandese prevedeva l’ergastolo per l’omosessualità aggravata e la prigione per i gruppi che consigliano alle persone di praticare l’omosessualità. Poi la Corte Suprema ugandese l’ha invalidata ma solo per motivi tecnici, non c’era stato il quorum. Però era una legge giusta e spero che ritorni presto”.
Brian Brown (presidente dell’Organizzazione Internazionale per la Famiglia): “I politici occidentali, in particolare Obama, hanno normalizzato la pedofilia, chiedono che le nazioni cambino le loro leggi e le loro politiche in un modo profondamente inadeguato e pericoloso per soddisfare le richieste della sinistra secolare come l’abbandono del matrimonio, la richiesta di aborto, l’accettazione della poligamia”
Alexey Komov (ambasciatore russo del WCF): “E’ ridicolo parlare di omofobia, non esiste l’omofobia si tratta semplicemente di una semplice e naturale avversione verso certi stili di vita tipici dei gay. Noi in Unione Sovietica abbiamo avuto questa ondata distruttiva molto prima, nel 1920 con Trotsky, siamo stati il primo paese a legalizzare l’aborto e il divorzio e a depenalizzare l’omosessualità. Poi fortunatamente sotto Stalin tutte queste cose sono state rimosse e il buon senso ha nuovamente prevalso”
Teresa Okafor (presidente “Foundation for African Cultural Heritage”): “Quando la legge è stata approvata in Nigeria il governo è andato oltre la semplice definizione di matrimonio, ha detto che se si fa attivismo omosessuale o si progetta un matrimonio gay si va in prigione. Sono previsti dai 3 ai 12 anni di reclusione. Questa per me è un’ottima legge”
Francesco Agnoli (giornalista e scrittore) “Se il rapporto uomo-donna non ritorna sui binari tradizionali e naturali, al di là della propaganda mediatica, avremo sempre un problema concreto”
Lucy Akello (parlamentare ugandese). Accusata di aver appoggiato una legge per opprimere e uccidere gli omosessuali (l’ufficio stampa del Congresso ha smentito ma alcuni giornalisti del suo paese confermano) ha comunque dichiarato guerra agli omosessuali sostenendo che “bisogna tenerli lontani, dobbiamo proteggere la nostra famiglia e il nostro popolo dagli omosessuali”