L’anno del riscatto: ultima chiamata per Romano Fenati
Parte domenica 10 marzo il motomondiale e per il pilota ascolano, tra la voglia di dimostrarsi ancora vincente e il bisogno di far dimenticare prima possibile il “fattaccio” di Misano, potrebbe essere un’annata cruciale per la sua carriera
Il 2019 sarà un anno fondamentale nella carriera di Romano Fenati. Inutile girarci intorno, tutti ancora ben chiaro in mente il suo controverso incidente con Stefano
Manzi a Misano che è costato al pilota ascolano una lunga squalifica. Romano dovrà dimostare di essere cambiato e dovrà riuscire ad essere sempre corretto in pista perchè ogni minima mancanza genererà sicuramente polemiche.
Siamo convinti che la squalifica comminata a Fenati, ovvero lo stop fino al termine del 2018, sia stata la più giusta del punto di vista sportivo. A questa punizione, però, se ne è aggiunta un’altra, immeritata e purtroppo ampiamente prevedibile. Sui social i tifosi si sono scatenati con insulti, a volte anche pesanti, che ancora oggi non si placano. E, se era giusto condannare il gesto di Fenati, gran parte della stampa ha usato toni troppo duri dando così spago agli insulti dei tifosi.
Molti sostengono che Fenati avrebbe dovuto essere radiato per sempre dal mondo delle corse. Nulla di più sbagliato, tutti possono sbagliare e tutti si meritano una seconda occasione. Fenati a livello mediatico paga anche il licenziamento da parte dell’accademia di Valentino Rossi, vista come l’ennesima dimostrazione del fatto che l’ascolano sia un pilota ingestibile. Sia Fenati che Rossi hanno dato la propria versione dei fatti e ovviamente tutta la stampa, per comodo, si è schierata dalla parte di quest’ultimo. In verità però nessuno sa cosa è accaduto di preciso e probabilmente, come spesso accade, la verità sta nel mezzo.
Per Fenati, però, non sarà importante solo dimostrare una maturazione a livello caratteriale, ma sarà fondamentale anche dimostrare di essere ancora un pilota molto veloce. L’ascolano nel 2018 ha corso in Moto 2 ma l’incidente di Misano gli è costato una “retrocessione” in Moto 3. Fenati può, e deve, puntare a vincere il titolo nella classe minore del motomondiale. Nei test l’ascolano è stato velocissimo, chiudendo in testa molte giornate di test e confermandosi quasi sempre fra i primi tre, segno che ha tutte le carte in regola per essere protagonista sin dalla prima gara.
Fenati guiderà la Honda del Team O, squadra con cui ha corso negli ultimi due anni. Fra i suoi avversari più pericolosi per il titolo possiamo citare il compagno di squadra Tony Arbolino, anche lui molto veloce nei test, e l’italiano dell Honda Leopard Lorenzo Dalla Porta. Molto veloci anche le KTM di Jaume Masia, che però sarà costretto a saltare per infortunio il debutto stagionale, e Aron Canet, che godrà del supporto del campione Max Biaggi. Da non sottovalutare anche l’esordiente Can Oncu, da molti indicato come un vero e proprio predestinato.
In ogni caso per Fenati il 2019 non sarà un anno facile e l’ascolano si giocherà moltissimo. Se saprà essere corretto ma anche veloce potrebbe però essere l’anno della svolta, l’anno che potrebbe rilanciare la sua carriera. In ogni caso non si può che augurare il massimo della fortuna al pilota ascolano, sperando che i media e i tifosi non approfittino del primo piccolo errore per metterlo di nuovo al centro della gogna mediatica. (DSD)