L’atleta dell’Albatros Nuoto conquista l’ennesima medaglia, argento nei 50 metri stile libero, ai campionati nazionali Fisdir in vasca corta di Fabriano. Non celebrata in alcun modo né dall’assessore allo sport né dal delegato provinciale del Coni
Scorrendo il profilo facebook dell’assessore allo sport Massimiliano Brugni, in mezzo al diluvio di post che inneggiano al Carnevale ascolano si trova anche l’omaggio all’atleta anconetano Gianmarco Tamberi che nel fine settimana ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in alto agli Europei indoor di Glasgow. Giustissimo e bene ha fatto l’assessore ascolano a celebrare il grande risultato ottenuto da un’atleta marchigiano.
Ancora meglio, però, avrebbe fatto Brugni a rendere omaggio e celebrare anche l’ennesimo grande risultato ottenuto da un’atleta ascolana, la nuotatrice Silvia Santori. Che nel fine settimana ha portato a casa l’ennesima medaglia della sua carriera, conquistando la medaglia d’argento nella specialità dei 50 metri stile libero ai campionati nazionali Fisdir in vasca corta a Fabriano. Ed il minimo che ci si potesse attendere era quanto meno un tributo da parte dell’assessore allo sport e del Comune che in passato, per titoli ed eventi meno importanti, non aveva certo lesinato omaggi e comunicati stampa celebrativi.
Un vero peccato, l’ennesima dimostrazione di come questa amministrazione e l’assessore Brugni in particolare non sappiamo neppure cosa sia realmente lo sport. Di male in peggio, silenzio assoluto anche dal delegato provinciale del Coni, Armando De Vincentis, uomo di sport che dovrebbe avere una sensibilità maggiore rispetto all’assessore comunale.
Ma che già in passato ha lasciato molto a desiderare con alcune esternazioni che nulla hanno a che vedere e che in qualche misura sono in clamoroso e imbarazzante contrasto con quello che dovrebbe essere il vero spirito sportivo del Coni (su tutte l’infelice dichiarazione in occasione dell’inaugurazione della piscina comunale). Al di là dei legittimi dubbi che in circostanze come queste nascono sull’adeguatezza di chi riveste determinati ruoli, dispiace perché Silvia Santori meriterebbe di essere omaggiata nel giusto modo per i risultati che continua ad ottenere.
E, ancora di più, perché fa parte di una società sportiva, l’Albatros Nuoto Ascoli, che andrebbe presa come esempio per impegno, serietà, dedizione. Come ripeteva sempre Andreotti “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”. E il sospetto è che il vero problema, la sconcertante mancanza di attenzione da parte del Comune e del Coni nei confronti delle imprese di Silvia Sartori nascano proprio dalla sua appartenenza a quella società.
Ne abbiamo parlato più volte e, colpevolmente, alla fine si corre il rischio di abituarsi, di considerare normale quello che da ormai un paio di anni sta subendo questa gloriosa società ascolana e i suoi 136 atleti di nuoto, pallanuoto, sincronizzato e salvamento, l’unica società sportiva di agonismo affiliata alla Federazione Italiana Nuoto nel comune di Ascoli.
Che, pure, nell’assordante e colpevole silenzio dell’amministrazione comunale (soprattutto dell’assessore allo sport…) e del delegato provinciale del Coni continua ad essere esclusa, a non poter utilizzare la piscina comunale per allenarsi e a dover fare i “salti mortali” per continuare a portare avanti la propria attività nelle diverse discipline. Bisogna essere davvero animati da una passione profonda, da un amore smisurato per il proprio sport per avere la forza e il coraggio di andare avanti, di non piegarsi di fronte ad evidenti inaccettabili e ingiustificate discriminazioni.
Bisogna avere una volontà ammirevole per superare certe ingiustizie, per non lasciarsi scoraggiarsi dal fatto di aver dovuto rinunciare al campionato di serie C di pallanuoto per l’impossibilità di usufruire della piscina comunale, bisogna avere una tenacia e una perseveranza impensabili per sopportare di dover andar in giro per le altre piscine per poter svolgere i campionati giovanili di pallanuoto. Nella nebulosa vicenda del capitolato di appalto per la gestione della piscina, quello relativo al fatto che il capitolato stesso non prevedeva la pratica della pallanuoto e del nuoto sincronizzato è sicuramente il capitolo più imbarazzante.
Bisogna essere dei “geni” per avere una simile “illuminazione”, in qualsiasi altro comune “civile” una simile sconcertante vicenda avrebbe portato alla caduta di qualche testa e, subito dopo, alle conseguenti e inevitabili dimissioni dell’assessore allo sport. Perchè non ci sono scuse per un simile obbrobrio, che sia frutto di una semplice dimenticanza o qualcosa di peggio non cambia molto, non ci sono giustificazioni. Come è nostro costume non vogliamo e non ci interessa tener conto delle “voci” dei “ si dice” e ci limitiamo come sempre a basarci su fatti concreti. Però è il caso di sottolinearlo e ribadirlo con forza, se per caso tra qualche mese dovesse accadere l’inimmaginabile (come, ad esempio, l’improvviso spuntare di qualche altra squadra di pallanuoto o di nuoto sincronizzato dalle parti della piscina comunale…) allora saremmo di fronte ad uno scandalo di proporzioni clamorose.
Quel che è certo ed indiscutibile è che quei risultati e i successi di Silvia Santori ripagano, sia pure in parte, gli sforzi e la straordinaria passione di tutto lo staff, dirigenti, tecnici e atleti, dell’Albastros Nuoto. E meriterebbero il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni e dei vertici sportivi locali. Se solo avessero la più pallida idea di cosa significa e di quali siano i veri valori dello sport…