“La pazienza è finita” scrive il Comitato di coordinamento delle associazioni del cratere prima dell’ennesimo incontro istituzionale. Apprezzamenti per il sottosegretario Crimi, critiche al commissario Farabollini. “Non deludete le nostra aspettative, non faremo sconti”
Tempo scaduto. Può sembrare addirittura ridicolo fare una simile affermazione dopo oltre 2 anni e mezzo. Ma davvero stavolta, dopo l’ennesima visita istituzionale (il commissario Farabollini e il sottosegretario Crimi) nei territori del cratere e l’ennesima serie di incontri con gli amministratori locali (i sindaci delle zone più colpite del Maceratese, però, per protesta hanno disertato l’incontro) e comitati e associazioni del cratere, non sono più ammessi ritardi e ulteriori slittamenti.
“La pazienza è finita, a noi sembra che i terremotati non stiano bene! E a voi? Non manca soltanto la casa, mancano lavoro, prospettive, speranze. E’ così difficile capirlo?” scriveva sulla propria pagina facebook “Terremoto Centro Italia”, il Comitato di coordinamento delle associazioni e dei comitati presenti nel cratere, il giorno precedente l’incontro con il sottosegretario Crimi.
Quel lungo post è la spiegazione perfetta e più appropriata dello stato delle cose, di come sta vivendo la situazione chi non ha tempo e non ha la voglia di star dietro alle solite dispute politiche, alla solita guerra di propaganda tra fazioni opposte perché da più di 2 anni e mezzo vive sulla propria pelle le conseguenze di questa grande tragedia. E che, con la naturale coerenza che deriva proprio dal vivere direttamente le conseguenze delle inefficienze delle istituzioni, contesta all’attuale governo ciò che ha contestato a quelli precedenti.
“Rivedicando le 4 manifestazioni organizzate per contestare i governi Renzi e Gentiloni – si legge nel post- siamo costretti a chiarire che non siamo soddisfatti delle misure messe in opera dal governo Conte soprattutto alla luce delle promesse fatte due giorni prima delle elezioni da parte di Salvini e Di Maio. Promesse pubblicate e sottolineate dagli stessi esponenti, con i quali abbiamo collaborato al fine di presentare emendamenti, proposte, soluzioni, ma che oggi risultano non mantenute”.
Quel post è di una chiarezza disarmante e, almeno si spera, dovrebbe far riflettere a lungo chi, da una parte e dall’altra, da ormai troppo tempo tenta di strumentalizzare e di sfruttare per i soliti motivi di propaganda “da quattro soldi” la sempre più difficile situazione dei “terremotati”. E con un linguaggio crudo, diretto e molto efficace mette degli inconfutabili punti fermi. Il primo riguarda i governi precedenti che hanno fatto male e che sono stati inevitabilmente presi di mira, con manifestazioni di protesta.
Il secondo riguarda invece l’attuale governo che fino ad ora ha decisamente deluso le aspettative e non ha rispettato quasi per nulla le tante promesse fatte, soprattutto nel periodo elettorale (ottenendo per questo tantissimi voti nelle zone del cratere). E che non ha scusanti e giustificazioni perché “non è sceso da Marte”.
“E’ importante chiarire alcuni punti– si legge nel post di Terremoto Centro Italia – i governi precedenti hanno fatto male e noi li abbiamo contestati con ben 4 manifestazioni; il governo in carica era all’opposizione negli ultimi due anni ed aveva individuato delle soluzioni importanti per cambiare passo .
Le abbiamo anche pubblicate ed hanno riscosso molto successo (hanno fatto il pieno di voti); il governo non è sceso da Marte e non può necessitare di un anno per cambiare le cose; è stato approvato il decreto Genova(già il nome dovrebbe provocarci fastidio) all’interno del quale c’era poco o nulla di nuovo e di veramente impattante (solo piccole conformità e salva Peppina); in pratica chi era in regola non ha beneficiato di nulla; nella finanziaria(importantissima) non c’è traccia di novità ne’ importanti ne’ meno importanti e non sono state sistemate le mancanze della zona franca urbana(ancora fuori sas srl ); il commissario sta perdendo tempo a studiare le precedenti ordinanze, non risponde a chi lo chiama, non ha rapporti con regioni e sindaci, non viene invitato alle riunioni chiave organizzate dal governo sul terremoto, ma in compenso, organizza incontri con i compagni di merende e soprattutto, dei problemi quali lavoro, accelerazione pratiche, zfu e divisione cratere in base ai danni subiti non ne vuole sentir parlare; con questa storia di ascoltare stanno passando mesi e stanno prendendo tempo.
Se avessero voluto intervenire lo avrebbero fatto in finanziaria; non ci stiamo ad essere strumentalizzati da Pd o altri partiti per solo fini politici, ma abbiamo il diritto di farci sentire se reputiamo insufficiente l’operato del governo sulle nostre vite”.
Con questi presupposti, i rappresentanti dei comitati e delle associazioni si sono recati all’incontro con il sottosegretario Crimi a Tolentino, nel corso del quale hanno messo in scena una singolare forma di protesta. Hanno, infatti, esposto dei cartelloni nei quali erano riportate le dichiarazioni e le promesse di Di Maio, quelle di Salvini, l’elenco delle (pochissime) cose fatte dal governo da quando si è insediato e di quello che invece non ha fatto per i terremotati.
“Ieri pomeriggio – si legge nel resoconto del giorno dopo – all’incontro con il sottosegretario del governo con delega alla ricostruzione c’eravamo anche noi. Il Coordinamento dei Comitati Terremoto Centro Italia prima dell’inizio ha contestato le promesse mancate. Dentro c’è stata un’ampia serie di interventi anche duramente critici e i comitati hanno chiaramente chiesto di terminare passerelle e campagne elettorali. Il sottosegretario ha risposto nel merito assumendo impegni concreti. Continueremo ad essere al fianco dei comitati e a vigilare con loro affinchè le promesse fatte oggi vengano mantenute e gli impegni rispettati”.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti di comitati e associazioni hanno chiesto al sottosegretario di dare risposte e avere tempi certi in particolare su alcune fondamentali questioni. Come, ad esempio, la sburocratizzazione delle procedure, la divisione del cratere in base ai danni subiti (“verranno previste procedure di urgenza ad hoc per i paesi maggiormente colpiti soprattutto per far ripartire l’economia”), facilitazioni e sgravi fiscali per le aziende che assumono, snellimento delle procedure di delocalizzazione, revisione della procedura assegnazione Cas. Secondo quanto riferito da Crimi questi interventi saranno inseriti nel prossimo decreto terremoto (decreto Catania) che verrà redatto a breve (massimo un mese).
Alla fine i rappresentanti dei comitati sono usciti dall’incontro abbastanza soddisfatti, in particolare per le risposte e le assicurazioni fornite dal sottosegretario (“ci appare l’interlocutore più interessato ai nostri problemi incontrato fino ad ora”). Decisamente meno apprezzato il commissario Farabollini (“commissario non pervenuto. Chiamate chi l’ha visto! Ci stiamo preoccupando”).
Naturalmente al di là delle impressioni, quello che conta sono come sempre i fatti. “Non deludete le nostre aspettative, non faremo sconti” il monito finale del Coordinamento dei comitati.