L’ordine del giorno della seduta di mercoledì 28 novembre, con ben 51 punti e la presenza di mozioni presentate addirittura nel 2014, dimostra come quello che dovrebbe essere il luogo più rappresentativo del Comune, sia stato ridotto ad un organo praticamente inutile
A leggere l’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, oltre a prevedere una seduta fiume che potrebbe durare anche un paio di giorni consecutivamente, ci si sente più giovani. Perché si può fare un bel salto all’indietro di 4 anni, si ritorna al dicembre 2014, mese caratterizzato da eventi di portata storica a livello internazionale ma anche a livello nazionale. Nei primi giorni del mese i leader delle grandi religioni del mondo si riuniscono in Vaticano per firmare l’accordo comune per la lotta alle grandi schiavitù moderne.
Ritorno al passato: correva l’anno 2014…
Poco prima di Natale il presidente degli Stati Uniti Obama annuncia l’intenzione di porre fine all’embargo contro Cuba dopo ben 55 anni. L’Italia in quei giorni festeggia la prima donna astronauta, Samantha Cristoforetti, in missione nello spazio. Dopo mesi di feroci discussioni, il governo Renzi (su proposta del ministro Orlando) vara finalmente il decreto anti corruzione. E, proprio alla vigilia di Natale, vara una serie di decreti tra cui quelli attuativi della legge delega della riforma del mercato del lavoro e il famoso decreto “Salva Ilva”.
Ad Ascoli dopo anni di crisi si registra il crescente entusiasmo per le vicende calcistiche dei bianconeri. Nel febbraio 2014 Bellini ha acquisito la società, e in città si sogna il ritorno in serie B. Grazie alla vittoria per 2-0 (doppietta di Altinier) con il Santarcangelo i bianconeri guidati da Petrone hanno allungato in testa alla classifica e c’è gran fermento in vista del derby in casa dell’Ancona. In Comune i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Manni e Tamburri in quei giorni presentano due interessanti mozioni, la prima relativa al censimento del patrimonio arboreo comunale e l’altra sul riordino della disciplina inerente l’erogazione della retribuzione accessoria per i dirigenti e per le posizioni organizzative all’interno del Comune.
Sono passati 4 anni da allora ma sembrano secoli ovunque, solo nel Consiglio comunale di Ascoli il tempo sembra essersi fermato. Obama da un pezzo non è più presidente degli Stati Uniti, Samantha Cristoforetti è tornata dalla spazio ed è pure diventata mamma, Renzi non solo non è più presidente del Consiglio ma è sempre più marginale nella vita politica italiana (a voler essere pignoli come 4 anni fa da poco è stato approvato il “salva Ilva” e il decreto anti corruzione…). Ancora, Bellini non è più il proprietario dell’Ascoli e di Petrone si sono perse le tracce.
Dopo 4 anni tutto è cambiato, tranne nel Consiglio comunale
Tutto cambia, tranne che nel Consiglio comunale. Dove mercoledì 28 si potrebbero (il condizionale è d’obbligo) discutere le due mozioni del Movimento 5 Stelle, inserite al punto 4 e al punto 6 dell’ordine del giorno. Nel frattempo in questi 4 anni i dirigenti hanno tranquillamente incassato decine e decine di migliaia della cosiddetta “retribuzione accessoria”, mentre sarebbe interessante sapere se è stato mai fatto il censimento arboreo e, soprattutto, in questi 4 anni quanti degli alberi che c’erano allora sono stati tagliati. Va per altro sottolineato come il fatto che ci siano quelle due mozioni risalenti a dicembre 2014 non è una semplice casualità.
Perché complessivamente ci sono 3 mozione risalenti al 2014, 10 al 2015 e 10 al 2016, con situazioni che definire paradossali è un eufemismo. Come ad esempio il fatto che si dovrebbe discutere ora, poco meno di 4 anni dopo, la mozione presentata dal consigliere comunale del Pd Francesco Ameli che chiedeva l’adozione di agevolazioni per i commercianti che avevano subito danni economici dai lavori di riqualificazione del centro storico (dopo tutto questo tempo molti di quei commercianti hanno chiuso da un pezzo…).
O come le due mozioni presentate dai consiglieri Tamburri e Manni nelle quali in una si chiede al sindaco e a tutto il Consiglio comunale di esprimere sostegno agli abitanti di Arquata del Tronto colpiti dal terremoto (vi immaginate come potrebbe reagire il sindaco Petrucci se oggi, a due anni e mezzo di distanza, gli arrivasse il sostegno ufficiale del Consiglio comunale di Ascoli?) e l’altra per chiedere interventi urgenti per il post terremoto!
Cena in Pinacoteca un anno dopo
Va un pochino meglio per quanto riguarda le interrogazioni (14 in tutto), inserite come primo punto all’ordine del giorno (e a cui come al solito verrà dedicata la prima ora, quindi nella migliore delle ipotesi se ne discuteranno 4-5). Almeno da un punto di vista temporale perché risalgono tutte agli ultimi 12 mesi (la più “fresca” è del maggio 2018, 6 mesi fa…). Certo poi non sarà meno paradossale discutere (è la prima interrogazione all’ordine del giorno presentata dal consigliere Umberto Trenta) della vicenda della concessione delle sale della Pinacoteca per la cena di Natale 2017 ad una associazione locale, argomento di discussione profonda un anno fa ma ora francamente del tutto fuori luogo e fuori tempo.
O anche dell’interrogazione presentata da Ameli (nel gennaio 2018) sui rischi derivanti dalla presenza di amianto in alcune zone cittadine. Che, ovviamente, se esistono realmente dopo 10 mesi si sono ampiamente concretizzati. Potremmo proseguire a lungo ma tutto ciò è ampiamente sufficiente per rendersi conto di come ormai il Consiglio comunale, che pure dovrebbe essere il luogo maggiormente rappresentativo del Comune, sia stato ridotto ad un organo praticamente inutile, nel quale ci si limita a ratificare (senza mai osare mettere in discussione) decisioni prese altrove e dove non è neppure garantita all’opposizione la possibilità di esercitare quella funzione di controllo che dovrebbe esercitare (se dopo 4 anni determinati atti devono ancora essere discussione…).
Un’istituzione che non è più presa sul serio dagli stessi amministratori (d’altra parte già la scelta del presidente del Consiglio comunale aveva fatto intuire quanto poco fosse tenuta in scarsa considerazione la civica assise…) e che continua a perdere di credibilità. E non solo per i tempi lunghissimi di cui sopra ma anche per la superficialità e l’approssimazione con cui viene predisposto anche solo l’ordine del giorno.
Come detto quello di mercoledì 28 novembre è composto addirittura da 51 punti (di cui il primo racchiude 14 interrogazioni). Servirebbero almeno un paio di giorni per affrontarli tutti, sarebbe molto più serio limitarsi a metterne la metà con, però, l’obbligo di completarli realmente. In questo modo, invece, si perde ulteriormente di credibilità e non sembra certo una cosa seria.
Il trionfo dei “consiglieri paletta”
Ma se davvero volete farvi un’idea di come funziona il Consiglio comunale vi consigliamo di assistere almeno una volta ad una sua seduta. Con un’avvertenza fondamentale: preparatevi psicologicamente prima perché non è proprio quello che si suole dire uno “spettacolo particolarmente edificante”. A partire dal fatto che scoprirete che tutte le storielle che si raccontano su quanto accade in Parlamento, con parlamentari spesso poco attenti alle discussioni in atto, se non addirittura indaffarati a fare altro (con tablet, telefonini e cose simili) sono una triste realtà anche nella civica assise comunale, tra chi legge il giornale, chi gioca o parla con il cellulare, chi chiacchiera dei fatti propri con il vicino di seggio (o anche fuori dall’aula, tra una sigaretta e un caffè).
Se, poi, non siete esperti in materia inevitabilmente vi chiederete cosa ci fanno tutte quelle persone che siedono per ore in quei banchi senza mai parlare, senza mai intervenire e che limitano il loro impegno a qualche alzata di mano. Sono i consiglieri comunali della maggioranza, cioè della parte politica del sindaco, che in pratica (a parte un paio di eccezioni, su tutti l’ex presidente del Consiglio e ex consigliere regionale Umberto Trenta) sono lì solo per votare le delibere, le mozioni e gli ordini del giorno sulla base delle indicazioni del sindaco stesso.
Sono quelli che il compianto consigliere comunale Pino Mercuri chiamava i “consiglieri paletta”, con una definizione che fotografa alla perfezione il ruolo che svolgono. Sorvolando sulla gestione e sull’atteggiamento del presidente del Consiglio Marco Fioravanti, complessivamente l’impressione che se ne ricava è a dir poco deprimente.
“Sciogliamo le Camere per un mondo migliore”, cantavano “Rokko e i suoi Fratelli” (Corrado Guzzanti, Pierfrancesco Loche, Antonello Fassari, Stefano Masciarelli) nel loro indimenticabile “Sopravvoliamo”, sigla del programma di Raitre condotto da Serena Dandini “Avanzi”. “Sciogliamo il Consiglio comunale” verrebbe voglia di gridare di fronte ad un simile spettacolo e vista la sua sostanziale inutilità.
Anche perché quanto meno potremmo risparmiare qualche decina di migliaia di euro all’anno, tra lo stipendio del presidente del Consiglio comunale e i gettoni di presenza dei consiglieri comunali.