Beffa sanità, futuro sempre più grigio per l’ospedale di Ascoli


Il consigliere regionale Celani lancia l’allarme:  “Lasciamo perdere il dibattito sull’ospedale unico o di primo livello ed occupiamoci dello stato attuale della nostra sanità perché c’è il rischio che tra qualche anno l’ospedale di Ascoli possa divenire un semplice Poliambulatorio”

Nella stucchevole e strumentale (da qualsiasi parte la si veda) battaglia a favore o contro l’ospedale unico, del Piceno il rischio che, comunque finisca, a rimetterci pesantemente sia proprio il capoluogo piceno sta pian piano diventando una possibilità sempre più concreta. Purtroppo non c’è neppure da sorprendersi più di tanto, non sarebbe certo una novità che la miopia politica dei nostri politici e amministratori finisca per procurare danni incalcolabili al nostro territorio.

Ma in questo caso c’è qualcosa in più, che va oltre la stessa miopia. C’è l’aggravante, non da poco, che per meri calcoli di propaganda politica si finisce per perdere di vista l’interesse reale dei cittadini che diventa, nella migliore delle ipotesi, secondario rispetto all’interesse di parte. Capita spesso, non dovrebbe accadere in un settore così delicato e così fondamentale come la sanità pubblica, la salute dei cittadini. Che avrebbe meritato e meriterebbe una discussione e un approfondimento serio e concreto, su tutti gli aspetti tecnici, invece che la solita rissa tra fazioni politiche o, peggio ancora, di campanile. In questi mesi ne abbiamo lette e ne abbiamo ascoltate davvero di tutti i colori (da una parte e dall’altra), con affermazioni paradossali e surreali.

Come quelle ascoltate nel corso dell’ultimo Consiglio comunale aperto sulla sanità che si è tenuto nel capoluogo piceno, con qualche politico locale che, per perorare la causa contro l’ospedale unico, è arrivato ad affermare che quelli di Ascoli e San Benedetto così come strutturati ora sono comunque ospedali di ottimo livello, di qualità. Ci sarebbe da ridere, se non stessimo parlando di un argomento così serio e fondamentale per i cittadini.

Al di là di certe imbarazzanti “panzane”, quello che però è stato chiaro sin dall’inizio è che San Benedetto e tutto il territorio della riviera hanno sempre avuto in mente un obiettivo preciso e determinato, trasversale alla semplice posizione favorevole o contraria all’ospedale unico: la realizzazione di un nuovo ospedale nei pressi della riviera stessa, che sia l’ospedale unico o che sia l’ospedale di primo livello. E la sensazione, sperando ovviamente di sbagliare, è che comunque finisca il capoluogo piceno subirà l’ennesima beffa. Ci sono diversi indizi che fanno temere questa fine, comprese alcune dichiarazioni del presidente Ceriscioli (almeno secondo quanto riportato da alcune testate locali).

Una spiacevole sensazione che è condivisa dal consigliere regionale (ed ex sindaco di Ascoli) Piero Celani. Che, in lungo comunicato, denuncia il rischio che l’ospedale di Ascoli sia destinato pian piano a perdere pezzi, al punto da diventare (a prescindere che si realizzi o meno l’ospedale unico del Piceno) un mega poliambulatorio.

Sarò un cinico e non facilmente pronto alla commozione – scrive Celani – ma mentre infuria il derby sulla sanità tra Ascoli e San Benedetto per chi potrà avere in futuro l’ospedale di primo livello, mi chiedo a chi giovino questi contrasti. Continuo quindi a non commuovermi sul fatto che in luogo di un ospedale unico potremo averne due, con il rischio che siano entrambi a scartamento ridotto, ma soprattutto perchè c’è il rischio , concreto, che l’ospedale di Ascoli, continui a perdere pezzi. E’ la storia di sempre: quella dei due polli di Renzo che continuano a beccarsi anche durante il percorso che li porta alla padella.

Credo invece che in attesa della riorganizzazione della Sanità Picena, che mi sembra sia di là da venire, e sempre in attesa e fiduciosi che qualcosa cambi alle prossime elezioni regionali, dobbiamo stare molto attenti che non venga tolto all’ospedale di Ascoli ciò che abbiamo, anzi, sempre in attesa, dobbiamo chiedere con forza il suo potenziamento anche in ragione dei servizi che dovranno essere garantiti ai territori dell’entroterra”.

Il consigliere regionale di Forza Italia, poi, elenca quelli che a suo dire sono gli indizi che lasciano temere il peggio. “Stando ai si dice – prosegue l’ex sindaco del capoluogo piceno – sembra, a dispetto di quanto previsto e scritto a chiare lettere nei programmi dell’Area Vasta 5, che l’Unità Operativa Complessa di ORL, (Otorinolaringoiatria),  da Ascoli venga trasferita a San Benedetto, cosa assolutamente non prevista nella determina n. 639 del 31/07/2012 a firma dell’allora direttore generale dell’Asur, che appunto, definisce il processo di riorganizzazione dei due Presidi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto.

Nello specifico ad Ascoli sono previste e devono restare le degenze ordinarie in modo che venga garantita la continuità assistenziale con la reperibilità notturna e festiva e le consulenze di pronto soccorso, e ancora le degenze in DH/DS e le attività ambulatoriali e di consulenza, mentre al Madonna del Soccorso sono previsti e dovranno restarci, le degenze in DH/DS e le attività ambulatoriali. Ed ancora: mentre nel presidio di San Benedetto verrà presto attivato il polo neurochirurgico, all’ospedale di Ascoli non c’è traccia di disponibilità di un neurologo, a servizio del reparto di ematologia e a disposizione della radiologia interventistica di prossima attivazione.

E mentre tutto ciò accade, noi ci stiamo a beccare su quale dovrà essere l’ospedale di primo livello!   Assurdo! E poi ancora: vogliamo parlare della cronica mancanza dei medici nel Pronto Soccorso del Mazzoni e delle lunghe liste di attesa?? E allora, per un momento, lasciamo perdere l’estenuante dibattito sull’ospedale unico o di primo livello che dir si voglia, con annesse commozioni e facili lacrime, ed occupiamoci dello stato attuale della nostra Sanità perché c’è il rischio che tra qualche anno l’ospedale di Ascoli potrà divenire un semplice e grande Poliambulatorio con annesso Pronto Soccorso. E’ su questi tempi che occorrerà organizzare un Consiglio Comunale aperto prima di occuparci di Ospedale unico, e di addentrarci in un derby che non ha senso!

Ma proprio a nessuno – conclude provocatoriamente Celani – è venuto il dubbio che il Governo Regionale ci stia facendo distrarre per non affrontare gli attuali gravi problemi della Sanità Picena, a tutto vantaggio di quella a nord delle Marche?

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