Costerà circa 300 mila euro l’ottimo cartellone predisposto dall’Amat, con 8 titoli in programma (16 serate) oltre l’etoile di Eleonora Abbagnato fuori abbonamento. Ma, nonostante gli annunci del presidente Troli, Ascoli resta distante da Ancona e Pesaro
Sarà anche vero, come hanno sostenuto i vertici dell’Amat che il palcoscenico ascolano è, insieme a Pesaro, “il fiore all’occhiello della regione per attenzione da
parte del pubblico e numero di spettatori”. O che, come ha sottolineato il presidente dell’Associazione teatrale marchigiana Gino Troli, che “Ascoli è una delle città marchigiane dove si fa più teatro insieme a Pesaro”.
I “freddi” numeri, però, dicono esattamente il contrario. Ed evidenziano inequivocabilmente che anche a Macerata e Fano (come d’altro canto avviene da anni) si fa molto più teatro rispetto al capoluogo piceno, mentre è assolutamente impensabile provare anche a fare paragoni con Pesaro e, più ancora, con Ancona (che Troli e vertici dell’Amat si guardano bene dal citare solo perché nel capoluogo regionale è “Marche teatro” a gestire la stagione teatrale).
Per comprendere meglio, ad Ascoli complessivamente per la stagione di prosa sono in programma 8 titoli più, fuori abbonamento, l’etoile di Eleonora Abbagnato per complessive 17 serate. A Pesaro sono sempre 8 i titoli in programma ma per ben 28 serate, a cui si aggiungono 6 spettacoli per il cartellone della danza. Ad Ancona, invece, sono ben 11 i titoli in programma per la stagione di prosa, con addirittura 46 serate, senza dimentica poi il cartellone della danza.
Certo, come annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione della stagione di prosa, poi ci saranno anche gli appuntamenti al Filarmonici, sempre a cura dell’Amat (non è questa la sede opportuna ma non si capisce per quale ragione non si sia puntato su una realtà locale per il riqualificato teatro…). Ma in ogni caso Ancona soprattutto, ma anche Pesaro, sono decisamente su un altro livello.
Come numero di titoli e di serate proposte, ovviamente anche come numero di spettatori (nel capoluogo regionale più del doppio rispetto ad Ascoli) ma anche per il tipo di spettacoli proposti, con numerosi esclusive regionali (che mancano completamente al capoluogo piceno) e anteprime nazionali. Senza considerare che, poi, sia nel capoluogo regionale che a Pesaro ci sono molte altre iniziative e altre rassegne teatrali oltre le stagioni di prosa “ufficiali”. Naturalmente, poi, quando si parla di teatro non si può certo ridurre tutti a semplici numeri.
A maggior ragione al posto dei vertici dell’Amat avremmo assolutamente evitato certi infausti (e, come visto, inattendibili) proclami per presentare una stagione di prosa che non ha certo bisogno di artifizi e tanto meno di millantare primati che non ha (e non può avere) per essere ampiamente apprezzata. Perché siamo di fronte ad un cartellone di buon livello che, come si legge nella delibera n. 187 del 6 settembre 2018, garantisce “una molteplicità di spettacoli appartenenti a diversi generi e rivolti ad un target differenziato di spettatori”.
E che, non a caso, ha un costo di quasi 300 mila euro, 280.500 euro per la precisione, di cui 126 mila euro a carico del Comune (il resto si presume di coprirlo con gli incassi di abbonamenti e biglietti). Considerando, però, che quello è il costo senza lo spettacolo fuori abbonamento (quello di Eleonora Abbagnato), è del tutto evidente che considerando anche quello sicuramente si superano i 300 mila euro.
Un progetto unitario, come scrive l’Amat stessa che ha predisposto il cartellone, che prevede la proposizioni di testi classici (Cechov, Pirandello, Dostoevskij) insieme a nuove proposte particolarmente interessanti (molto atteso il Van Gogh interpretato da Alessandro Preziosi, ma anche il testo premiato dalla accademia francese “Mi amavi ancora” di Florian Zeller), esilaranti show e anche un importante omaggio al cinema (Irene Pivetti veste i panni che furono di Julie Andrews in “Victor Victoria”), ovviamente senza dimentica la danza.
Il cartellone (il programma completo in fondo all’articolo con, a fianco, il costo del cachet per ogni titolo) si aprirà il prossimo 10 e 11 ottobre con lo scoppiettante ed esilarante omaggio ad Anna Marchesini da parte dei suoi storici compagni di viaggio, Massimo Lopez e Tullio Solenghi. A cui seguirà l’appuntamento fuori abbonamento con la grande danza Protagonista Eleonora Abbagnato con il balletto del coreografo francese Julien Lestel ispirato alle eroine puccinniane e alle celebri aree da Manon Lescaut, La Boheme, Suor Angelica, Tosca, Madame Butterfly, già proposto con grande successo questa estate allo Sferisterio.
Come detto il costo complessivo della stagione di prosa ammonta a 280.500 euro, di cui 189.000 per i cachet e 91.500 per spese organizzative. Per quanto concerne i cachet, al costo di ogni titolo in programma (che trovate in fondo all’articolo con il programma completo della stagione) bisogna aggiungere i 35 mila euro per il teatro contemporaneo che si svolgerà al Filarmonici (il cui programma è ancora da definire) e i 7.500 euro per il teatro domenicale per i ragazzi (e le famiglie).
Per quanto concerne, invece, le spese organizzative sono determinate per 24.000 euro dalla Siae, 17.000 euro per il personale di sala, 12.000 euro per spese tecniche, 22.000 per pubblicità e promozione, 12.500 euro per la sicurezza, 2.000 euro per progetti e attività collaterali e 2.000 euro per spese varie.
Per far fronte a simile impegno di spesa il Comune verserà all’Amat un contributo di 126 mila euro, mentre il resto dovrebbe essere coperto dagli incassi stimati in 154.500 euro. Una previsione di incassi che viene fatto sulla base di quanto si è incassato l’anno precedente tra biglietti e abbonamenti, per una media di 9.088 euro di incassi a serata. Che (per ricollegarci al discorso iniziale circa gli spettatori) equivale ad un incasso e ad una media spettatori buoni ma non certamente così entusiasmanti.
Magari, anche per una questione di trasparenza, sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale prendesse l’abitudine (come avviene in altri comuni) di rendere pubblico il rendiconto relativo ad abbonati, spettatori e incassi per ogni serata. Sicuramente positivo, invece, il fatto che anche per quest’anno non ci sono variazioni e aumenti per i prezzi di abbonamenti e biglietti.
Prezzi e modalità di vendita di abbonamenti e biglietti sotto il programma completo del cartellone (tra parentesi il cachet di ogni spettacolo).
STAGIONE DI PROSA 2018-2019 TEATRO VENTIDIO BASSO
10-11 ottobre 2018
“Lopez & Solenghi Show” con Massimo Lopez e Tullio Solenghi (22.000 e.)
10-11 novembre 2018
“Viktor und Viktori” con Veronica Pivetti (18.000 e.)
18-19 dicembre 2018
“Vincent Van Gogh” con Alessandro Preziosi (21.000 e.)
12-13 gennaio 2019
“Mi amavi ancora” con Ettore Bassi e Simona Cavallari (16.000 e.)
9-10 febbraio 2019
“Pensaci, Giacomino” con Leo Gullotta (16.000 e.)
12-13 marzo 2019
“Il Gabbiano” con Massimo Ranieri (23.000 e.)
29-30 marzo 2019
“I fratelli Karamazov” con Galuco Mauri (16.500 e.)
FUORI ABBONAMENTO
21 ottobre 2018
“Puccini” con Eleonora Abbagnato
ABBONAMENTI
Platea e palco centrale I e II ordine 200 euro
Palco laterale I e II ordine, palco centrale III ordine 165 euro
Palco laterale III ordine, palco IV ordine 136 euro
Speciale studenti* 100 euro
Da lunedì 17 a sabato 22 settembre prelazione vecchi abbonati con conferma turno e posto, lunedì 24 e martedì 25 settembre prelazione con possibilità di cambio turno e/o posto, da mercoledì 26 settembre nuovi abbonamenti
BIGLIETTI
Platea e palco centrale I e II ordine 28 euro – 23 ridotto
Palco laterale I e II ordine, palco centrale III ordine 23 euro – 19 ridotto
Palco laterale III ordine, palco IV ordine 19 euro – 16 ridotto
Loggione 14 euro – 11 ridotto
Speciale studenti* 14 euro
PUCCINI (FUORI ABBONAMENTO)
Platea e palco centrale I e II ordine 35 euro – 30 ridotto
Palco laterale I e II ordine, palco centrale III ordine 30 euro – 25 ridotto
Palco laterale III ordine, palco IV ordine 25 euro – 20 ridotto
Loggione 20 euro – 15 ridotto
*riservato agli studenti delle scuole medie, superiori e universitari, palco laterale III e IV ordine
Riduzione fino a 25 anni e oltre 65 anni. Per Puccini e Barbiere di Siviglia anche iscritti scuole danza