Telenovela tribuna est, anche i nuovi dirigenti dell’Ascoli beffati dal sindaco


Il giorno della presentazione della nuova società (10 luglio), il presidente Tosti svelava che il sindaco aveva promesso che la tribuna est sarebbe stata pronta a gennaio 2019. Un mese dopo, però, Castelli  annuncia che “sarà pronta nel corso della stagione 2019-2020

Se qualcuno credeva che l’incomprensibile atteggiamento del sindaco Castelli e dell’amministrazione comunale nella vicenda dello stadio fosse determinato dallo scarso feeling (per usare un eufemismo…) con Bellini si è già dovuto ricredere. Cambiano i dirigenti, cambiano proprietario e presidente dell’Ascoli ma il primo cittadino continua tranquillamente, e senza alcuno scrupolo, a prendersi gioco di loro e di tutti i tifosi bianconeri.

Mai fidarsi delle promesse del sindaco sulla tribuna est…

Nel giorno della presentazione del nuovo proprietario e della nuova dirigenza bianconera (esattamente il 10 luglio scorso) l’emozionatissimo nuovo presidente Giuliano Tosti aveva dichiarato di fronte a tutta la stampa e ai tifosi presenti: “ringraziamo il Comune per quello che ha fatto per la ricostruzione della tribuna est. Il sindaco ci ha promesso che a gennaio sarà pronta”.

Ringraziamenti in realtà non meritati, visto che quella della tribuna est è una telenovela che si trascina da anni ed è diventata una delle pagine più imbarazzanti e sconcertanti della storia recente dell’amministrazione comunale. Ma c’era da capirlo Tosti, appena insediato ha voluto giustamente dare un segnale di distensione, mostrare la volontà di instaurare un rapporto di leale e produttiva collaborazione con l’amministrazione comunale. E, pur senza farsi troppe illusioni visti i precedenti, quella di gennaio 2019 era sembrata una data quanto meno credibile, visto che già da qualche mese se ne parlava.

Poi, però, poco più di un mese dopo, ecco che nuovamente lo scenario cambia radicalmente e, tanto per cambiare, la promessa di 30 giorni prima è già “carta straccia”. La scoperta nel giorno di ferragosto, quando un quotidiano locale ha pubblicato una lunga e dettagliata intervista con il sindaco Castelli nella quale il primo cittadino affronta alcuni degli argomenti più caldi del momento. Compreso, ovviamente, quello relativo al cantiere infinito al Del Duca.

Un anno in più in un mese

A proposito del quale il sindaco, almeno secondo quanto riportato nell’intervista, afferma che “la tribuna est sarà pronta nel corso della stagione 2019-2020, ma non chiedetemi date”. Non essendo il 1 aprile, quindi dovendo escludere il tradizionale “pesce d’aprile”, né la settimana di Carnevale, periodo nel quale notoriamente “ogni scherzo vale”, per un po’ abbiamo sperato che comparisse il cartello che annunciava che eravamo su “Scherzi a parte”.

Poi nei giorni successivi, non riuscendo a credere a quanto avevamo letto, abbiamo atteso una smentita ufficiale da parte del primo cittadino, magari con un comunicato stampa nel quale si spiegava che il giornalista che aveva realizzato l’intervista era stato vittima di un “colpo di sole”, che aveva preso “lucciole per lanterne” e, quindi, non aveva riportato nel giusto modo le sue affermazioni. Smentita che, però, non è mai arrivata.

Quindi, visto che a quanto pare non c’è stato alcun fraintendimento, purtroppo dobbiamo prendere sul serio le affermazioni del sindaco Castelli. O meglio, dobbiamo rassegnarci all’idea che quanto riportato su quel quotidiano corrisponde esattamente a ciò che ha detto. Quanto a prenderlo sul serio è praticamente impossibile, dopo 4 anni di annunci, proclami, scadenze, smentite, controsmentite e cose varie solo uno sprovveduto potrebbe prendere sul serio le affermazioni del sindaco sullo stadio.

Anzi, probabilmente ormai neppure lui riesce a prendersi sul serio, al punto da implorare stampa e cittadini di non chiedergli più date, visto che da 4 anni a questa parte non ha fatto altro che fornirne ogni volta una diversa, ovviamente tutte puntualmente non rispettate. Ironia a parte resta il fatto che, nel giro di appena 30 giorni, si è passati da “gennaio 2019” a “nel corso della stagione 2019-2020”, con l’ennesimo ulteriore slittamento di, ben che vada, ulteriori 8-9 mesi che potrebbero diventare anche più di un anno.

Da rimanere senza parole, come in effetti sembra essere accaduto al presidente dell’Ascoli Tosti. Che, dopo una settimana, probabilmente sotto shock per la clamorosa “fregatura” subita, non ha ancora avuto la forza di commentare. Anche in questo caso comprendiamo lo smarrimento del presidente bianconero e di tutta la società, dopo le belle parole, i soliti proclami, le promesse di collaborazione, la dura e cruda realtà si è dimostrata completamente differente (in perfetta linea con quanto è accaduto negli anni passati, con la gestione Bellini).

Non solo la data di consegna, misteri e domande senza risposta

Però, passato il comprensibile smarrimento, sarebbe ora opportuno che la società facesse sentire la propria voce. Perché i casi sono due, o Tosti si è inventato la promessa del sindaco oppure il primo cittadino, ancora una volta, si è preso gioco del presidente bianconero, facendo una promessa che sapeva già essere fallace. In tal caso il minimo che possa fare l’Ascoli è chiedere spiegazioni. Non solo, la società bianconera ha tutto il diritto, anzi quasi il dovere, di pretendere, dopo anni di questo interminabile teatrino, una data certa, che sia fine 2019, il 2020 o più tardi ancora.

E’ la prassi ovunque, anche quando si realizza un nuovo stadio (e non solo un settore) viene indicata una data per la fine dei lavori e la consegna della struttura (e l’eventuale ritardo al massimo è di qualche mese, non certo di anni). E’ accaduto così per i nuovi stadi di Udine, Frosinone, Cagliari, Torino (secondo il Cda della Juve del marzo 2008 lo Juventus Stadium sarebbe stato pronto all’inizio della stagione 2011-2012 e, in effetti, poi è stato inaugurato l’8 settembre 2011), perché solo ad Ascoli non è possibile indicare una data certa?

Sarebbe, poi, quanto meno doveroso da parte del sindaco spiegare come mai, nel breve volgere di un mese, si è passati da “gennaio 2019” a “nel corso della stagione 2019-2020”, rendere noto all’Ascoli e ai suoi tifosi cosa mai è accaduto di così inatteso e imprevisto da determinare uno slittamento, non di qualche giorno o di qualche mese ma, praticamente, di circa un anno.

Speranza probabilmente vana, sono 4 anni che si va avanti con questo indegno teatrino senza che il sindaco e l’amministrazione comunale si siano mai sentiti in dovere di fare chiarezza, di spiegare i tanti, troppi incredibili misteri di questa assurda e vergognosa telenovela.

Servirebbe quel coraggio che Castelli e la sua amministrazione hanno ampiamente dimostrato di non avere per spiegare come mai un intervento per il quale erano inizialmente previsti due stralci di lavoro e un costo di 2,5 milioni di euro si è trasformato in un’opera interminabile che al momento è già arrivata al quinto stralcio dei lavori e ha ormai raggiunto un costo di quasi 4 milioni di euro. Inevitabilmente destinato a lievitare ancora, anche perché da parte di chi sta effettuando i lavori sono state formalizzate riserve.

Nell’interrogazione sulla tribuna est presentata il 7 giugno scorso il consigliere comunale Ameli parlava di 1,2 milioni di riserve, chiedendo lumi al dirigente del settore Progettazione e Gestione OO.PP. Che, però, nella sua risposta del 5 luglio, dopo aver ammesso che “non è al momento possibile indicare né il termine di consegna (e negli stessi giorni il sindaco invece prometteva a Tosti “gennaio 2019”…) né il costo complessivo della tribuna est”, rispondeva molto vagamente che “solo al momento del conto finale potranno conoscersi le effettive riserve dall’Ati (l’associazione temporanea di imprese che sta effettuando i lavori)”.

In realtà il Comune sa già (e sapeva già quando il dirigente ha risposto all’interrogazione) l’entità delle riserve apposte dall’Ati, tanto che già il 14 maggio, con determina n. 1329, ha affidato ad un tecnico esterno il compito di esaminare le riserve apposte al 4° stato di avanzamento del secondo stralcio dei lavori. E all’interno della determina stessa c’è scritto inequivocabilmente che l’amministrazione comunale ha “preso atto che l’appaltatore ha apposto delle riserve sugli elaborati tecnici contabili del 4° Sal”.

In altre parole l’ennesima farsa di una vicenda che, fino a che non verrà messa la parola fine (forse tra un anno, nella migliore delle ipotesi…), purtroppo ci regalerà molte altre spiacevoli sorprese…

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