Al di là dell’aspetto agonistico e della vittoria di Gubbini (Porta Tufilla), come al solito la Quintana di Ascoli si caratterizza e colpisce per il suo straordinario fascino, per gli splendidi costumi e per l’imponente regalità del corteo, con i suoi 1400 figuranti
Sovvertendo in parte i pronostici della vigilia, che vedevano come grande ed unico favorito Luca Innocenzi (Porta Solestà), Massimo Gubbini ha regalato a Porta Tufilla la Quintana di luglio. D’altra parte tutti erano concordi nell’indicare nel cavaliere rossonero l’unico avversario pericoloso per il portacolori gialloblu. Che, rispetto al passato, ha commesso un insolito errore che alla fine gli è costato il palio.
Al momento, se i due protagonisti non commettono entrambi gravi errori, non sembrano esserci alternative. Discreto il cavaliere di Sant’Emidio Enrico Giusti, semplici comprimari gli altri cavalieri, Nicolas Lionetti (Piazzarola), Fabio Picchioni (Porta Romana) e Mattia Zannori (Porta Maggiore), con solamente il portacolori biancorosso, vista la giovane età, che ha qualche possibilità in prospettiva di diventare competitivo. Ma l’aspetto agonistico è solo un aspetto della Quintana di Ascoli che si caratterizza e colpisce per il suo straordinario fascino, per gli splendidi costumi e per l’imponente regalità del corteo, con i suoi 1400 figuranti.
Come al solito tantissima gente (nella maggior parte ascolani o dei paesi limitrofi, pochi i turisti e questo dovrebbe far riflettere) ha assistito al corteo per le vie del centro, sia entrata che in uscita, con gli occhi puntati soprattutto sulle dame dei 6 sestieri. Ma ad affascinare non sono solo le splendide signore dei sestieri ma anche le castellane dei vari Castelli, le damigelle, le cortigiane, le contadine. Ma anche le tante figure storiche e particolari che compongono il corteo stesso, anche quest’anno aperto da Massimiliano Ossini.
Soprattutto a loro, anche se non manca certo l’attenzione alle dame, è dedicata la nostra fotogallery effettuata nel corso del corteo di entrata ma anche nelle fasi del ritrovo, prima della partenza del corteo stesso, a piazza Ventidio Basso e nelle sedi dei sestieri. Un momento, quest’ultimo, anch’esso molto particolare e di grande fascino, con l’eccitazione e l’agitazione dei figuranti che si preparano per la sfilata e la tensione già rivolta al palio.
Uno spettacolo unico che negli ultimi due anni regala anche attimi di emozione e commozione, soprattutto nel lungo applauso, quasi un’ovazione, che gli spettatori lungo le vie cittadine ma anche all’interno del campo giochi hanno tributato al passaggio del Castello di Arquata, il comune ascolano più pesantemente e gravemente colpito dal terremoto. Naturalmente non mancano anche alcuni aspetti negativi su cui sarebbe opportuno riflettere, un paio ormai di vecchia data. Come il problema dei tanti, troppi biglietti omaggio come al solito elargiti “a destra e a manca”, uno scandalo che si trascina da anni e che sembra essere diventata una di quelle tradizioni irrinunciabili della Quintana. Assolutamente da rivedere anche la promozione dell’evento.
Con un bacino potenziale così elevato continuano ad essere comunque troppo pochi i turisti che vengono nel capoluogo piceno anche solo per assistere alla sfilata in entrata o in uscita. Bisognerebbe promuovere e pubblicizzare maggiormente l’evento di luglio, che ricordiamo fu istituito proprio per ragioni turistiche, lungo la costa, in particolare a San Benedetto. Proprio nei giorni precedenti alla Quintana più persone hanno sottolineato come a San Benedetto non si vedesse un solo manifesto della giostra ascolana.
Da un paio di anni a questa parte, poi, uno dei principali problemi emersi nella Quintana di luglio è il fatto che la sfilata conclusiva si conclude nella semi oscurità. In particolare quello che dovrebbe essere il momento più suggestivo del corteo, l’ingresso prima in corso Trieste poi la conclusione in piazza del Popolo avviene quasi nell’oscurità. Un paio di turisti presenti proprio in corso Trieste, ad esempio, dopo il passaggio dei primi castelli se ne sono andati infastiditi, rimpiangendo il fatto di essere venuti ad Ascoli dalla costa (provenivano da Alba Adriatica) per vedere poco o nulla.
Come si può notare nella foto la situazione in corso Trieste è davvero ai limiti e non molto migliore è lo scenario a piazza del Popolo. Sotto accusa è la pessima illuminazione, sappiamo bene che da quanto il servizio della pubblica illuminazione è stata affidato ad un privato bisogna rassegnarsi al peggio. Però almeno in occasione della Quintana di luglio si potrebbe pensare ad un intervento, anche temporaneo, per fare in modo che la suggestiva conclusione del corteo possa avvenire nello scenario migliore e con un’adeguata illuminazione.
C’è da sperare che il nuovo sindaco e la nuova giunta (la prossima edizione della Quintana di luglio sarà la prima della nuova amministrazione dopo le elezioni amministrative della primavera 2019) siano in grado di intervenire.