Il campione azzurro posta su twitter la foto della sua piccola Sienna dopo il vaccine per il meningococco, scatenando la solita inqualificabile reazione di una parte dei no vax. Messi a tacere, però, dalla reazione decisa dello “Zar” e dalla crescente solidarietà nei suoi confronti
Ivan Zaytsev è probabilmente il più forte giocatore italiano di pallavolo dell’ultimo decennio, sicuramente il più amato dai tifosi. La scorsa estate era finito al centro di un’autentica bufera per un problema di sponsor che di fatto l’aveva escluso dalla nazionale (la federazione italiana aveva sottoscritto un contratto di sponsorizzazione che obbligava chiunque giocava con la maglia azzurra ad indossare una determinata marca di scarpette ma Zaytsev, per i noti problemi fisici, avrebbe avuto bisogno di una scarpa particolare che l’azienda in questione non è riuscita a fornirgli, quindi è stato escluso dalla nazionale).
Ora è finito nuovamente al centro dell’attenzione per ragioni che nulla hanno a che fare con il suo sport ma che nascono dall’intolleranza e l’ignoranza di troppe persone. Il campione, che dal prossimo anno giocherà a Modena, nei giorni scorsi ha postato sui social una foto della sua piccola Sienna, nata lo scorso 5 gennaio, dopo aver fatto il vaccino.
“Zingaro, Salvini ti rimandi nel tuo paese”
“E anche il #Meningococco è fatto. Bravissima la mia ragazza sempre sorridente! #Vaccino#Sienna Zaytsev”. Una comunicazione semplice che, però, ha finito per scatenare l’ira e la proverbiale ignoranza e intolleranza di una buona parte del mondo dei no vax che ha “vomitato” insulti e anatemi di ogni tipo nei confronti del giocatore della nazionale e della sua piccola Sienna. Quelli più pesanti e vergognosi Zaytsev li ha rimossi, gli altri li ha lasciati e in qualche caso ha addirittura risposto, mostrando un’impareggiabile lucidità e un elevato livello di tolleranza verso gli ignoranti e i presuntuosi che credono di possedere “il verbo” e finiscono per sparare idiozie stratosferiche.
“Beato te che ti è andata bene! Continua a giocare senza fare pubblicità vaccinali, non ne hai bisogno” ha scritto Federica alla quale lo “Zar” (come viene chiamato nel mondo della pallavolo Zaytsev) ha immediatamente risposto: “io oltre a giocare sono un padre che decide per i suoi figli e un essere umano libero di esprimermi”. Già, ma per un certo tipo di ambiente, che pure si riempie la bocca con quel termine (in questo caso riferito alla libertà di vaccinare in contrapposizione all’obbligo imposto dal decreto Lorenzin), la libertà è un bene riservato solo alla propria “cerchia”, solo i paladini “no vax” possono scrivere e sostenere ciò che vogliono, diritto che non è riservato a chi ha una visione differente e, come nel caso di Zaytsev, ha “l’ardire” di esprimerla (senza per altro insultare e offendere nessuno).
In un crescendo di insulti e terrificanti anatemi c’è chi ha “consigliato” al campione azzurro di tacere perché “migliaia di bambini sono morti a causa dei vaccini o sopravvivono gravemente danneggiati” (in realtà secondo i dati ufficiali dell’Aifa negli ultimi anni si sono registrati solo due decessi, per giunta nessuno dei due collegabile al vaccino, ma si sa che i “no vax” vivono in un mondo a parte dove scienza e numeri sono concetti relativi), mentre ovviamente non potevano mancare gli idioti di turno che hanno approfittato per lanciare il proprio anatema razzista (“Zingaro, spero che Salvini ti rimandi al tuo paese”), mettendo in mostra tutta la loro straordinaria ignoranza, visto che Zaytsev è nato in Italia (Spoleto) ed ha chiare origini russe.
La triste storia di Astori, il bell’esempio del liceo di Novi Ligure
In realtà c’è poco da stupirsi, da sempre una larga parte del variegato (e per certi versi folkloristico) universo no vax utilizza questi metodi, ricorrendo troppo spesso all’insulto gratuito nei confronti di chi osa pensarla in maniera differente. Ne sappiamo qualcosa anche noi che più volte siamo stati oggetto di insulti gratuiti di ogni genere, in particolare dopo l’articolo relativo allo “sciacallaggio” no vax che si era scatenato in seguito alla morte del giocatore della Fiorentina Astori. Che qualcuno aveva incredibilmente provato a mettere in relazione con il vaccino anti influenzale (fatto diversi mesi prima!).
Solo per aver sottolineato questa palese assurdità, siamo stati ricoperti di insulti e di improperi, addirittura nell’occasione si è scatenato persino il prof. Montanari (quello delle nanoparticelle) che, solamente perché aveva sottolineato quanto improponibili fossero le tesi del vaccino anti influenzale o, peggio ancora, di una presunta forma di Sids (che in genere si verifica nei neonati…), ha ben pensato di usare nei nostri confronti definizioni come “cervello tappato” e “senza cultura”. Naturalmente, non che ce ne fosse bisogno, i risultati dell’autopsia resi noti qualche settimana fa hanno definitivamente smontato quelle surreali e improbabili tesi.
Ma, altrettanto naturalmente, nessuno di coloro che allora si era sentito in diritto anche di insultare ha fatto “marcia indietro” o si è degnato di scusarsi. Tornando a Zaytsev va comunque detto che gli insulti dei no vax in realtà sono stati travolti e oscurati da una serie infinita di testimonianze di solidarietà nei confronti del campione azzurro, compresa quella del governatore dell’Emilia Romagna Bonacini. “Allo Zar mi permetto di dire anche grazie per un gesto che è di responsabilità sociale e collettiva come quello della vaccinazione” ha sostenuto.
La vicenda che ha coinvolto il giocatore di Modena, tra l’altro, è arrivata in un giorno in cui la questione vaccini ha fatto segnare due importanti novità. In particolare l’intervento “soft” del nuovo governo, con i ministri Grillo (salute) e Bussetti (istruzione) che hanno confermato che resta l’obbligatorietà per andare a scuola ma hanno stabilito che i genitori non dovranno portare alcun documento sanitario per dimostrare che i figli sono in regola, ma sarà sufficiente un’autocertificazione (nella quale si afferma che i vaccini sono stati fatti o si faranno), da consegnare entro il prossimo 10 luglio.
Un piccolo passo indietro, ma non certo la rivoluzione da alcuni auspicata, i cui reali effetti si valuteranno solo in seguito e in gran parte dipenderanno anche dalla serietà con la quale verranno poi effettuati gli annunciati controlli a campione. L’altra notizia, davvero una bella storia di solidarietà, arriva invece dal Piemonte dove ieri la 5E del liceo di Novi Ligure ha ricevuto l’encomio da parte del Consiglio regionale per la decisione presa da tutta la classe di vaccinarsi per proteggere un proprio compagno di scuola, Simone. Che ha un osteosarcoma che lo costringe a lunghi periodi di cure e lo espone al rischio infezioni che, ovviamente, per un ragazzo nelle sue condizioni potrebbero rivelarsi fatali.
Per questo, per proteggerlo, i suoi compagni di scuola lo scorso dicembre hanno deciso di vaccinarsi tutti contro l’influenza. Un bel gesto di solidarietà e amicizia che, in qualche modo, compensa la brutta vicenda che ha visto involontario protagonista Zaytsev. La dimostrazione che, fortunatamente, esistono tracce di vita intelligente anche nel nostro paese…