“La grande bruttezza”: una città alla deriva


Il breve nubifragio di giovedì pomeriggio trasforma via delle Begonie, riaperta al traffico meno di un mese fa dopo lavori interminabili, in una piscina, con circa 30 centimetri di acqua. Il giorno prima lo “sfregio” in pieno centro, tra piazza Sant’Agostino e corso Mazzini

Quando il 2 maggio scorso, con il solito sconfortante ritardo, era stata riaperta al traffico via delle Begonie (fondamentale arteria stradale di Monticelli), l’amministrazione comunale con un lungo comunicato aveva spiegato  quanta attenzione era stata messa nell’intervento, resosi necessario dopo il crollo del muro di contenimento di largo dei Fiordalisi avvenuto il 18 gennaio 2017.

La ricostruzione del muro – si sottolineava in particolare nel comunicato – è stata effettuata solo dopo la messa in sicurezza dei tratti limitrofi. Molta importanza è stata data all’aspetto idraulico per cui è stata rifatta anche l’intera linea fognaria”. E il risultato di questa “opera d’arte” l’abbiamo potuto ammirare ieri pomeriggio, giovedì 31 maggio.

Un anno di lavori per trasformare via delle Begonie in una piscina…

Dopo il nubifragio che, per una ventina di minuti, ha investito la città, ecco come si presentava via delle Begonie. Strada completamente allegata, con circa 30 cm d’acqua, uno spettacolo desolante. Lo sarebbe per qualsiasi via cittadina si riducesse in quel modo dopo un nubifragio, comunque di breve durata. Ma lo è ancora di più per una via che è stata oggetto di un intervento così importante e costoso (550 mila euro), completato poco meno di un mese fa.

Centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici spesi, cosa fatta!! Almeno 30 cm d’acqua ai bordi e pericolo per gli automobilisti” commenta con un misto di ironia e amarezza il consigliere comunale del Pd Francesco Ameli. Ironia mista a comprensibile rabbia è esplosa anche sui social. “C’è un bel clima anche se non è Rio de Janeiro” scrive qualcuno, mentre qualcun altro parla della brillante soluzione trovata dall’amministrazione comunale per risolvere i problemi che si sono creati dopo il discutibile bando di gara per la piscina comunale, con via delle Begonie che in pratica diventa la seconda piscina cittadina. Si ride per non piangere di fronte a questa disarmante dimostrazione di “mala amministrazione”.

Ma quanto accaduto giovedì 31 maggio è qualcosa di inaccettabile. Siamo di fronte ad una delle pagine più imbarazzanti di un’amministrazione comunale che negli ultimi anni in tema di interventi e lavori pubblici ha collezionato una serie impressionante di “figuracce”. Quando il 2 marzo 2017, poco meno di 2 mesi dopo il crollo del muro, annunciò l’avvio dei lavori, il sindaco Castelli fu chiarissimo. “Per tutto il cantiere è prevista una durata di 60 giorni, salvo condizioni meteo avverse”.

Con l’affidamento dei lavori avvenuto a metà marzo, secondo la tempistica indicata dal primo cittadino i lavori dovevano concludersi entro fine maggio, inizio di giugno. Invece si sono conclusi a fine aprile 2018, oltre 400 giorni invece dei 60 inizialmente previsti. Non solo, c’è un aspetto più di ogni altro che, ancor più alla luce di quanto accaduto giovedì 31 maggio, dovrebbe provocare sconcerto.

Proprio con la giustificazione che c’era la necessità di far presto, quei lavori furono affidati non attraverso regolare bando ma con la formula della “somma urgenza”, cosa che ha permesso all’amministrazione comunale di ricorrere all’affidamento diretto senza gara. In altre parole, grazie alla presunta esigenza di fare il più presto possibile, la ditta a cui affidare i lavori è stata scelta direttamente dal Comune, su fiducia. E’ superfluo sottolineare come questi due aspetti rendono la vicenda ancora più imbarazzante e sconfortante.

Per chiudere un quadro già sin troppo sconcertante c’è da aggiungere un ulteriore significativo particolare. La scelta dell’amministrazione comunale, la ditta scelta per realizzare con “somma urgenza quei lavori è  la stessa che si occupa della realizzazione della nuova tribuna est dello stadio Del Duca.

In piazza Sant’Agostino va in scena “la grande bruttezza”

Si potrebbe chiudere ogni discorso qui, se non fosse che questa incredibile vicenda è accaduto quando ancora non si erano spenti gli echi delle polemiche per un altro intervento, quello del rifacimento dell’asfalto in via delle Torri. Che ha portato con se l’incredibile e surreale “obbrobrio” di quelle orribili chiazze di asfalto nero messe tra i sanpietrini di corso Mazzini e in piazza Sant’Agostino.

La foto di come è stato ridotto quel suggestivo angolo cittadino in pieno centro parla da sola. Certo, il rifacimento della pavimentazione di quella piazza è previsto per fine estate (ma non si capisce se in quell’occasione si interverrà anche nel tratto adiacente di corso Mazzini). Quindi da settembre almeno uno dei due “obbrobri” verrà rimosso. Ma, nel frattempo, è possibile che non si potesse adottare un’altra soluzione? In effetti va sottolineato che ci vuole un talento particolare anche per realizzare simile sconcezze.

E da questo punto di vista bisogna riconoscere che  l’amministrazione comunale abbonda di simile talento. Che, unito all’assoluta incapacità di programmare qualsiasi tipo di intervento, puntualmente da origine a scempi tipo questo o quello sopra citato di via delle Begonie. “Una città alla deriva” commenta sconsolato Ameli che poi aggiunge come “un amministratore prima di mettere mano sul patrimonio collettivo dovrebbe conoscere la bellezza”, citando un passo di Peppino Impastato.

Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore“.

Probabilmente sarebbe troppo pretendere che questa amministrazione sia capace di “insegnare la bellezza alla gente”. Ma chiedere almeno un pò di efficienza e, magari, di non commettere simili strafalcioni è il minimo…

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