Da fine 2016 a settembre 2017, poi Natale, inizio 2018, anzi a marzo, infine a maggio 2018, con tanto di due spettacoli già programmati (25 e 26 maggio) nell’ambito di App. Ma l’interminabile pratica per la prevenzione incendi fa ulteriormente slittare l’inaugurazione
Altro giro, altra corsa. Chi si era illuso (o aveva temuto, dipende dai punti di vista…) che la telenovela Filarmonici dopo 18 anni (altro che “Beautiful”…) fosse arrivata alla fine deve ricredersi. La riapertura dello storico teatro cittadino slitta ancora una volta, di certo non a sorpresa. Perché dopo la serie di annunci, smentite e rinvii degli ultimi due anni solo un ingenuo potrebbe sorprendersi dell’ennesimo slittamento.
Come tradizione la notizia del nuovo imbarazzante rinvio non è stata data dall’amministrazione comunale, sempre pronta ad annunciare con ingiustificata enfasi (dopo 18 anni di attesa bisognerebbe solo vergognarsi e chiedere scusa alla città…) la fatidica data ma poi sempre senza parole quando bisogna fare marcia indietro.
Una pratica prevenzione incendi da guiness dei primati
Lo abbiamo scoperto leggendo nei giorni scorsi è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune il 24 aprile scorso) la determina n. 703 del 23 aprile “Lavori di completamento del restauro e adeguamento funzionale del teatro Filarmonici: approvazione 5^ perizia di assestamento somme e contestuale affidamento alla ditta Ciannavei srl per realizzazione aerazione locale centrale termica”. Che, in sintesi, ci svela che è necessario realizzare un ulteriore intervento di poco meno di 14 mila euro per mettere in sicurezza i locali che ospitano una centrale termica (“la realizzazione del foro aerazione attraverso la demolizione della fascia di pignatte in laterizio, compresa tra il primo e secondo travetto a partire dal muro di confine tra il locale centrale termica e il teatro”), necessario per completare adeguatamente la pratica per la prevenzione incendi.
Che, paradosso nel paradosso, ormai da un anno (almeno così ci viene raccontato dall’amministrazione comunale) in teoria sarebbe l’ultimo ostacolo da superare prima della riapertura. Così in questa surreale vicenda il Comune potrebbe conquistare un ulteriore record poco invidiabile, quello per la pratica prevenzione incendi più lunga della storia.
Al di là di tutto nella determina 703 l’amministrazione comunale ha provveduto al contestuale affidamento dei lavori per quest’ultimo (forse…) intervento. Che, quindi, dovrebbe partire nei prossimi giorni per completarsi intorno alla metà (o poco oltre) di maggio. Considerando che poi sarebbero in programma alcuni piccoli interventi e adempimenti tecnici, presumibilmente (con tutte le precauzioni del caso…) il Filarmonici sarebbe pronto per la riapertura a giugno. Questo significa che, a meno di improbabili miracoli, gli spettacoli che dovrebbero svolgersi nel restaurato teatro a fine maggio (nell’ambito del festival App) quasi sicuramente dovranno cambiare sede.
Al momento sul sito del festival organizzato dall’Amat restano fissati i due eventi previsti al Filarmonici (il 25 maggio Emma Dante con “La scortecata”, il 26 Silvio Peroni con “The Effect”). Ma è praticamente certo che nei prossimi giorni l’Amat stessa sarà inevitabilmente costretta a cambiare il programma e a spostare quei due spettacoli in altra sede. Siamo al teatro dell’assurdo, non è la prima volta che accade qualcosa di simile.
L’annuncio del prof. Papetti e il concerto di Dente & Catalano
Già il mese scorso, per l’esattezza il 16 marzo, il teatro Filarmonici era stato indicato come una delle sedi del tour “Contemporaneamente insieme” di Dente & Guido Catalano (e sul sito che promuoveva il tour era stata fissata la data del Filarmonici).
In quell’occasione, addirittura, sia pure non ufficialmente era stata anche indicata la data esatta della riapertura. Lo aveva fatto il prof. Papetti che, accompagnando in visita alla Pinacoteca la delegazione regionale della nuova Fondazione Rete Lirica delle Marche, aveva svelato che la riapertura era fissata per il 7 marzo. Successivamente era arrivata quella che sembrava a tutti gli effetti una conferma inequivocabile, cioè la data del concerto di Dente & Guido Catalano. Come poi sono andate le cose è sotto gli occhi di tutti, Dente & Catalano il 16 marzo il loro concerto lo hanno effettivamente fatto ma al teatro Astra di Castelfidardo.
Il tutto, ovviamente, senza che dal Comune arrivasse alcuna comunicazione. Comprensibile, dopo la serie infinita di “figuracce” l’amministrazione comunale ha scelto la via del silenzio. Che, però, non cancella la vergogna dell’ennesimo slittamento in una vicenda per la quale, dopo 18 anni, è difficile persino trovare una definizione adeguata. E che negli ultimi due anni ha oltrepassato ogni limite di decenza.
Perché è opportuno ricordare che, dopo la riapertura “farsa” del 2013 per “L’Altra Italia” (con la solenne promessa che prestissimo ci sarebbe stata la vera e definitiva riapertura), tra gli ennesimi contrattempi e i soliti imprevisti che sono una tradizione in qualsiasi opera realizzata da questa amministrazione, alla fine il sindaco e l’amministrazione comunale avevano annunciato la riapertura per fine 2016. Poi nuovi imprevisti e la nuova “sceneggiata” con la riapertura temporanea per le giornate del Fai dello scorso anno, preludio di quella riapertura reale che doveva avvenire a breve.
Per il Comune il Filarmonici è riaperto e funzionante dal 2016
A luglio 2017, poi, il sindaco annunciava che il teatro “verrà inaugurato tra la fine di settembre e i primi di ottobre”, salvo poi (a fine settembre) far slittare la riapertura a “prima di Natale”. Poi, con uno dei tanti colpi di teatro, poche settimane dopo lo stesso primo cittadino, nel corso della firma presso la Regione del finanziamento per “Iti aree urbane” (14 milioni di euro), annunciava che quei fondi (mai citati in nessuna delle decine di delibere e di determine riguardanti gli interventi sul teatro) sarebbero serviti anche per completare il recupero del Filarmonici, con il contestuale slittamento della riapertura a gennaio 2018.
Che poi, è cronaca di questi mesi, è diventato marzo, poi aprile, maggio ed ora forse giugno. Come se non bastasse, la farsa che per uno degli atti ufficiali più importanti del Comune, la “Relazione Perfomance”, in realtà il teatro Filarmonici è riaperto e perfettamente funzionante già dal 2016.
Si perché nella “Relazione Performance 2016” (approvata il 27 luglio 2017 con delibera n. 124), nella quale si riportano concretamente (o almeno così dovrebbe essere) gli obiettivi raggiunti dall’amministrazione comunale nel corso di quell’anno (e su quella base poi scaturisce automaticamente il giudizio sull’operato di sindaco e assessori), la riapertura del teatro Filarmonici viene considerato un obiettivo pienamente raggiunto. Non solo, sempre secondo quella relazione, è pienamente raggiunto anche l’obiettivo di inserire il Filarmonici nella rete infrastrutture teatri. Quindi nel favoloso mondo virtuale dell’amministrazione comunale a fine 2016 il teatro Filarmonici era stato riaperto ed era perfettamente funzionante.
Peccato che in quello reale in cui vivono tutti i giorni i cittadini ascolani due anni dopo (e da ormai 18 anni) quel teatro resta miseramente chiuso e la sua riapertura per l’ennesima volta slitta, forse a giugno. Una vergogna!