Il muro di via delle Begonie e il “buco nero” di 15 mesi


Il 2 marzo 2017 il sindaco annunciava l’avvio dei lavori di ricostruzione del muro crollato il 18 gennaio, con la prima fase dell’intervento che doveva concludersi dopo 30 giorni e la seconda dopo 60. Ora, 15 mesi dopo, una nuova determina sposta ulteriormente il termine dei lavori

Tra i tanti “buchi neri” che in questi anni stanno caratterizzando l’attivà dell’amministrazione comunale, uno dei più sconcertanti ed imbarazzanti è sicuramente quello che riguarda il muro di via delle Begonie, crollato sotto il peso della neve il 18 gennaio 2018. E tornato d’attualità nei giorni scorsi per la pubblicazione sull’albo pretorio on line del Comune di una determina di fine marzo (la . n. 902 del 28 marzo) che lascia trasparire la speranza che quanto meno siamo in dirittura di arrivo).

Certo c’è poco da esultare perché sono passati già 15 mesi e per un intervento che la stessa amministrazione comunale aveva definito di “somma urgenza” è a dir poco vergognoso. In realtà, tanto per fare i pignoli, l’ultima scadenza per la conclusione dei lavori indicata dal Comune sarebbe scaduta a metà marzo, circa un mese fa. Ma così funzionano le cose (anzi, non funzionano…) nel capoluogo piceno da diversi anni a questa parte. Come detto di “buchi neri” simili ne ricordiamo numerosi in questi anni, basterebbe pensare ai più clamorosi ed inquietanti (la nuova tribuna est, il teatro Filarmonici).

Ma questa che riguarda via delle Begonie è indubbiamente una vicenda molto particolare e singolare, perché era stato lo stesso sindaco Castelli a parlare di intervento urgente da realizzare e completare in breve tempo, ma al tempo stesso anche emblematica perché evidenzia in maniera sin troppo eloquente la confusione che regna sovrana in Comune in questi procedimenti, caratterizzati sempre da misteri, contraddizioni, clamorose inesattezze (per usare un eufemismo), imbarazzanti silenzi, il tutto come al solito senza che nessuno (sindaco o assessori) si degnino di spiegare mai le ragioni di simili sconcertanti ritardi. In fondo all’articolo, per semplificare una vicenda quanto mai contorta e confusa, abbiamo sintetizzato l’iter di questi 15 mesi, sulla base di quanto è riportato negli atti ufficiali del Comune.

L’imbarazzante paradosso della “somma urgenza”

Per comprendere meglio l’assurdità della situazione sono necessarie alcune sottolineature. Partendo dal fatto che inizialmente tutto sembrava procedere nel giusto modo, con l’amministrazione comunale che era intervenuta con apprezzabile rapidità. Il muro crolla il 18 gennaio 2017, un mese e mezzo dopo (2 marzo) il sindaco Castelli, con un comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune, annuncia l’avvio immediato dei lavori. Il primo cittadino spiega anche che l’intervento si svolgerà in due fasi, fissando precise scadenze per entrambe: 30 giorni per la prima parte dell’intervento, 60 (“salvo condizioni meteo avverse”) per la seconda.

Per una volta ad un annuncio sembra davvero che seguano fatti concreti, visto che una settimana dopo vengono affidati i lavori per la prima parte dell’intervento con la formula della “somma urgenza”. Su cui si può anche discutere, perché ha permesso all’amministrazione di ricorrere all’affidamento diretto senza gara, ma che in quel contesto può essere giustificato dalla necessità di fare il più presto. Certo che poi se dopo 15 mesi siamo ancora in alto mare allora parlare di “somma urgenza” è ridicolo, paradossale oltre che un po’ sospetto.

In ogni caso, sulla base dell’iter annunciato dal sindaco nel comunicato del 2 marzo, i lavori per la prima parte dell’intervento sarebbero dovuti terminare entro fine aprile, massimo inizio maggio. Invece all’improvviso, come tradizione, su quell’intervento cala un misterioso silenzio, rotto solo ad agosto con l’approvazione del primo stato di avanzamento dei lavori. Che significa che 5 mesi dopo (sono passati 150 giorni, 5 volte in più dei 30 annunciati…) i lavori sono tutt’altro che finiti.

Da quel momento in poi il mistero si infittisce perché, mentre si avvia tutta la procedura per l’assegnazione della seconda parte dell’intervento, si perdono le tracce della prima parte dei lavori. Solo il successivo 3 ottobre (in una determina inerente la seconda parte dei lavori) viene sottolineato che i lavori della prima parte “sono in fase di ultimazione”. Sono passati 210 giorni e ancora non siamo alla fine.

Come se non bastasse iniziano ad aggiungersi una buona dose di misteri e contraddizioni anche sulla seconda parte dei lavori. Il 15 settembre si avvia la procedura negoziata per l’affidamento dei lavori stessi con la determina n. 1401 nella quale si ribadisce che dovranno concludersi. Però un mese e dopo (il 7 novembre), al momento dell’aggiudicazione misteriosamente si stabilisce che i lavori dovranno concludersi in 100 giorni (in caso contrario scatterebbe una penale…).

Tra il dire e il fare…

Un mese dopo (4 dicembre) viene redatto anche il verbale di consegna dei lavori, quindi considerando i 100 giorni previsti, l’intervento dovrebbe concludersi i primi giorni di marzo. Naturalmente logica vorrebbe che, se partono i lavori per la seconda parte dell’intervento, quelli della prima parte dovrebbero essere conclusi. Non è così, anche se ufficialmente nessuno spiega nulla. Solo il 19 gennaio, dopo che il giorno prima il consigliere comunale Ameli ha festeggiato ironicamente sui social il primo compleanno senza il muro, il silenzio viene rotto da un comunicato stampa prima e da un video (pubblicato su Arengo Tv) poi che, in realtà, non spiega molto ma lascia capire che i lavori della prima parte sono praticamente conclusi.

Da sottolineare il fatto che nel video, con alcune slides, vengono spiegati gli interventi che sono stati effettuati e che si stanno effettuando e che sono perfettamente identici a quelli descritti quasi un anno prima dal sindaco, per i quali era prevista una conclusione in 30 giorni. In realtà dall’affidamento dei lavori di giorni ne sono passati circa 300, 10 volte di più. In quesgli stessi giorni (esattamente il 20 gennaio) in un’intervista con una tv locale l’assessore Tega afferma che “sono terminati i lavori per il primo stralcio, fatti con fondi comunali, nei prossimi giorni partiranno i lavori per il secondo stralcio finanziati dall’Anas”.

In realtà, come è riportato nella determina n. 339 del 15 marzo 2017, la prima parte dell’intervento è stato finanziato “con le somme appositamente stanziate nell’Ocdpc (Ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile) n. 338/2016”. Evidentemente l’assessore parla di cose che non conosce, visto che  che i lavori per la seconda parte sono stati consegnati già un mese prima, il 4 dicembre 2017. E gli atti ufficiali delle ultime settimane svelano che all’epoca i lavori per la prima parte non sono affatto terminati.

Solo il 1 marzo scorso è stato infatti approvato lo stato finale dei lavori della prima parte dell’intervento che, quindi, può ritenersi concluso in poco meno di 365 giorni (doveva completarsi in 30 giorni per il sindaco). Quanto alla seconda parte dei lavori, ad oggi (12 aprile) sono trascorsi 129 giorni dalla consegna dei lavori. E la determina pubblicata questa settimana sull’albo pretorio (la n. 902 del 28 marzo) ci svela che quanto meno bisognerà attendere ancora un po’ di tempo.

Perché la perizia di variante, approvata solo ai fini tecnici, deve ora essere vagliata dall’Anas e che solo poi si provvederà “con successivo atto, ad approvarla in tutte le sue parti, sia sotto il profilo tecnico che contabile”. E’ inutile, quindi, fare previsioni, non resta che attendere e vedere quando questa ennesima imbarazzante telenovela vedrà finalmente la parola fine.

Dal 18 gennaio ad oggi: le tappe dell’interminabile telenovela

18 gennaio 2017: crollo del muro di via delle Begonie

16 febbraio 2017: verbale di somma urgenza del direttore Settore Lavori Pubblici stima lavori per l’importo complessivo di 550 mila euro

2 marzo 2017: comunicato stampa del Comune “Partono i lavori di messa in sicurezza muro delle Begonie”. Sindaco Castelli: “Per mettere in sicurezza il muro tempistica stimata in 30 giorni, per tutto il cantiere è prevista una durata di 60 giorni salvo condizioni meteo avverse

10 marzo 2017: affidamento dell’esecuzione dei lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del muro di via delle Begonie (1^ parte dell’intervento) alla ditta Nefer srl di Pieve Torina. “Termine ultimo per dare compiuti i lavori resta convenuto in 60 giorni dalla data del verbale di consegna(DETERMINA N. 317)

15 marzo 2017: impegno di spesa per la 1^ parte dell’intervento di euro 267.217,72 finanziato con le somme appositamente stanziate nell’Ocdpc (Ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile) n. 338/2016 (DETERMINA N. 339)

9 agosto 2017: Approvazione progetto preliminare per la 2^ parte dell’intervento (DELIBERA N. 134)

23 agosto 2017: Approvazione primo stato di avanzamento dei lavori 1^ parte dell’intervento (DETERMINA N. 1260)

15 settembre 2017: Gara appalto attraverso procedura negoziata per affidamento lavori 2^ parte intervento nella quale, per giunta, si stabilisce che i lavori stessi dovranno concludersi entro 60 giorni (DETERMINA N. 1401)

3 ottobre 2017: Affidamento incarico professionale per redazione perizia di variante per lavori 2^ parte. In merito alla 1^ parte dell’intervento nella determina viene evidenziato che “i lavori sono in fase di ultimazione” (DETERMINA 1539)

7 novembre 2017: Aggiudicazione dei lavori per la 2^ parte dell’intervento all’impresa Edile Vna di Agrigento nella quale si stabilisce anche che il “tempo utile per dare compiuti i lavori” è di 100 giorni (non più 60) e che “in caso di ritardo dell’ultimazione dei lavori sarà applicata una penale(DETERMINA N. 1888)

4 dicembre 2017: Verbale di consegna lavori alla ditta aggiudicataria

1 febbraio 2018: liquidazione 2° stato avanzamento dei lavori (Sal) 1^ parte dell’intervento (DETERMINA N. 311)

1 marzo 2018: approvazione stato finale dei lavori 1^ parte dell’intervento, 356 giorni dopo l’affidamento dei lavori “con somma urgenza” (DETERMINA N. 631)

14 marzo 2018: approvazione 1° stato avanzamento dei lavori (Sal) 2^ parte dell’intervento (DETERMINA N. 774)

28 marzo 2018: approvazione ai soli fini tecnici della perizia di variante dei lavori di ricostruzione parziale e consolidamento muro via delle Begonie da trasmettere all’Anas per verifica (DETERMINA N. 902)

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