Bambini in visita alla discarica inquinata, perplessità sul progetto “Rifiuti Zero”
E’ in corso in alcune scuole cittadine il progetto “La Mia Scuola Rifiuti Zero” che, da giovedì 15 marzo, prevede anche visite guidate nella discarica di Relluce. “Avete avvisato gli alunni del grave inquinamento ambientale della discarica?” chiede l’ex assessore Travanti
E’ sicuramente un bel progetto, assolutamente da incoraggiare e da sostenere, quello che è in corso in questi giorni in alcune scuole cittadine. “La Mia Scuola Rifiuti Zero”, realizzato dai consiglieri comunali Francesca Pantaloni, Laura Trontini e Maria Luisa Volponi insieme all’associazione “Marche a rifiuti zero” e con il patrocinio del Comune di Ascoli, è infatti un progetto che “mira a diffondere tra i bambini la cultura della riduzione dei rifiuti, del riuso e riciclo, le buone pratiche ambientali e l’importanza della raccolta differenziata”.
Tutto molto bello, se non fosse per un particolare che, almeno a nostro avviso, non sembra poi così irrilevante. L’iniziativa prevede, infatti, una serie di visite da parte degli alunni di alcune scuole alla discarica di Relluce, da anni al centro di dibattiti e discussioni per il suo elevato inquinamento. Si può considerare normale portare dai bambini in un’area così inquinata? A sollevare il problema è l’ex assessore all’ambiente del Comune di Ascoli Claudio Sesto Travanti, in un post pubblicato nelle ore scorse su facebook nel quale si rivolge principalmente alle responsabili dell’associazioni “Marche a rifiuti a zero” ma anche al sindaco di Ascoli Castelli.
“Il progetto – si legge nel post – oltre alle spiegazioni sulla raccolta differenziata, ha previsto il sopralluogo sulla discarica comunale di Relluce con gli alunni delle scuole elementari coinvolte. A questo punto sorge una domanda: avete informato gli alunni del grave inquinamento ambientale della discarica comunale Relluce? Ma veramente avete portato sul posto gli alunni nonostante l’alto inquinamento del terreno della discarica come riportato dalla determinazione dirigenziale provinciale n. 642 del 26 aprile 2017, la quale indica i ripetuti superamenti dei valori limite soglia di concentrazione nelle acque sotterranee come rilevato: ferro pari a 2800 ug/l valore limite 200 ug/l;- manganese pari a 2091 ug/l valore limite 50 ug/l;- solfati pari a 8355 ug/l valore limite 250 ug/l;- nichel pari a 79,9 ug/l valore limite 20 ug/l. Un appello al sindaco, intervenga per tutelare e prevenire la salute dei piccoli e chiuda al pubblico la discarica comunale Relluce”.
In realtà il progetto, che è partito lo scorso giovedì 1 marzo alla scuola elementare Don Bosco e che prevede il coinvolgimento anche delle scuole di San Filippo, Speranza, Preziosissimo sangue e Poggio di Bretta fino ad ora ha visto esclusivamente lo svolgimento di lezioni in classe, quindi ancora concretamente nessuna classe ha visitato la discarica di Relluce. Ma le visite inizieranno nei prossimi giorni, a partire da giovedì 15 marzo quando da calendario saranno gli alunni della Don Bosco a recarsi a visitare l’impianto di Relluce, Lunedì 19 marzo sarà poi la volta di quelli delle scuole Cagnucci e Masih di via Speranza, giovedì 22 marzo di quelli della scuola San Filippo e mercoledì 18 aprile saranno gli alunni dell’elementare di Poggio di Bretta a concludere la serie di visite.
Quindi c’è ancora tutto il tempo per intervenire prima di dare il via alle visite, quanto meno per chiarire e per informare correttamente i genitori. Sarebbe, infatti, opportuno che l’amministrazione comunale prima di tutto ma anche le organizzatrici del progetto informassero concretamente e seriamente i genitori dei bambini che dovrebbero recarsi in visita alla discarica di Relluce. Chiarendo, innanzitutto, se la situazione dell’area è ancora quella, decisamente inquietante, descritta dalla determina della Provincia dell’aprile scorso. Al momento non risultano atti ufficiali della Provincia stessa che evidenziano una situazione differente e mutata.
L’amministrazione comunale e chi organizza e gestisce il progetto può, senza alcun dubbio, assicurare i genitori che non c’è alcun genere di rischio, che i bambini sono comunque al sicuro visitando un’area che risulta essere così inquinata? Qualche spiegazione sarebbe quanto meno indispensabile, invece come al solito tutto tace. Da parte del Comune (sia da parte del sindaco, sia da parte dei 3 consiglieri comunali che hanno promosso il progetto) il solito silenzio, così come da parte dell’associazione che porta il progetto. Che abbiamo contattato, senza però al momento ricevere alcuna risposta. Domandare è lecito rispondere è cortesia, spiega un noto detto popolare.
In questo caso, però, non si tratta di pura cortesia, è doveroso che tutte le spiegazioni del caso vengano quanto meno fornite ai genitori dei bambini che, se non ci saranno novità, a partire da domani (giovedì 15 marzo) inizieranno le visite alla discarica. Se così non fosse sarebbe davvero un brutto segnale…