Secondo gli atti comunali lo storico palazzo ascolano è in attesa della stima da parte dell’Ufficio del Territorio per poi essere messo all’asta. Ma secondo un quotidiano abruzzese entro Pasqua proprio a Palazzo Guiderocchi aprirà una nuova osteria…
E’ stato pubblicato sull’albo pretorio on line del Comune l’avviso di asta pubblica per la vendita degli immobili comunali che avrà luogo il prossimo 9 aprile presso l’Ufficio Contratti del palazzo comunale. Sono complessivamente 14 i beni che andranno all’asta, per un valore di poco meno di 1,5 milioni di euro. Tra loro il più noto e importante è sicuramente il fabbricato che ospita il cinema Odeon (per altro in uso alla Società Publiodeon con un contratto di locazione che scade nel 2032…) per un valore di 720 mila euro.
Ci sono, poi, l’ex scuola di Campolungo (225 mila euro), l’ex casa Galanti di Monticelli (135 mila euro) e una serie di frustoli di terreno. Non ci sarà, invece, uno dei “gioielli” che il Comune ha deciso di mettere in vendita, almeno stando agli atti ufficiali dell’amministrazione comunale, per dare ossigeno alle casse comunali. Parliamo di Palazzo Guiderocchi che era stato inserito, insieme a quei 14 e ad altri beni comunali, nell’elenco delle Alienazioni 2017-2019 approvato e allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 18 del 5 maggio 2017. Nessun mistero, però, perché già nella delibera di giunta comunale n. 6 del 12 gennaio scorso era stato anticipato che la struttura non sarebbe stata inserita nell’asta del 9 prossimo aprile “in quanto è stata richiesta all’Ufficio territorio (Agenzia delle Entrate) la stima dell’immobile in questione e lo stesso Ufficio, con nota protocollo del 5 dicembre, ha comunicato, tra l’altro, i termini di conclusione dell’incarico entro 120 giorni dalla sottoscrizione di apposito Accordo di Collaborazione”.
Se la sua assenza tra i beni che andranno all’asta il prossimo 9 aprile è, quindi, assolutamente comprensibile, in questi giorni intorno a Palazzo Guiderocchi è nato un vero e proprio giallo. Lo storico palazzo ascolano, come si legge nel Dup (Documento unico di programmazione) 2017-2019, viene messo in vendita per la “necessità inderogabile di ridurre il deficit strutturale del bilancio comunale”. L’amministrazione comunale, nell’elenco delle Alienazioni approvato nel maggio 2017, gli ha attribuito un valore economico di quasi 5 milioni di euro ma ora ha deciso di far effettuare una perizia per valutare più dettagliatamente il valore dell’immobile e il conseguente costo di partenza per la successiva asta.
Considerato il valore comunque già così molto elevato, è evidente che si tratta di uno dei beni con il quale l’amministrazione comunale potrebbe ricavare un bel “gruzzoletto”, fondamentale per le sempre più sofferenti casse comunali. Secondo quanto è riportato negli atti comunali (determina 2682 del 289 dicembre e la già citata delibera 6 del 12 gennaio 2018), quindi, si attende l’esito della valutazione per poi procedere all’asta.
Però secondo un articolo pubblicato da un quotidiano abruzzese venerdì 2 marzo, entro Pasqua proprio a Palazzo Guiderocchi aprirà un nuovo locale. “Sono in corso i lavori di ristrutturazione dei locali a pianterreno del cinquecentesco e centralissimo Palazzo Guiderocchi dove per Pasqua aprirà l’Osteria Marca Zunica”. All’interno dell’articolo è lo stesso imprenditore che gestirà (gestirebbe?) l’Osteria, noto nella vallata per l’Osteria “Zunica 1880” di Civitella, punto di riferimento della zona, a raccontare come è nata l’idea e come dovrebbero procedere le cose.
“Ho riscoperto Ascoli – afferma – che fino a qualche tempo fa aveva perso un po’ di smalto, dal punto di vista commerciale, grazie ad un accordo di programma fra i Comuni di Civitella e di Ascoli per incentivare i due siti turistici”. L’imprenditore spiega come sin dall’inizio aveva parlato della possibilità di prendere in gestione il ristorante di Palazzo Guiderocchi, “progetto allora non ben definito che paradossalmente ha assunto consistenza con il terremoto”.
“Mi ha particolarmente colpito la reazione della cittadinanza e dell’amministrazione dopo il sisma – prosegue – hanno abolito la parola terremoto, facendo promozione ed eventi. Ora ad Ascoli c’è gente, ci sono le luci, la vita. La reazione nel piccolo borgo è stata diversa”. Non osiamo neppure immaginare come possa essere la situazione a Civitella se, rispetto a quel borgo, Zunica riesce addirittura a vedere luci e vita ad Ascoli (quanto all’abolizione della parola terremoto è inutile anche commentare). Ironia (inevitabile) a parte, ciò che conta è che l’imprenditore abruzzese spiega come “ad Ascoli il locale avrà un format diverso, più leggero, sempre molto legato al territorio. E’ un ricominciare dai piatti nostri storici, della cucina teramana e ascolana. L’osteria ospiterà mostre di arte contemporanea elegante con una mise en place molto minimalista e prezzi più abbordabili di Civitella. Entriamo ad Ascoli in punta di piedi ma ci candidiamo ad essere punto di riferimento dei gourmet ascolani”.
Tutto decisamente interessante se non ci fosse, è evidente, qualcosa che non quadra. Come è possibile che tra poco meno di un mese possa aprire un’Osteria in una struttura comunale che è destinata ad essere messa in vendita e che al momento è oggetto di una stima da parte dell’Ufficio del territorio per stabilire il suo valore economico ai fini dell’asta pubblica? Né nella determina n. 2682 di dicembre 2017 né nella successiva delibera del 12 gennaio successivo, nella parte in cui si parla di Palazzo Guiderocchi, si fa minimamente riferimento al fatto che nei locali al pianterreno del Palazzo sono in corso lavori di ristrutturazione per la prossima apertura di un nuovo locale.
Ed è del tutto evidente che, se davvero per Pasqua l’Osteria di Zunica aprirà i battenti nel palazzo ascolano, a dicembre e, ancor più, a gennaio, l’amministrazione comunale doveva esserne a conoscenza. Perché non viene detto nulla? Perché, nell’elenco dei beni che andranno all’asta il prossimo 9 aprile, per quanto riguarda il fabbricato dell’Odeon ci si preoccupa di sottolineare che “in uso alla Società Publiodeon con un contratto di locazione che scade nel 2032”, mentre in tutti gli atti in cui si parla di Palazzo Guiderocchi si omette un particolare così importante e rilevante?
A meno che quel quotidiano abruzzese non ha preso un clamoroso “abbaglio” (e con lui l’imprenditore che ha raccontato tutte quelle cose), è davvero imbarazzante quanto sta accadendo in merito allo storico palazzo ascolano. Urgono, per decenza, spiegazioni da parte dell’amministrazione comunale.