Servono soldi per le “anemiche”casse comunali, in vendita anche Palazzo Guiderocchi


Il piano delle alienazioni prevedeva che il palazzo, ora sede di un hotel di pregio, venisse messo in vendita già nel corso del 2017. Ora sarà l’Agenzia del Territorio a valutare il suo valore economico “in quanto il bene deve essere alienato a mezzo di pubblica”

Palazzo Guiderocchi è un piccolo gioiello (uno dei tanti) del nostro centro storico. Attualmente è sede di un hotel di pregio (4 stelle) ed è di proprietà comunale. Probabilmente ancora per poco perché è intenzione dell’amministrazione comunale di venderlo ai privati attraverso un’asta pubblica. Ieri mattina (mercoledì 31 gennaio) è stata, infatti, pubblicata sull’albo pretorio on line del Comune la determina n. 2682 del 29 dicembre scorso con la quale è stato affidato all’Agenzia del Territorio l’incarico “per la valutazione economica dell’immobile denominato Palazzo Guiderocchi sito in via Cesare Battisti ed adibito ad albergo in quanto il bene deve essere alienato a mezzo di asta pubblica”. La determina ci dice inoltre che l’Agenzia del Territorio avrà 4 mesi di tempo, dal momento della sottoscrizione dell’accordo, per comunicare all’amministrazione comunale la valutazione economica e che l’incarico costerà al Comune 2.305,35 euro.

Quello che la determina non ci dice, e che poi in realtà è la cosa più interessante e costituisce il vero nocciolo della questione, è la ragione per cui l’amministrazione comunale decide di vendere un simile gioiello. La risposta è semplice e scontata. E ce la fornisce, in altra sede, la stessa amministrazione comunale. Nel Dup (Documento unico di programmazione) 2017-2019 viene spiegato che la vendita di alcuni dei gioielli comunali è determinata dalla “necessità inderogabile di ridurre il deficit strutturale del bilancio comunale”. E’ a dir poco singolare che il piano delle alienazioni, con le conseguenti motivazioni, sia contenuto all’interno del capitolo del Dup intitolato “Azioni dirette alla valorizzazione del patrimonio comunale”.

Un modo davvero inconsueto di valorizzare il proprio patrimonio: cederlo ai privati, ovviamente dietro lauto compenso, per cercare di sistemare un bilancio che fa acqua da tutte le parti. Al di là di queste considerazioni è inevitabile chiedersi in che condizioni si trovano le casse comunali, visto che evidentemente non è stato sufficiente affidare ai privati determinati servizi e vendere, sempre ai privati, diversi gioielli comunali. Come, ad esempio, la società Piceno Gas che ha portato nelle casse comunali quasi 13 milioni di euro, tutti utilizzati (lo hanno ammesso l’assessore prima e il sindaco poi) per tappare le “falle” del bilancio. Già allora, in realtà, in molti avevano previsto che neppure quella manovra sarebbe stata sufficiente, che presto sarebbe stato necessario vendere qualche altro gioiello comunale.

Previsione puntualmente azzeccata, visto che ora è il momento di Palazzo Guiderocchi. La cui messa in vendita, però, non arriva certo a sorpresa, visto che la struttura ora sede dell’hotel era già stata inserita nell’elenco delle Alienazioni 2017-2019 allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 18 del 5 maggio 2017. Che, per la verità, solleva non poche perplessità e ancora una volta evidenzia l’assoluta e sconfortante incapacità di questa amministrazione comunale di programmare, di presentare un qualche piano vagamente credibile e concretamente realizzabile. Quell’elenco nel complesso comprende 40 immobili per un valore complessivo di quasi 19 milioni di euro. Palazzo Guiderocchi fa parte dell’elenco dei 31 immobili che, sulla carta, dovevano essere messi in vendita nel corso del 2017.

Ora, considerando i 120 giorni per la valutazione economica dell’immobile, poi i tempi necessari per predisporre l’asta pubblica, nella migliore delle ipotesi Palazzo Guiderocchi potrebbe essere messo in vendita estate-autunno 2018, senza considerare che poi è tutto da verificare se ci sarà realmente qualcuno interessato a partecipare all’asta pubblica. Ipotesi tutt’altro che probabile, a giudicare proprio da quanto emerge dal citato elenco delle Alienazioni. Nel quale la metà esatta di quei 40 immobili è già stata oggetto negli anni passati di aste pubbliche andate poi deserte, mentre altri 8 immobili l’amministrazione comunale ha cercato inutilmente di venderli attraverso trattativa privata.

Addirittura, poi, in quell’elenco ci sono immobili (come ad esempio il negozio ex Bracchetti in via Rigantè) che il Comune cerca inutilmente di vendere dal lontano 2009. Inevitabile, alla luce di questi semplici dati, avere più di un dubbio sul fatto che quel piano alienazioni sia realmente realizzabile, scontato temere (o sperare, dipende dai punti di vista…) che la maggior parte di quegli immobili continueranno a rimanere invenduti. Tornando a Palazzo Guiderocchi in quell’elenco è stato inserito anche con una valutazione economica. E con un valore presunto di 4,6 milioni di euro risulta di gran lunga l’immobile più costoso tra quelli messi in vendita.

Un po’ meno sono state valutate le due Villa Sgariglia, quella di Campolungo e quella di Piagge (rispettivamente 3 e 2 milioni di euro) che dovrebbero finire all’asta nel 2019. Vendita e conseguente asta prevista per l’anno in corso, invece, per il fabbricato ex Eca (2,5 milioni di euro) e per l’ex caserma Vecchi (1,8 milioni di euro) in corso Vittorio Emanuele, già oggetto nel 2015 di un’asta andata deserta.  I prossimi mesi ci diranno se davvero il suggestivo palazzo in via Cesare Battisti finirà in mano dei privati.

Se così fosse e se anche le due Villa Sgariglia subissero la stessa fine il sindaco Castelli quando nel 2019 concluderà il suo secondo e ultimo mandato (la legge al momento non prevede la possibilità di una terza consecutiva candidatura) lascerà in eredità al suo successore una città privata di alcuni dei suoi più importanti gioielli. Sperando che almeno questo sia realmente servito per ridare ossigeno alle casse comunali…

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