Dalle “forme del travertino” alle strisce pedonali: i “nuovi barbari” a segno in via Ceci
Poco più di un anno fa la via, oggetto di un intervento di riqualificazione e valorizzata dalla nuova suggestiva pavimentazione, era stata teatro di una mostra di sculture in travertino. Ora viene “deturpata” da inutili strisce pedonali e dagli stalli gialli per i parcheggi
Nella settimana in cui, con la festa di Sant’Antonio Abate (mercoledì 17 gennaio), è iniziato il tradizionale percorso che porta al Carnevale 2018, quando sono apparse sui social le foto della segnaletica orizzontale in via Ceci tutti abbiamo pensato che si trattasse proprio della prima delle tipiche scenette che caratterizzano il nostro Carnevale.
In particolare è sembrata una trovata geniale e straordinariamente comico-satirica, sempre in funzione carnevalesca, l’idea di realizzare quelle che tutte hanno immaginato essere delle finte strisce pedonali davanti al cartello (all’angolo con via d’Ancaria) che segnala l’area pedonale. E, invece, altro che Carnevale, altro che trovata geniale. C’è voluto un po’ di tempo per convincerci che non era uno scherzo, che era tutto incredibilmente serio e vero.
D’altra parte, però, che il nuovo anno avrebbe portato la nuova segnaletica in via Ceci era stato annunciato dall’amministrazione comunale nella conferenza stampa di fine anno. Solo che nessuno voleva credere o poteva immaginare un simile inverecondo scempio, una simile insensata follia. Perché, al di là di ogni altra considerazione, è semplicemente folle imbrattare quella suggestiva e splendida pavimentazione, che rende via Ceci uno degli scorci più affascinanti del nostro inimitabile centro storico, con la segnaletica per il percorso pedonale (ai due lati della strada) e con le strisce pedonale. E lo è ancor più se si pensa che in quella via di macchine praticamente non ne passano, visto che per accedervi bisogna passare per attraverso via del Trivio e prima ancora per via Cairoli che è zona a traffico limitato, con tanto di varco.
Ironia della sorte questo ennesimo sfregio al centro cittadino sembra quasi una risposta indiretta al flash mob di giovedì sera, all’iniziativa “Agape Ascoli”, a quella dichiarazione di amore incondizionato e profondo verso la nostra straordinaria città di un centinaio di ascolani che non si rassegnano a vedere il capoluogo piceno umiliato e deturpato dai nuovi Lanzichenecchi, dai nuovi barbari. Che, però, immediatamente hanno riaffermato la propria volontà di sfregiare, in nome di altri e incomprensibili interessi, ogni “bellezza” di questa città. Ma al di là di questo aspetto, che non è certo secondario, l’incredibile vicenda di via Ceci dimostra ancora una volta lo stato confusionale in cui versa l’amministrazione comunale.
“Sono stati tanti i cittadini che ci hanno segnalato quanto sta avvenendo in via Ceci, nel pieno centro storico della città – afferma Ameli – purtroppo non ci meraviglia. La mancanza di programmazione e di idee concrete per quella via della città ha portato inizialmente a farci una mostra con opere in travertino per poi oggi essere oggetto di intervento con delle belle strisce di vernice. Quando non si sa bene cosa farci il risultato è quello dell’approssimazione”.
Ed in effetti il consigliere comunale del Pd ha pienamente centrato il vero e sconfortante nocciolo della questione, la totale mancanza di programmazione da parte dell’amministrazione comunale, l’assoluta assenza di un progetto e di una visione complessiva, il procedere a caso, quasi sempre senza un criterio e spesso in totale contraddizione con quanto si è fatto o si è detto precedentemente. Al punto che anche quando si riesce a fare qualcosa di altamente positivo (riqualificare in quel modo via Ceci è stata una delle migliori iniziative dell’amministrazione comunale), poi si finisce con il rovinare tutto intervenendo in maniera assolutamente sconsiderata.
Via Ceci, infatti, è stata oggetto di un intervento che rientrava in un più complesso progetto di riqualificazione di strade e piazze del centro storico che riguardava anche via del Trivio (tratto finale), via Cairoli, via Vidacilio, via D’Ancaria (tratto finale) e via Giudea per un costo complessivo di oltre un milione di euro. Soldi spesi inutilmente, almeno per via Ceci, se poi si deve storpiare tutto con le strisce gialle per qualche parcheggio per residenti, con quelle bianche per il percorso pedonale (con tanto di pupazzetti disegnati a terra) e con le strisce pedonali (assolutamente “fondamentali” in una via che vede molto di rado transitare auto…).
Così come risulta assolutamente inutile aver dotato la via di quella nuova e suggestiva pavimentazione, in linea con le vie limitrofe del centro. Se via Ceci era destinata ad ospitare parcheggi gialli per residenti e percorsi e strisce pedonali allora tanto valeva evitare di spendere soldi per la nuova pavimentazione. O in alternativa si poteva progettare tutto in maniera diversa sin dall’inizio.
“Se si dovevano realizzare stalli per residenti – sostiene Ameli – era possibile individuare già in fase di progettazione i giusti escamotage per far si che una zona di intervento di nuova pavimentazione potesse essere consona al passaggio delle auto e la delimitazione degli spazi sosta e passaggi pedonali poteva già essere fatta con materiali cromaticamente diversi”. Il problema, però, è che in fase di progettazione l’amministrazione comunale non aveva la minima idea di cosa sarebbe accaduto dopo e di certo neppure immaginava che poi avrebbe realizzato stalli per residenti e strisce pedonali.
Basta ascoltare le dichiarazioni del sindaco in occasione dell’inaugurazione de “Le forme di travertino” (il video dell’evento è possibile visionarlo su Arengo tv). Era il 5 agosto 2016 e, al termine dell’intervento di riqualificazione, in via Ceci venivano esposte le sculture in travertino del “Simposio di Acquasanta”. Un’ottima iniziativa che sembrava anticipare per via Ceci un futuro di un certo tipo, almeno ad ascoltare le parole pronunciate per l’occasione dal sindaco.
“Modo migliore per solennizzare e dare la giusta rilevanza a questo intervento di riqualificazione di via Ceci – affermava Castelli – è ospitare in questo spazio ritrovato e riqualificato queste sculture. Questa via che è tornata a splendere verrà custodita e protetta da un sistema di varchi che in qualche misura la terrà indenne dall’invasione di macchine che in questo momento stanno generando fastidio in coloro i quali, apprezzando lo spazio urbano ritrovato, sanno quanto può essere inappropriato l’utilizzo meccanico di strade così belle e meravigliose”.
Poco più di anno dopo, però, è cambiato tutto. Niente più protezione, evidentemente l’utilizzo meccanico non è più considerato così inappropriato, al punto da realizzare orribili stalli gialli per le auto e strisce pedonali. E poco importa se una strada “così bella e meravigliosa” viene così deturpata. Il tutto, ironia della sorte, mentre in diverse strade della periferia, dove davvero transitano tantissime auto e per i pedoni i rischi sono numerosi, ci sarebbe davvero bisogno di rifare la segnaletica orizzontale, praticamente non più visibile.
“Segnaliamo al sindaco che ci sono tantissime zone della città dove la segnaletica è scomparsa e che pertanto è necessario un intervento non più rinviabile” sottolinea Ameli, mentre sui social monta la protesta, tra ironia e sconforto. Nella speranza, purtroppo vana, che prima o poi qualcuno ci sveli che quanto sta accadendo in via Ceci è solo uno scherzo di Carnevale.