Il festival dei politici “pinocchi”


Dal 2013 il sito “Pagella politica” ha analizzato quasi 2 mila affermazioni fatte dai principali esponenti politici italiani ed il risultato scaturito è imbarazzante: solo il 45% sono risultate completamente vere, ben il 46% sono risultate della autentiche balle

Il debito italiano che ha smesso di salire mentre cresce in tutti gli altri paesi europei (Carlo Padoan). Gli stipendi da capogiro dei sindacalisti che sfiorano i 300 mila euro (Luigi Di Maio). Le vaccinazioni in Veneto che, grazie semplicemente ad una corretta informazione, sono arrivate alla percentuale richiesta (Matteo Salvini).

Quelle citate sono soltanto alcune delle “bugie” raccontate negli ultimi tempi dai nostri politici (il debito italiano ha subito un rallentamento esattamente come accade nella maggior parte dei paesi europei, non c’è nessun stipendio dei sindacalisti che si avvicina ai 300 mila euro, la percentuale di vaccinazione in Veneto è ampiamente sotto il limite necessario). Si fa un gran parlare, in questi giorni, delle cosiddette “fake news” che “infestano” il  web e che potrebbero rivelarsi determinanti in vista della prossima tornata elettorale.

Giustamente il mondo politico si interroga e cerca soluzioni e contromisure per limitarle e per evitare che possano inquinare la stessa competizione elettorale, come in qualche modo sembra essere accaduto con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Ma, detto che la lotta alle “fake news” è sacrosanta (e in un paese civile dovrebbe essere condivisa da tutti), non meno importante sarebbe verificare quanto credibili e sinceri sono i nostri stessi politici, quanto le loro dichiarazioni corrispondano al vero o sono solo bugie (o, nella migliore delle ipotesi, verità contraffatte).

In realtà da qualche tempo (a partire dal 2013) c’è chi questa verifica la fa quotidianamente, chi verifica, dati inconfutabili alla mano, la veridicità di ogni dichiarazione (naturalmente di quelle che possono avere un effettivo riscontro), attribuendo poi ad ogni politico una valutazione della veridicità complessiva. Stiamo parlando del progetto “Pagella politica”, il sito che dal 2013 ad oggi ha passato al vaglio quasi 2 mila dichiarazioni dei principali esponenti della politica italiana, verificandone l’attendibilità. Ed il risultato che ne è scaturito non è certo positivo. Non si può certo dire che sia una sorpresa, perché nel sentire comune degli ultimi anni i politici italiani sono visti come degli autentici “pinocchi”.

Ora, però, c’è un dato che in qualche modo ce lo conferma. Infatti di quelle quasi 2 mila dichiarazioni ad un’attenta analisi meno della metà (esattamente il 45%) sono risultate completamente vere, mentre il 9% possono essere considerate parzialmente vere. Questo significa che sono quasi completamente false o, addirittura, delle autentiche balle ben il 46% delle dichiarazioni dei nostri politici (almeno quelli più noti). Prima di addentrarci nell’analisi dei dati e di scoprire chi sono, ovviamente secondo questo monitoraggio, i politici più affidabili e quelli che raccontano più balle, vediamo innanzitutto chi sono gli autori e come si sviluppa questa iniziativa.

“Pagella politica” è una Srls composta da 10 soci tra analisti politici di livello internazionale, esperti di politica e giornalisti tra cui anche i fondatori della più importante e più autorevole piattaforma di fact checking (verifica dei fatti), “FactCheckEU”, sulla politica europea. Nessuno dei fondatori, dei membri o dei collaboratori dello staff fa parte di partiti e movimenti politici. Il modo di operare è molto semplice e lineare. Attraverso il monitoraggio costante delle principali testate giornalistiche (cartacee e online), delle agenzie di stampa, dei siti siti web e dei profili twitter di politici e partiti e dei siti dei ministeri e del governo vengono raccolte le dichiarazioni dei politici. Per la verifica vengono, però, scelte esclusivamente quelle che possono essere analizzate sulla base di fatti e dati certi e verificabili. Nel dare il giudizio finale sulla veridicità o meno vengono sempre citate le fonti dei dati sui quali si basano le valutazioni “in modo da poter essere facilmente smentiti nel caso avessimo male interpretato i dati a disposizione” (cosa che, però, fino ad oggi non è mai avvenuta).

Seguendo questo metodo, alla fine “Pagella politica” attribuisce ad ogni dichiarazione un giudizio finale sulla sua attendibilità. Si va dalle dichiarazioni considerate assolutamente veritiere (“vero”) a quelle che si avvicinano alla verità (“c’eri quasi”), a quelle parzialmente false o che deformano la realtà (“ni”) fino alle vere e proprie bugie (“pinocchio andante”), con un’ulteriore categoria che racchiude le bugie più clamorose e sconcertanti (“panzana pazzesca”). Come anticipato, dal 2013 ad oggi con questo metodo “Pagella politica” ha analizzato quasi 2 mila dichiarazioni dei principali esponenti politici italiani.

Del leader del Pd ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi il maggior numero di dichiarazioni analizzate (371), seguito dal leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo (240) e da quello della Lega Matteo Salvini (156). Il segretario di Possibile Giuseppe Civati risulta essere, secondo “Pagella politica”, il politico più credibile con una valutazione di veridicità complessiva pari al 91%, seguito dalla presidente della Camera Laura Boldrini (89%), il ministro Graziano Delrio (84%) e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (84%).

Vale la pena sottolineare come il dato della Boldrini è oltremodo significativo perché ottenuto con un numero di dichiarazioni analizzate decisamente più elevato rispetto agli altri tre, risultate quasi tutte completamente vere (l’89%). In un unico caso la sua dichiarazione si è rivelata falsa (“La mortalità infantile in Grecia è aumentata del 40”), anche se più di una bugia si può parlare in questo caso di mancata attenzione alla verifica delle fonti, visto che si faceva riferimento ad un dato più volte citato da tutti i mezzi di informazione ma, poi, rivelatosi non corrispondente al vero. Per quanto riguarda i politici meno attendibili al primo posto c’è Matteo Salvini con il 51% delle sue dichiarazioni che sono risultate parzialmente false o delle autentiche bugie, seguito da Berlusconi con il 50% (ma, con il 33%, in assoluto la percentuale più alta, di vere e proprie bugie) e da Beppe Grillo con il 48%.

Per quanto riguarda i leader di partito, detto di Civati, sono Bersani e Alfano ad avere la valutazione di veridicità complessiva più elevata con il 74%, seguiti da Renzi (73%) Di Maio (68%), Meloni (63%), Salvini (62%), Grillo (61%) e Berlusconi (57%). Di seguito pubblichiamo le più clamorose bugie scoperte da “Pagella politica” e valutate come “panzana pazzesca”, segnalando che per ognuna di loro, nel sito di “Pagella politica” c’è la spiegazione dettagliata con dati e numeri che spiegano le ragioni per cui si sono meritate una simile definizione.

“Noi abbiamo i dati Ocse che dicono che i nostri studenti sono i peggiori, i penultimi per capacità di comprensione” MATTEO RENZI (nella classifica Ocse gli studenti italiani sono a metà classifica)

“Il Regno Unito ha 10 volte i nostri immigrati” MATTEO RENZI (in realtà le cifre dimostrano che Italia e Regno Unito hanno un numero quasi identico di immigrati. D’altra parte, considerando che in Italia ce ne sono circa 5 milioni, se fosse vero il dato fornito da Renzi vorrebbe dire che nel Regno Unito ce ne sono 50 milioni…)

“In Grecia negli ultimi due anni si sono suicidate oltre 7 mila persone” BEPPE GRILLO (neppure a partire dal 2000 ad oggi si arriva alla cifra di 7 mila suicidi in Grecia)

“Un terzo delle nostre aziende hanno chiuso da quando siamo nell’euro” BEPPE GRILLO (in realtà da quando siamo entrati nell’euro il numero di aziende è cresciuto)

“Ve lo ricordate il 1992? […] Uscimmo dalla moneta unica, e cosa successe? Niente. Anzi, ci fu il boom! Dal ’93 in poi – se andate su internet – l’Italia crebbe come mai in passato.” MATTEO SALVINI (nel 1993 l’Italia andò in recessione)

“Renzi mi vuole sfidare? Finora ne ho fatte sei e le ho vinte tutte, ormai ho l’abitudine a vincere” SILVIO BERLUSCONI (Berlusconi ha vinto tre delle sei elezioni a cui ha partecipato come leader di partito o di coalizione)

“Secondo l’Unesco l’Italia possiede il 75% delle opere d’arte, dei capolavori che ci sono in Europa e il 50% dei capolavori che ci sono in tutto il mondo” SILVIO BERLUSCONI (secondo l’Unesco l’Italia possiede meno del 5% dei capolavori che ci sono in tutto il mondo)

“La macchina del nostro Stato costa a noi cittadini più del 30% di quello che costa agli altri cittadini europei” SILVIO BERLUSCONI (In Italia la “macchina dello Stato” costa il 21,2% del Pil, la media europea è del 20%. E ci sono 10 paesi europei con un costo più elevato del nostro)

“Abbiamo un governo […] che investe ancora nelle centrali a carbone” LUIGI DI MAIO (La nuova Strategia energetica nazionale presentata dal governo al Parlamento in realtà prevede la chiusura di tutte le 8 centrali a carbone che ancora operano nel paese)

“Avevamo il 12% della Bce, non ce l’abbiamo più” GIORGIA MELONI (Le quote della Bce sono state aggiornate dopo l’ingresso della Croazia nell’Ue ma, secondo quanto è riportato dal sito della stessa Bce, Banca d’Italia mantiene una quota pari al 12,3%)

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