Dopo la protesta di ieri la Provincia aveva assicurato che il problema era risolto, invece questa mattina le aule erano ancora al freddo. Non si tratterebbe di un problema nella caldaia ma da un guasto alle tubazione provocato da un atto vandalico
Agli studenti e al personale del Liceo Artistico “Osvaldo Licini” di Ascoli da qualche giorno sembra di essere piombati in un incubo simile a quello raccontato nel film “Ricomincio da capo”. Nel quale uno straordinario Bill Murray, nei panni di un insopportabile meteorologo televisivo inviato controvoglia nella città di Punxsutawney in Pennsylvania rimaneva intrappolato in un circolo temporale, rivivendo in continuazione la stessa giornata, il “giorno della marmotta”.
Qualcosa di simile sta accadendo al Liceo Artistico da alcuni giorni, gli studenti si recano al mattino a scuola, trovano le aule al freddo per un qualche problema di funzionamento dell’impianto di riscaldamento, arrivano i tecnici che sembrano risolvere la situazione ma, il giorno dopo, tutto ricomincia come prima. Ieri mattina gli studenti esasperati da questa situazione avevano abbandonato le aule per protesta, ritrovandosi nell’atrio per esprimere il proprio più che comprensibile malcontento.
“Non si è trattato di un problema così eclatante, vi era semplicemente dell’aria nei radiatori che non permetteva il corretto funzionamento” aveva rassicurato la dirigente scolastica Nadia Latini, confortata poi anche da un comunicato della Provincia di Ascoli che, attraverso le parole dello stesso presidente D’Erasmo, aveva dichiarato risolto definitivamente il problema. Invece questa mattina si è tornati punto e a capo, all’arrivo a scuola gli studenti hanno verificato che ancora una volta le aule erano al freddo e senza riscaldamento e, come avevano annunciato già ieri, questa volta hanno deciso di non entrare a scuola e di scioperare. Sono entrati solamente i due rappresentanti di istituto per verificare la situazione che, come detto, è identica al giorno precedente.
“Ieri eravamo scesi in atrio per protestare – ci spiega Marco Piccioni, uno dei due rappresentanti di istituto – ci avevano assicurato che il problema era stato risolto. Avevano annunciato che, qualora la situazione oggi fosse stata la stessa, avremmo scioperato. Stamattina siamo arrivati a scuola è abbiamo verificato che l’impianto era spento e, come promesso, non siamo entrati e abbiamo confermato lo sciopero. Appoggiati anche dai professori che sono in classe con noi, conoscono perfettamente la situazione e condividono e sostengono la nostra protesta”.
Come già annunciato ieri, anche questa volta è arrivata la promessa che la situazione verrà immediatamente risolta. Supportata dal fatto che sembra che ora si sia davvero capito l’origine del problema che non è da ricercare nella caldaia ma da un guasto provocato da un atto vandalico.
“Inizialmente si pensava che il problema dipendesse dalla formazione di bolle d’aria nella caldaia – ci spiega Marco Piccioni – bastava far uscire l’aria e l’impianto ripartiva. Invece ora i tecnici hanno scoperto che si tratta di un problema alla tubazione che porta dietro al campo scuola, si è verificato un guasto provocato da un atto vandalico. Sembra, quindi, che la ditta incaricata abbia davvero trovato l’origine del problema e ci hanno assicurato che nel pomeriggio risolveranno la situazione. Naturalmente noi domani mattina prima di entrare verificheremo che sia effettivamente così”.
In ogni caso gli studenti del Licini, sperando che davvero il problema possa essere definitivamente risolto, hanno colto l’occasione per chiedere alla Provincia un intervento concreto per sistemare e riqualificare un istituto che, pur essendo uno dei più nuovi della città, fa acqua da tutte le parti. E che, è bene ricordarlo, lo scorso anno in occasione dell’emergenza terremoto è stato uno dei più colpiti, al punto che si era reso necessario dichiarare inagibile e, quindi, chiudere il piano superiore. Tra l’altro proprio il Licini è tra le scuole di competenza provinciale su cui sono state effettuate in questi mesi le verifiche di vulnerabilità sismica e si è in attesa di conoscere l’esito, con i risultati che dovrebbero essere resi noti in questi giorni. “Abbiamo deciso di scrivere una lettera alla Provincia – conclude Marco Piccioni – nell’intervento di ieri il presidente D’Erasmo ha detto che ci sono i soldi per le scuole. Allora noi gli chiediamo di utilizzarli per riqualificare la nostra scuola, per sistemare le tante inefficienze che ci sono”. Vedremo se D’Erasmo accoglierà la richiesta degli studenti del Licini. Che, innanzitutto, si spera che domani possano regolarmente riprendere le lezioni, con il riscaldamento finalmente pienamente funzionante.