C’è chi dice no…


Il sindaco di Ascoli Castelli, con una lettera al presidente Ceriscioli, comunica l’intenzione di non presentare alcun progetto per ottenere i fondi degli sms solidali ancora a disposizione delle Marche. “Quei fondi devono andare ai Comuni più colpiti dal terremoto”

Nel giorno in cui l’Europa ha messo a disposizione delle Marche ben 408 milioni di euro, in gran parte destinati alle zone colpite dal terremoto, un gran bel gesto ricco di significato arriva dal sindaco di Ascoli Guido Castelli che in una lettera inviata al presidente della Regione Ceriscioli ha comunicato l’intenzione di non inviare alcun progetto per ottenere parte dei fondi degli sms solidali ancora a disposizione delle Marche stesse.

Si tratta di 4 milioni di euro di donazioni dei famosissimi sms solidali, fino ad ora non ancora assegnati, che il commissario straordinario attribuirà alle Regioni e che, come si legge in comunicato stampa della Regione stessa, “verranno destinati a progetti dei Comuni per gli spazi di socialità”.

Questo Comune – scrive il sindaco Castelli nella lettera a Ceriscioli – non invierà alcuna proposta progettuale per ottenere il finanziamento derivante dalle donazioni pervenute attraverso gli sms solidali. E questo non perché non si ravveda la necessità di risorse aggiuntive, utili a sanare le molte ferite che la città ha subito per effetto del terremoto, ma perché siamo convinti che il gettito degli sms solidali vada destinato ai Comuni maggiormente devastati e ridotti in macerie. Chi ha donato voleva e vuole aiutare inequivocabilmente quella porzione del territorio del cratere in cui si sono contati i morti o che è stata interessata da esodi massivi a causa delle lacerazioni prodotte dalla sequenza sismica. L’auspicio è che la Regione Marche condivida questa impostazione e voglia agire di conseguenza”.

Una decisione e un gesto che fanno onore al sindaco di Ascoli e davvero c’è da sperare che questa stessa impostazione sia seguita dalla Regione (ma anche da altri sindaci del territorio). Che, intanto, nel pomeriggio di lunedì 2 ottobre è stata impegnata nelle assemblee dei sindaci delle tre province colpite dal sisma nel corso delle quali è stato comunicato l’ammontare dei fondi che l’Europa ha messo a disposizione della Regione Marche: 408 milioni di euro, di cui 248 milioni di risorse aggiuntive di fondi per il sostegno alle imprese, turismo e mobilità sostenibile e 160 milioni in più per l’agricoltura. Alle Marche sono stati assegnati 248 milioni di euro aggiuntivi di fondi europei POR FESR da destinare ai territori colpiti dal sisma, utilizzabili secondo i criteri stabiliti dalla Commissione europea.

Di quei fondi 100 milioni sono destinati al sostegno alle imprese marchigiane attraverso la valorizzazione economica dell’innovazione, supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo, aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento di processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali, miglioramento dell’accesso al credito.

Altri 50 milioni sono destinati ai Comuni per la riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche, 11 milioni per la mobilità sostenibile nelle aree urbane, 8 milioni per la riduzione del rischio idrogeologico, 50 milioni per la riduzione del rischio sismico e oltre 20 milioni per il turismo e la promozione del territorio per interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo.

Nel corso delle tre assemblee gli assessori regionali presenti (Cesetti a Fermo, Sciapichetti a Macerata e Casini ad Ascoli) hanno spiegato l’ordinanza che riguarda il Durc di congruità. L’Ufficio speciale per la ricostruzione infatti richiederà il documento a tutte le aziende di costruzioni che realizzeranno i progetti di ricostruzione. Tali imprese dovranno essere in regola non solo con il Durc, documento che attesta che un’azienda sia in regola con i pagamenti dei contributi dei dipendenti, ma anche con il Durc di congruità che certifica il numero dei lavoratori è congruo per svolgere quella determinata attività.

Un provvedimento, hanno spiegato gli assessori regionali, che “permette di combattere il lavoro nero, il caporalato e le infiltrazioni mafiose”. Infine durante le assemblee si è parlato anche dei 4 milioni di euro derivanti dalle donazioni degli sms solidali ancora da assegnare e dei progetti che potrebbero essere finanziati. Vedremo se l’esempio del sindaco Castelli verrà seguito da altri sindaci e, soprattutto, se la Regione seguirà le raccomandazioni fatte nella lettera dal primo cittadino ascolano.

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