Nel Consiglio comunale del 26 settembre il sindaco Castelli ha parlato di “operazione legittima ed economicamente conveniente per i cittadini”. Che, però, negli ultimi 4 anni per la tassa rifiuti hanno pagato quasi 4 milioni in più, mentre la differenziata è cresciuta solo del 4,7%
Partiamo dalla comparazione da un paio di dati che già dicono molto su quale sia la situazione. Nel 2012 complessivamente i cittadini ascolani per la tassa rifiuti (tari) pagavano 6,2 milioni di euro e la raccolta differenziata era intorno al 40%. Nel 2016 la somma pagata per la tassa rifiuti è salita a 10,1 milioni di euro (3,9 milioni di euro in più) mentre la differenziata è arrivata al 44,7%.
In altre parole in 4 anni la tassa è aumentata del 63% mentre la percentuale di raccolta differenziata di appena il 4,7%. Bisognerebbe aggiungere che nel 2017 ci sarà un ulteriore crescita della tassa rifiuti, visto il nuovo aumento deliberato dall’amministrazione comunale, mentre l’avvio della prima parte del progetto della raccolta porta a porta non ha certo fornito grandi risultati, visto che martedì 26 settembre, nel corso del Consiglio comunale, il sindaco Castelli ha svelato che ancora siamo sotto il 50%.
Quindi la crescita fin qui è stata minima e il capoluogo piceno resta molto distante non solo dalla soglia minima del 65% (che complessivamente è stata ormai raggiunta dalle Marche) ma anche dalla media della provincia di Ascoli che nel 2016 si attestava al 60,58%. Va per altro aggiunto che la beffa per i cittadini ascolani è duplice perché da due anni stanno pagando un aumento per un nuovo servizio che è partito in forma ridotta solo nel 2017 (quindi per tutto il 2016 hanno pagato per qualcosa che ancora non esisteva…) e che solo dal prossimo novembre sarà esteso a tutta la città.
In concreto, quindi, solo dal 2018 sarà a tutti gli effetti operativo, con la speranza che i cittadini ascolani non siano costretti per il terzo anno di fila a pagare quel nuovo servizio con un ennesimo aumento della tassa. Cosa al momento tutt’altro che improbabile vista la percentuale di raccolta differenziata e considerando che da qui alla fine dell’anno la percentuale stessa non potrà certo migliorare di molto. Partendo da questi indiscutibili dati di fatto (per giunta in parte menzionati dal sindaco stesso) è difficile comprendere l’entusiasmo con il quale il primo cittadino ha dipinto la situazione in Consiglio comunale.
“L’operazione è riuscita ma il paziente è morto”. Si potrebbe riassumere con questa famosa battuta la risposta data, nel corso del Consiglio comunale di martedì 26 settembre, dal sindaco Castelli ad un’interrogazione del consigliere comunale Umberto Trenta relativa alla deliberazione del Consiglio comunale n. 34 del 28 luglio 2016 (“Approvazione del piano industriale di riequilibrio e connessi riflessi sul piano economico finanziario della società Ascoli Servizi Comunali srl. Determinazioni”).
L’operazione a cui si fa riferimento è quella che ha portato all’ingresso della società privata Ecoinnova all’interno della società municipale Ascoli Servizi Comunali, “il paziente morto” è rappresentato dai cittadini ascolani che da questa operazione fino ad ora hanno avuto solo conseguenze estremamente negative sotto forma di peggioramento dei servizi e aumento dei costi. Nonostante l’evidenza dei dati sopra citati riferiti a tassa rifiuti e percentuale di differenziata il sindaco nel corso del Consiglio comunale ha, infatti, sostenuto che “l’operazione è legittima e meritevole, economicamente conveniente per i cittadini”.
Quasi 4 milioni di euro di tassa in più, non osiamo immaginare cosa sarebbe accaduto se l’operazione non fosse stata economicamente conveniente… Senza dimenticare, per giunta, che complessivamente il servizio in questi anni è decisamente peggiorata sotto ogni punto di vista, a partire dai giorni di raccolta che finiscono per influire in maniera determinante sull’immagine della città. Per non parlare, poi, dell’ultima beffa relativa agli sfalci d’erba e alle potature domestiche che fino ad inizio estate potevano essere conferite in una delle 10 aree cittadine di raccolta. Che, però, erano sempre tenute in condizioni a dir poco discutibili, poco curate e poco pulite.
Così, invece di pensare di migliorare il servizio, il primo cittadino ha pensato bene di eliminarlo completamente, cancellando con un’ordinanza del 3 luglio tutte e 10 le aree di raccolta (ora i cittadini devono portare sfalci e potature all’Ecocentro). Nel corso del Consiglio comunale il sindaco ha cercato di far ricadere la colpa del consistente aumento della tari alla fine della discarica di Relluce, al costo inevitabilmente aumentato per il conferimento in discarica fornendo cifre relative al costo di conferimento stesso passato e futuro.
Ma, al di là del fatto che quelle cifre non concordano affatto con quelle fornite da altri Comuni e da altri amministratori ed esponenti politici del territorio (e, quindi, qualcuno non dice la verità…), a smentire la giustificazione del sindaco ci sono ancora una volta gli atti comunali che affermano in maniera inequivocabile che gli aumenti della tassa sono dovuti alla scarsa percentuale di differenziata e all’avvio del nuovo servizio. Che, come detto, dal prossimo 6 novembre verrà esteso praticamente a tutta la città.
Al momento, infatti, il cosiddetto “porta a porta” spinto interessa la zona del centro, Porta Cappuccina, Porta Romana, Porta Cartara e Campo Parignano per quasi 25 mila utenze coinvolte (20.646 domestiche, 3855 non domestiche). A partire dal 6 novembre il servizio verrà esteso anche a Brecciarolo, Marino del Tronto, Monticelli, Mozzano, Poggio di Bretta, Porta Maggiore, Villa Sant’Antonio, Zona Battente (via dell’Aspio) e coinvolgerà circa 50 mila utenze.
Dalla prossima settimana inizieranno gli incontri con i cittadini delle varie zone interessate per fornire spiegazioni e sempre dalla prossima settimana (da lunedì 2 ottobre) potrà essere ritirato il kit per la raccolta presso il Centro Distribuzione in via Calzecchi Onesti 16.
La speranza è che, con tutto il territorio comunale coinvolto nel nuovo servizio, il 2018 possa essere l’anno in cui la differenziata sale sensibilmente e la tassa rifiuti inizia gradualmente a scendere, come avviene da anni nei comuni dove la percentuale di differenziata supera il 65%…