Scende in campo la Regione, la 95enne di San Martino di Fiastra può tornare a casa
Ha sortito l’effetto sperato l’appello dei familiari della 95enne alla Regione, la soluzione dopo l’incontro di questa mattina con il consulente giuridico del presidente Ceriscioli: sanatoria e richiesta al Tar di sospensiva immediata dell’ordinanza di abbattimento
Per una volta forse possiamo raccontare una storia a lieto fine. Sembra, infatti, destinata a felice conclusione la vicenda di Peppina, la 95enne di San Martino di Fiastra sfrattata sabato scorso dalla casetta di legno che i familiari avevano costruito per lei. Una storia che aveva inevitabilmente suscitato l’attenzione di tutta l’opinione pubblica che ha dato ampio spazio alla vicenda.
In suo supporto si erano mosse anche tutte le associazioni e i comitati che sono sorti in questi mesi nei territori colpiti dal terremoto e in suo supporto erano arrivati anche i volontari delle Brigate di Solidarietà Attiva. Peppina fino al 26 ottobre aveva vissuto nella sua casa di San Martino di Fiastra, poi dopo le scosse di quella sera si era trasferita a casa di una delle figlie a Castelfidardo. Una scelta quanto mai opportuna, visto che la scossa del 30 ottobre aveva poi fatto crollare la sua casa. Peppina aveva più volte manifestato la volontà di tornare a vivere nei “suoi” monti, nel suo paese.
Dove, in effetti, è tornata a maggio sistemandosi in un container acquistato nel 1997 all’epoca dell’altro terremoto, in condizioni di vita al limite della sopravvivenza, senza servizi igienici, senza acqua e senza energia elettrica. Per questo i suoi familiari, disponendo di un’area edificabile situata nelle immediate vicinanza della casa perduta, si sono attivati per costruire una casetta di legno, preoccupandosi al tempo stesso di avviare le pratiche necessario. I tempi della burocrazia, però, come al solito sono in perfetta antitesi con i tempi stretti di determinate emergenze.
Per questo, constatando anche che nel frattempo nel territorio di costruzioni analoghe ne erano sorte parecchie, i familiari di Peppina hanno deciso comunque di avviare i lavori, continuando comunque a portare avanti tutto l’iter burocratico. Quando, però, la casetta era quasi pronta inaspettatamente è arrivata l’ordinanza sindacale, su segnalazione del locale nucleo forestale dei carabinieri, che imponeva il termine dei lavori. Visto, però, che mancavano poche cose marginali, Peppina è comunque andata a vivere in quella casetta. E’ arrivato, però, il provvedimento del tribunale di Macerata e, con due giorni di anticipo rispetto a quanto previsto, i carabinieri sabato scorso hanno sfrattato la 95enne.
Immediata è partita la mobilitazione, con le figlie della donna che hanno chiesto l’intervento della Regione. Che ha risposto presente, tanto che questa mattina (martedì 19 settembre) il consulente giuridico del presidente Ceriscioli ha incontrato Peppina e i suoi familiari, insieme al sindaco di Fiastra. Incontro che ha portato al risultato sperato, almeno secondo quanto riferisce l’assessore Sciapichetti.
“Eravamo sicuri di poter trovare una soluzione – spiega Sciapichetti – i familiari hanno avuto tutte le rassicurazioni e la signora Peppina potrà restare nella struttura provvisoria che ha realizzato“. Secondo quanto riferiscono fonti regionali la soluzione resta quella della sanatoria. La signora Peppina infatti ne ha diritto perché la volumetria realizzata della casetta in legno, costruita su area edificabile di proprietà della stessa signora, è sostitutiva di quella della casa storica danneggiata dal terremoto. Abitazione quest’ultima che non sarà più edificata.
Intanto, il consulente della Regione, ha consigliato alla famiglia di richiedere al Tar la sospensiva immediata dell’ordinanza di abbattimento del Comune. Per evitare spiacevoli e inattese sorprese che, come si sa, con la burocrazia del nostro paese sono sempre dietro l’angolo…