La bambina morta di malaria e gli sciacalli del web


Dopo il tentativo di sfruttarla in chiave anti immigrazione, la tragedia della bimba di 4 anni di Trento finisce nel mirino di alcuni siti no vax che pubblicano un audio e alcuni post nei quali sostengono che la piccola non è morta di malaria ma per colpa dei vaccini

“Se non è zuppa è pan bagnato”. Il vasto popolo del web che vede complotti interplanetari ovunque non si ferma mai, neppure di fronte alla tragedia della bambina di 4 anni di Trento morta all’ospedale di Brescia a causa della malaria. D’altra parte una dramma che indiscutibilmente colpisce la sensibilità di tutti non può non essere sfruttato a dovere.

Di fronte allo strazio di una decesso di una bimba è chiaro che se in qualche modo si riesce a legare questa immane tragedia alla propria campagna di odio e di mistificazioni non solo si rinsalda la convinzione e si riscaldano ulteriormente gli animi dei propri adepti ma di certo si riesce anche a far breccia in chi fino ad ora è scettico e non sembrerebbe disposto a sposare una determinata tesi. Così abortito in poche ore  (nonostante i mistificatori e vomitevoli titoli odierni di alcuni giornali) il tentativo di sfruttare (è un termine orribile se accostato alla morte di qualsiasi persona, figuriamoci a quella di una bambina di 4 anni, ma è l’unico che rende esattamente l’idea) la tragedia per alzare i toni nella campagna contro gli immigrati (la malaria non si trasmette attraverso contagio da uomo a uomo), ecco che ora è la volta della folle “crociata” contro i vaccini.

Folle (lo ribadiamo per chi non avesse ancora capito il nostro pensiero) perché, saremo anche degli ingenui, per noi la scienza continua ad essere sempre e comunque non democratica, su determinati argomenti (come, ad esempio, la trasmissione della malaria e i vaccini) le affermazioni e le convinzioni supportati da caterve di dati di chi da decenni studia e approfondisce quelle materie non può certo avere lo stesso valore di chi espone le proprie tesi da profani (in parole semplici tra il dott. Burioni e il prof. Rezza da una parte e le accoppiate Fusaro-Povia o Feltri-Belpietro dall’altra su questi argomenti saremo sempre e senza alcun dubbio dalla parte dei primi).

Ma anche perché in questi anni, in questi mesi abbiamo visto e analizzato decine e decine di documenti, di dati, di studi scientifici (che sono cosa differente da presunti studi privi di alcun riscontro) testati su milioni e milioni di soggetti che vanno tutti inequivocabilmente nella stessa direzione. E, oltretutto, perché le tesi di chi contesta i vaccini si poggiano principalmente su chi è stato ampiamente sconfessato (e in qualche caso, come Wakefield, anche condannato) o su chi ha visto i suoi presunti studi smontati pezzo per pezzo in maniera imbarazzante (il prof. Montanari).

Tornando alla triste vicenda della bambina di Trento, smontata il primo ignobile tentativo di speculare, ecco che nelle ore scorse è partita l’insulso tentativo di sfruttare la vicenda in chiave no vax. Così nella tarda mattinata ha iniziato a circolare in rete un post, con tanto di audio, di un presunto amico dei genitori della piccola che racconta quello che, ovviamente a suo dire, gli avrebbero raccontati i genitori e, cioè,  che la sfortunata bimba non è morta di malaria ma in seguito alla vaccinazioni.

I genitori non l’avevano mai vaccinata – afferma il presunto amico dei genitori – e spaventati dal decreto della Lorenzin l’hanno sottoposta alle dieci vaccinazioni obbligatorie. Subito dopo è comparsa la febbre, l’hanno portata in ospedale dove la situazione è precipitata. I medici, per coprire e nascondere la verità, hanno detto ai genitori che era malaria, che era stata punta da una zanzara africana. E’ una vergogna…”. Come prassi pochi minuti e poi ecco che la storia, ovviamente senza essere minimamente verificata, è stata subito ripresa e rilanciata da alcuni siti e alcune pagine dei no vax, con il solito insopportabile corollario di commenti al vetriolo.

E’ complice l’informazione in rete pericolossissima, disordinata, disarticolata e disorientante – si legge in uno dei tanti post comparsi sui social a corredo della notizia – che incute enorme terrore ai genitori. Purtroppo questi poi hanno vaccinato. Questa è la prova che anche attendendo la maturità del sistema immunitario dei bambini, vaccinare comporta sempre dei rischi imperscrutabili e inaccettabili per un genitore cosciente e responsabile. Gli sciacalli istituzionali sono già chini sul corpo esamine per smembrarlo a proprio fine. La malaria contratta in ospedale a Trento, riuscite a capire come vi fottono? Ma lo sapete che tempo di incubazione ha la malaria? Ma perché non usate il cervello e google almeno?

In effetti basta usare google per scoprire che la malaria può avere un tempo di incubazione che va da 7 a 30 giorni. Secondo la ricostruzione fatta dall’Azienda sanitaria di Trento la bimba potrebbe aver contratto la malaria quando è stata ricoverata a Trento tra il 16 ed il 21 agosto e poi si è presentata in condizioni gravi una quindicina di giorni dopo, il 31 agosto.

Già, basterebbe davvero usare google (anche perché chiedere a certi soggetti di usare il cervello è perfettamente inutile), ma al di là di ogni altra considerazione resta lo sdegno per chi, questi si veri sciacalli, cerca in ogni modo di speculare su una drammatica vicenda come questa. Nella quale sarebbe opportuno aspettare in religioso silenzio l’esito degli accertamenti, per capire come sia potuto accadere, pensando alla disperazione di chi ha perduto la propria bambina

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