Nel “Rapporto Perfomance 2016” sindaco e assessori si “autopromuovono” sostenendo che su 78 obiettivi fissati ben 58 sono stati raggiunti. Ma analizzando quel rapporto e confrontandolo con il “Piano Perfomance” di un anno fa emerge una realtà molto differente
Benvenuti nel favoloso mondo del sindaco Castelli e dell’amministrazione comunale. Un mondo virtuale idilliaco che farebbe impallidire persino quello fantasioso e fantastico descritto nel romanzo “Alice nel paese delle meraviglie”.
Non ci sono dubbi che se fosse ancora vivo oggi Lewis Carrol (pseudonimo del reverendo e scrittore inglese Charles Lutwidge Dodgson autore nel 1865 di “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie”) ambienterebbe il suo straordinario romanzo nel meraviglioso mondo immaginario del Comune di Ascoli. Dove tutto funziona a meraviglia, dove la tribuna est dello stadio Del Duca e il teatro Filarmonici da mesi sono prontei e fruibili dal pubblico, dove non esiste quel “cattivone” del Tar che manda all’aria i piani dell’amministrazione comunale per quanto riguarda la nuova farmacia comunale ad Oasi, dove il servizio di raccolta differenziata funziona, dove i cittadini pagano fino all’ultimo centesimo, e anche spontaneamente, i tributi comunali evasi.
Ad ennesima dimostrazione che, nel capoluogo piceno, la realtà supera di gran lunga la fantasia, questo mondo fantastico e immaginario, che qualcuno potrebbe pensare che possa esistere solo nella fervida immaginazione di qualche visionario, altro non è che il mondo che viene descritto dall’amministrazione comunale nella “Relazione Performance 2016” approvata il 27 luglio scorso con delibera di giunta n. 124. Dunque esiste un atto ufficiale del Comune (e che atto…) nel quale il sindaco e l’amministrazione comunale hanno realmente dipinto una situazione che ad Ascoli in realtà non esiste.
Come ci spiega l’introduzione della “Relazione Perfomance 2016”, ogni anno gli enti pubblici hanno l’obbligo di redigere “un documento denominato relazione della perfomance che evidenzia, a consuntivo, i risultati organizzativi ed individuali raggiunti”. In realtà la norma prevede che la relazione deve essere approvata entro il 30 giugno, quindi saremmo già ampiamente al di là della scadenza, visto che è stata approvata il 27 luglio. Ma cosa mai potranno essere “appena” 27 giorni di ritardo per un’amministrazione comunale che è solita accumulare, per interventi importanti, ritardi anche di diversi anni…
Tornando all’atto approvato dalla giunta comunale, in altre parole si tratta di una sorta di relazione di fine anno in cui si relaziona, sulla base degli obiettivi concreti fissati ad inizio anno (nel piano della perfomance solitamente approvato insieme al peg), quanto realmente è stato fatto. Una sorta di pagella, visto che alla fine c’è anche un giudizio finale sull’operato dell’amministrazione comunale (eccellente in caso di raggiungimento degli obiettivi uguale o superiore all’85%, positivo in caso di raggiungimento degli obiettivi tra l’85 e il 70%, negativo sotto il 70%), nella quale sono gli stessi amministratori che si danno i voti. In pratica siamo ad una sorta di “oste come è il tuo vino”, anche se in questo caso, a leggere la relazione del Comune di Ascoli, viene il sospetto che l’oste più che venderlo l’abbia bevuto il vino. Perché il quadro che emerge è davvero decisamente alterato rispetto alla realtà dei fatti.
Prima di addentrarci in un’analisi più approfondita, occorre preliminarmente ricordare che la “Relazione Performance 2016” riguarda, appunto, l’attività svolta dall’amministrazione comunale nel corso dell’anno passato. Può sembrare una precisazione superflua ma, invece, è importante tenerla a mente perché in qualche circostanza, per cercare di attribuirsi come “raggiunto” un obiettivo che in realtà nel 2016 non è stato portato a termine, l’amministrazione comunale non si è fatta scrupolo di “sforare” e prendere come riferimento quanto accaduto poi nel corso del 2017.
Naturalmente la relazione parte ricordando cosa è accaduto il 24 agosto. “Il lavoro – si legge nell’introduzione alla relazione –inevitabilmente ha subito una completa interruzione sia nell’attività ordinaria che in quella straordinaria”. Nonostante tutto, però, i risultati ottenuti dall’amministrazione comunale sono più che positivi, almeno a detta… dell’oste! Infatti, secondo quanto è riportato nella relazione, su 78 obiettivi fissati nel piano perfomance 2016 ben 58 sono stati centrati, pari al 74,4% che determina, quindi, un giudizio positivo sull’operato dell’amministrazione comunale. Che meriterebbe davvero gli applausi se così fosse, nonostante le difficoltà degli ultimi 4 mesi (causa terremoto) aver centrato il 74,4% degli obiettivi fissati rappresenterebbe davvero un gran bel risultato.
Ma è davvero così? Sorvolando sul fatto che alcuni degli obiettivi fissati sono sin troppo ovvi (ad esempio per il settore cultura realizzare la stagione teatrale…), analizzando meglio i 58 obiettivi centrati si scopre che per diversi di loro parlare di obiettivo “raggiunto” è qualcosa di più che una evidente forzatura. Secondo l’amministrazione comunale, ad esempio, tra gli obiettivi che vengono indicati come “raggiunti” c’è anche il teatro Filarmonici che, addirittura, vale doppio perché è considerato “raggiunto” sia per quanto riguarda il restauro strutturale e adeguamento funzionale, sia per quanto riguarda il suo inserimento nella rete infrastrutture dei teatri.
In altre parole per l’amministrazione comunale al 31 dicembre 2016 erano stati completati i lavori di ristrutturazione, il rinnovato teatro Filarmonici era stato già inaugurato e, di conseguenza, era stato già utilizzato per qualche spettacolo, per qualche manifestazione. Peccato che la realtà ci dice che, secondo le nuove promesse del sindaco, il teatro Filarmonici sarà pronto e verrà inaugurato entro fine ottobre… Immagino che farete fatica a crederci, ma tra gli obiettivi raggiunti nel 2016 l’amministrazione comunale ha avuto il coraggio di inserire anche la riqualificazione dello stadio Del Duca.
Quindi quando in questi giorni, passando nella zona dello stadio, vedete gli operai che stanno ancora montando la copertura della tribuna stessa, sappiate che siete in preda ad un’allucinazione. E, in più, non credete affatto a quanti (sindaco compreso) sostengono che nei prossimi giorni partiranno i lavori per il terzo ed ultimo stralcio. Perché la tribuna est è pronta ed è a disposizione dell’Ascoli (e dei suoi tifosi) almeno da fine 2016, è scritto “nero su bianco” sulla relazione performance.
Dove, per giunta, come per il teatro Filarmonici anche per lo stadio è scritto, a conferma del raggiungimento dell’obiettivo, che il crono programma dell’intervento è stato rispettato. Quindi delle due l’una: o l’amministrazione comunale sta dichiarando cose non vere in quella relazione oppure secondo il crono programma dell’amministrazione stessa il termine di quelle opere è da sempre fissato per fine 2017 (il teatro Filarmonici) e entro settembre 2018 per lo stadio. Di conseguenza, se così fosse, tutte le giustificazioni portate in questi mesi per spiegare i presunti rinvii in entrambe le circostanze erano delle invenzioni…
Non basta, tra gli obiettivi raggiunti c’è addirittura anche la farmacia comunale ad Oasi, quella che in seguito alla sentenza del Tar di fatto è sfumata. E, poi, c’è (riferito al 2016) l’implementazione della raccolta differenziata il cui nuovo servizio, però, è partito solo nei mesi scorsi (cioè nel 2017). Poi ancora il recupero dell’evasione tributi che, proprio pochi giorni fa, abbiamo scoperto che invece è risultato un autentico flop (degli 8 milioni programmati ne sono stati recuperati meno di 2,5).
E poi, ancora, la riqualificazione del ponte di San Filippo, la razionalizzazione e riqualificazione dell’impiantistica sportiva, piscina compresa, che non è certo stata terminata (e, per giunta, la piscina comunale è stata riaperta a maggio 2017, quindi a fine 2016 era ancora in alto mare), la ristrutturazione della gestione ordinaria nella cultura e negli eventi. Ad essere magnanimi sono almeno 10 gli obiettivi che l’amministrazione comunale ha considerato “raggiunti” e che invece è palese ed evidente che non lo siano.
Questo significa che, valutando correttamente la situazione, gli obiettivi realmente raggiunti sono 48 su 78, pari al 62%. Che, secondo quanto ci spiega la nota introduttiva alla relazione, equivale ad un giudizio negativo sull’operato dell’amministrazione comunale. Ma non basta, c’è dell’altro. Andando a rivedere il piano performance 2016 approvato insieme al peg (piano esecutivo di gestione) il 29 aprile 2016 con delibera di giunta n. 78, si scopre con una certa sorpresa che, in realtà, alcuni degli obiettivi fissati in quel piano sono poi “misteriosamente “ scomparsi nella relazione perfomance 2016.
Dove, ad esempio, non c’è più traccia di obiettivi come la definizione di nuovi programmi per la mobilità e sosta, la valorizzazione area lungo sponde Castellano, la valorizzazione area Pianoro San Marco, l’accoglienza e inserimento immigrati, la promozione di una cultura di impresa nei contesti giovanili, la sperimentazione di modelli operativi per la realizzazione di un polo culturale nazionale, la promozione dell’identità culturale e dei talenti del territorio, l’introduzione di nuovi profili per la programmazione degli eventi culturali, la valorizzazione delle tipicità enogastronomiche come leva strategica del turismo. Si tratta di altri 9 obiettivi che, ovviamente, non sono stati raggiunti.
Quindi bisognerebbe aggiornare correttamente il conto con un 48 obiettivi raggiunti su 87 obiettivi fissati che determinano una percentuale del 55% che trasformerebbe il giudizio finale in “molto negativo”. Da segnalare, infine, che tra gli obiettivi che l’amministrazione comunale ammette di non aver raggiunto c’è anche quello relativo alle politiche di razionalizzazione della spesa.
Dopo che per mesi il sindaco non ha fatto altro che ripetere quanto è stato bravo (e con lui tutta l’amministrazione comunale) nella spending review, quanto ha fatto risparmiare alle casse comunali con i tagli alle spese, la stessa amministrazione comunale ammette che non è riuscita a centrare l’obiettivo della razionalizzazione delle spese.
Che, vista la “manica larga” con cui sono stati giudicati gli obiettivi fissati, fa pensare che le spese devono essere clamorosamente aumentate…