Vergogna sincronizzata
Ai mondiali di Budapest Flamini e Minisini conquistano l’oro nel sincronizzato con una coreografia dedicata al dramma dei migranti morti nel Mediterraneo. Che, però, scatena polemiche, commenti e fa scattare la censura da parte di alcuni organi di informazione
Ma quanto è irrimediabilmente malato un paese che non riesce neppure a godere delle straordinarie imprese dei suoi campioni sportivi, accecato com’è dalle continue battaglie ideologiche e politiche? E come si può arrivare addirittura al punto di censurare un trionfo sportivo (totalmente o in parte) solo perché ottenuto attraverso un omaggio che non tutti condividono?
Di quest’ultimo aspetto bisognerà ricordarsene in futuro quando, chi oggi ha avuto il coraggio di censurare la conquista di una medaglia d’oro, strillerà e imprecherà contro la censura di Stato. Come probabilmente avrete capito stiamo parlando della prima incredibile e inattesa medaglia d’oro dell’Italia ai mondiali di nuoto sincronizzato che sono in svolgimento a Budapest. Nessuno se l’aspettava, non erano neppure dati tra coloro che potevano giocarsi una medaglia nel duo misto. Invece Manila Flamini e Giorgio Minisini hanno sorpreso tutti, compresa la coppia russa favorita per il titolo e finita dietro per 0,034 decimi.
Medaglia d’oro, più che inattesa e sorprendente, che arrivata con una scelta controcorrente e molto coraggiosa. Niente pailletes e musiche ispirate a musical o cose simili. Alla Carmen di Bizet utilizzata dai russi, al rock’roll di Isaak scelto dagli americani, Manila e Giorgio hanno risposto con un suggestivo omaggio al dramma della migrazione del Mediterraneo sulla musica evocativa di Michele Braga e la coreografia di Anastasija Ermakova. “Lo sport non dev’essere fine a se stesso, chi ha visibilità deve sfruttarla per lanciare messaggi importanti” aveva raccontato Minisini alla vigilia della gara.
Il suo urlo iniziale, uno strillo disperato all’inizio del duo tecnico misto che racconta dei migranti in mare, ha aperto un’esibizione che ha commosso e che tecnicamente ha sorpreso. E’ arrivato l’oro e la festa, incredibile spontanea e inattesa, che, però, con il passare delle ore è stata sempre più offuscata dalle polemiche, dalle incredibili reazioni di quella parte del paese che ormai è ossessionata dalla vicenda migranti e non riesce più a comprendere alcuna sfumatura, che non riesce a capire l’aspetto strettamente umano di quello che vuole essere semplicemente un tributo alle tante persone (siamo già ad oltre 1.100 da inizio anno) che hanno perso la vita inseguendo la speranza di una vita migliore in Europa, che in quel Mediterraneo che li separava dal loro impossibile sogno hanno invece trovato la propria tomba.
Erano passate appena poche ore dall’inatteso trionfo che già sul web è partito l’indecoroso e imbarazzante tam tam, tra le solite irritanti affermazioni e commenti allucinanti. “La solita storia, ci preoccupiamo sempre e solo degli immigrati e non dei tanti italiani che stanno male” scrive Roberta. “Ma invece che pensare a quelli che, comunque, hanno scelto di rischiare per venire da noi non potevano dedicare l’esercizio ai nostri terremotati?” gli fa eco Fabio. “Che schifo, la politica ha inquinato anche lo sport. Li hanno fatti vincere apposta, era tutto organizzato” accusa Angelo.
Come lui sono numerosi quelli che, dimostrando tutta la propria ignoranza, parlano di speculazione politica, di esibizione di stampo politico, addirittura di omaggio politico, non comprendendo che in questo caso la politica, ovviamente, non c’entra nulla, è solo un gesto di umana compassione, un omaggio ad un dramma umanitario che non si può ignorare e dimenticare, a prescindere da quali siano poi le posizioni sull’accoglienza e tutti i discorsi conseguenti.
“La buttano in politica anche nello sport, fanno di tutto per convincerci ad accettare questa invasione”. Potremmo proseguire a lungo, sono davvero tanti, troppi i commenti dello stesso tenore. E sorvoliamo, per carità di patria, sulla pioggia di insulti di cui sono stati oggetti Manila e Giorgio, quest’ultimo in particolare irriso per la sua passione per uno sport che, in diversi sono certi, “svela la sua natura di omosessuale che ora vuole darci anche lezioni sugli immigrati”.
Ce ne sarebbe abbastanza ma non è tutto, anzi c’è molto altro. In particolare c’è l’imbarazzante reazione di alcuni organi d’informazione, in particolare di quelli che combattono una dura battaglia contro l’immigrazione, che hanno deciso incredibilmente di censurare del tutto o in parte la notizia (naturalmente stiamo parlando delle edizioni on line di qugli organi di informazione).
“Il Giornale”, ad esempio, nell’home page ha oltre il 50% degli articoli dedicati al tema immigrazione e si guarda bene di fare anche un minino cenno alla notizia della medaglia d’oro. Che, invece, si trova nella pagina dello sport ma con una serie di foto e senza alcuna menzione a quanto accaduto. Peggio ancora “Libero” che decide di censurare completamente la notizia.
Non c’è oro che tenga, il trionfo conquistato con una coreografia dedicata al dramma dei migranti è un’onta troppo grande per essere anche solo nominata. Davvero superfluo aggiungere altro…