Una pista ciclabile con i soldi per i terremotati, petizione per scongiurare la beffa
Alle Marche spettano 17,5 dei 32 milioni di euro raccolti con gli sms solidali. Ma Arquata e il suo territorio restano incredibilmente esclusi dagli interventi programmati con quei fondi. Il più costoso dei quali è il primo stralcio della pista ciclabile Civitanova-Sarnano
Tra i tanti problemi che ci sono, tra le tante emergenze da risolvere, tra le tante richieste che ci sono da parte dei terremotati può essere considerata una priorità la realizzazione di una pista ciclabile ad anello Civitanova – Sarnano? Si può utilizzare un terzo dei fondi raccolti con gli sms solidali inviati dopo le scosse di agosto e ottobre per il primo stralcio di quell’opera?
Una vera e propria follia, non ci sono altri mezzi per definire questa iniziativa di cui si parlava da giorni ma alla quale ci siamo sempre rifiutati di credere. Almeno fino a ieri quando quella che sembrava a tutti gli effetti una delle tante “fake news” tanto in voga nei social è diventata una sconcertante e sconfortante realtà. Ad ufficializzarlo sono stati l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e il direttore dell’Ufficio ricostruzione Cesare Spuri nel corso dell’incontro che si è svolto presso gli uffici ricostruzione di Macerata alla presenza di sindaci, delegati, esponenti regionali.
L’incontro serviva per presentare ai sindaci del cratere la proposta della Regione circa l’utilizzo della parte dei fondi raccolti con gli sms solidali e il piano delle opere pubbliche. Quest’ultimo, per un impegno di spesa di 60 milioni di euro, come ha spiegato l’assessore Sciapichetti “è stato concordato e concertato Comune per Comune” e, conseguentemente, è stato accolto con estremo favore. Completamente diverso il discorso per quanto riguarda i soldi degli sms solidali che, invece, rischia di provocare non poche polemiche.
Complessivamente con gli sms inviati dopo le scosse del 24 agosto e del 30 ottobre sono stati raccolti 32 milioni di euro, di cui 27 sono stati ripartiti tra le Regioni coinvolte nel terremoto. Alle Marche spettano ben 17,5 milioni di euro che, secondo il piano presentato ieri (che dovrà essere approvato dalla commissione nazionale) serviranno a finanziare sette interventi: il recupero della grotta sudatoria di Acquasanta Terme (3 milioni), l’ammodernamento della Valdaso nel tratto Comunanza-Ponte Maglio (5 milioni), la realizzazione di 7 elisuperfici attrezzate per il volo notturno ad Acquasanta Terme, Montegallo, Montemonaco, Comunanza, Visso, Montegiorgio e Fiastra (1 milione e mezzo), l’adeguamento sismico e funzionale della scuola elementare e materna “Giuseppe Rizzi” di Montegallo (250mila euro a integrazione economica di una donazione arrivata da Reggio Emilia), la nuova area per le attività economiche nell’area ex Park Hotel Visso (2 milioni), la nuova scuola media ed elementare di Pieve Torina (250mila euro) e, appunto, il primo stralcio della pista ciclabile Civitanova-Sarnano (5 milioni e mezzo di euro).
Ed è davvero paradossale che l’intervento più costoso sia proprio questo che è con il post terremoto e con le zone terremotate ha poco o nulla a che fare. “Dato che sulle scuole abbiamo insistito molto e i finanziamenti ci sono (per 15 milioni di euro), abbiamo pensato di investire sul turismo. Principalmente perché pensiamo che sia l’asset su cui puntare per rilanciare l’economia del territorio devastato. In questo senso si inserisce la ciclabile che attraversa i comuni della valle del Fiastra. Si può ricollegare anche al tratto che unisce la nostra provincia con quella di Fermo. Si tratterebbe di un percorso di interesse europeo, uno strumento di rilancio per quel territorio” ha spiegato l’assessore Sciapichetti.
Superfluo sottolineare che, però, la sua spiegazione non ha convinto praticamente nessuno. Infatti anche un bambino comprenderebbe che in questo momento, con tante emergenze da affrontare e con tutte le necessità che hanno le popolazioni colpite dal terremoto, la pista ciclabile (per giunta il primo stralcio di un progetto che poi necessiterebbe di un altro importante stanziamento per essere completato) è l’ultimo dei pensiero, appare davvero come un intervento assolutamente inutile.
E, se è vero che il ministro Finocchiaro, quando scoppiarono le prime polemiche sui fondi degli sms, specificò che quei soldi sarebbero stati destinati ai progetti di ricostruzione delle aree devastate e non per l’emergenza, è innegabile che bisogna fare un enorme sforzo di fantasia per considerare “ricostruzione” una nuova pista ciclabile. La beffa, in questo caso, è triplice. Perché in primo luogo vengono beffati coloro che hanno fatto la propria donazione convinti che servisse per interventi concreti a favore dei terremotati e che, siamo certi, se avessero immaginato che invece sarebbero serviti per un simile intervento si sarebbero ben guardati da effettuare la donazione stessa.
In secondo luogo vengono beffati tutti i terremotati che da mesi invocano l’utilizzo di quei fondi e ora li vedono “gettati al vento” per un’opera al momento assolutamente inutile per loro. In terzo luogo, che poi è il danno maggiore, vengono beffati tutti gli arquatani, la popolazione più colpita (sia in termini di vite umane che di devastazione) del terremoto, che sono stati tagliati fuori da ogni genere di intervento che verrà realizzato con i fondi degli sms solidali.
Una grave mancanza di rispetto, un’inaccettabile penalizzazione che deve subire chi più di ogni altro sta vivendo le pesantissime conseguenze di questo dramma e che, anche per questo, meriterebbe ben altro tipo di trattamento. Per queste ragioni è stata immediatamente lanciata una raccolta di firme da presentare al presidente della Repubblica Mattarella, al presidente del Consiglio Gentiloni e al Capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio per chiedere di non avallare questa insensata decisione.
“Tutti noi pensavamo che le somme raccolte tramite gli sms solidali inviati al numero 45500 servissero a soccorrere i terremotati nell’emergenza, a lenire i loro disagi, a ridare loro qualcosa di ciò che hanno perso – si legge nella petizione – ora invece apprendiamo che la Regione Marche, con la parte che le spetta di quelle somme (17,5 milioni di euro), ha deciso di realizzare 7 interventi in cui Arquata del Tronto non è compresa: non un euro verrà destinato al comune marchigiano più colpito, a tutt’oggi zona rossa totale, con un bilancio di 51 vittime e oltre mezzo milione di tonnellate di macerie. In compenso si vuole realizzare una pista ciclabile Abbazia di Fiastra – Sarnano, per un importo previsto di 5.400.000 euro. Le chiediamo di intervenire affinché non sia avallata tale decisione, che ignora le gravi, attuali esigenze dei terremotati e le intenzioni di chi ha donato con vero spirito di solidarietà”.
La speranza è che la commissione nazionale di garanti, che dovrà poi dare il via a quei progetti, dimostri maggior buonsenso rispetto alla Regione. Nell’attesa, però, invitiamo tutti a sottoscrivere la petizione on line. Un piccolo ma significativo gesto per dimostrare ancora una volta la nostra vicinanza agli amici di Arquata.